6. Un buon sapore

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Il trillo che senti nel sonno ti martella le tempie.
Apri gli occhi insonnolita e infastidita, rendendoti conto che quel suono assordante proviene dal tuo cellulare: sta squillando.

Lo cerchi a tentoni sul piumone del letto. La tua mano percorre quasi tutto il perimetro del materasso, ravanando persino nella coperta alla ricerca dell'oggetto, prima di trovarlo quasi infilato al di sotto di uno dei cuscini.

Lo tiri verso di te, stendendo il braccio e facendogli fare un sonoro "crack".

Ahia.

Lo prendi con l'altra mano mentre continua incessantemente a trillare e velocemente, senza nemmeno verificare chi ti stia chiamando, premi il piccolo pulsante verde sullo schermo.

«Pronto?».

Quando senti la tua voce roca, te la schiarisci più volte. Ti metti a sedere sul letto a gambe incrociate e aspetti che dall'altro capo diano dei segni di vita.

«Tesoro, finalmente! È tutto il pomeriggio che ti scrivo aspettando tue notizie» esordisce una voce familiare.

Troppo familiare.

Tua mamma.

Ti alzi prontamente dal letto come se ti avessero spinto giù e inizi a camminare nervosamente avanti e indietro per la grande stanza, pensando a una scusa plausibile per giustificare il fatto che ti fossi addormentata.

Perché questo lei non deve assolutamente saperlo.

«Scusami mamma. Ho... avuto un sacco di lavoro da sbrigare» dici con un'espressione che, grazie al cielo, tua madre non può vedere.

La butti lì, pregando che ci creda.

Non sei così brava a mentire, sopratutto se devi farlo con persone a cui tieni, come i tuoi genitori. Il fatto di dovergli far credere qualcosa che non sia vero, ti fa sentire un vero schifo e una delusione come figlia.

Ma devi farlo per forza se non vuoi combinare un disastro.

«Ah, mi dispiace. La tua promozione ti tiene parecchio impegnata, non è così?»

«Certo mamma, esattamente» l'assecondi, focalizzando la tua attenzione sulla strada che si vede fuori dalla finestra.

Inizi a grattarti il collo, nervosa. Ti mordi il labbro inferiore aspettando che sia lei a parlare; hai paura che, se provassi anche solo a dire qualcosa, riveleresti a quella povera donna tutta la verità.

Perciò resti muta, facendo aderire la tua fronte sul vetro freddo della grande finestra.

Chiudi gli occhi per qualche secondo, come se volessi dimenticarti che stai parlando al telefono con tua mamma. O meglio, come se volessi cancellare tutto quello che era successo nell'ultimo periodo.

Sai che è impossibile, ma anche solo sperare che possa seriamente accadere, ti fa sentire leggermente meglio.

Perciò, perché non farlo?

All'improvviso, senti un tonfo provenire da fuori la porta. Separi la tua fronte dal vetro e ti giri verso quella direzione, con un'espressione confusa sul viso.

«Cos'è stato, tesoro?» ti domanda tranquilla tua madre dall'altro capo.

Inclini di poco la testa di lato. Speravi che non avesse sentito nulla ma, a quanto pare, il rumore è stato abbastanza forte per non essere passato inosservato al suo udito.

«È stata solo la tv» rispondi con la prima scusa plausibile che ti viene in mente, non conoscendo nemmeno te la fonte di quel suono.

Ti dirigi verso la porta.

HOUSEMATES ✓ [Jungkook•Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora