10. Più vicini

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La mattina seguente, per poco non vai a sbattere contro la parete quando ti alzi.
Sei ancora alquanto scossa da tutto quello che era successo la sera prima e, le parole che Jungkook ti aveva confessato così dal nulla, continuano ad appropriarsi di qualsiasi tuo pensiero per diventare un chiodo fisso nella tua mente.

Trascini i piedi fino alla libreria quasi completamente vuota e ne prendi il tuo cellulare. Cominci a massaggiarti una tempia e, dall'orario che segna il tuo telefono, vedi che è già mattino inoltrato; tutte quelle parole ieri, hanno alimentato il tuo sonno e la voglia di riflettere, facendoti dormire per parecchio tempo.

Ed ora hai solo un forte mal di testa.

Controlli se ci siano messaggi o chiamate persi da parte dei tuoi genitori e, grazie al cielo, non ne trovi. Ogni volta che capita qualcosa del genere, è come se ti si palesasse nuovamente davanti agli occhi quanto tu sia bugiarda nei loro confronti, aumentando il tuo desiderio di voler sparire dalla faccia della Terra.

Però, per fortuna, questa mattina non sembra che tu te ne debba preoccupare.

Spegni il cellulare, lo rimetti dov'era e senti il tuo stomaco brontolare per la fame. Così, decidi di andare a fare colazione per mettere qualcosa sotto i denti.

Apri la porta della tua stanza e ti sporgi leggermente al di fuori per vedere se ci sia qualcuno nelle vicinanze. Ti sembra quasi di rivivere quei momenti in cui volevi assolutamente evitare Jungkook per la salvaguardia della tua salute mentale e ti toccava controllare ogni secondo che fosse il più lontano possibile dalla tua vista.

Ma ora, ti senti solo un'insulsa ad averlo fatto.

Ti richiudi la porta della camera alle spalle, osservando quella chiusa di fronte a te.
Tutto l'appetito che avevi, scompare.
E mentre il sole mattutino di questa giornata proveniente dalle finestre ti riscalda ogni centimetro di pelle, pensi se il tuo coinquilino stia ancora dormendo.

Non hai molte opzioni. Se, come vedi, quella porta è serrata, allora le alternative sono due; o è ancora addormentato oppure è già andato al lavoro. Quella, pur grande che sia, possibilità che possa essere coricato insieme ad una qualche ragazza dopo aver fatto qualsiasi genere di porcheria, non la prendi nemmeno in considerazione.

Pensavi che farsi gli affari suoi fosse sbagliato e corrosivo per il vostro rapporto, ma sai che non è più così. Qualsiasi cosa pensavi prima di ieri sera, adesso è diventata una grande cazzata.

Non hai più nessuna certezza.

Fai giusto un paio di passi prima di ritrovarti esattamente davanti alla sua porta e, senza pensarci più del dovuto, bussi. Poggi l'orecchio sulla superficie vicino allo stipite per sentire se, dall'interno della stanza, provenga qualche rumore.

«Jungkook? Ci sei?» chiedi, non sentendo nulla.

Nessun tipo di risposta.

Provi a bussare nuovamente ma, come immaginavi, il tuo coinquilino non viene ad aprirti.

Non sai perché, ma hai il bisogno di sapere che lì dentro vada tutto bene. Le sue parole che continuano a ciondolare in ogni angolo della tua testa dolorante, ti fanno pensare a Jungkook come ad un ragazzo chiuso in una campana di vetro fin troppo fragile per proteggerlo.

Così, abbassi lentamente la maniglia e sbirci all'interno della camera da letto del tuo coinquilino. La forte luce del sole filtra dalle finestre di poco aperte, illuminando tutta la grande camera.

È la prima volta che riesci a vederla del tutto chiaramente: le poche volte in cui eri riuscita a metterci il naso, era sempre immersa quasi nella più totale oscurità e ti era impossibile analizzarne l'interno. Anche perché, in tutti quei tentativi, il fisico scultoreo di Jungkook ti si palesava davanti alla faccia, impedendoti di spostare lo sguardo su qualunque altra cosa che non fosse la sua pelle bianca nuda.

HOUSEMATES ✓ [Jungkook•Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora