31. Odio e amore

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C'è un vuoto nella tua testa. Un vuoto che riecheggia nelle pareti della tua mente.

I tuoi occhi tinti di indifferenza si mischiano ben presto al panico più puro e primitivo. La tua testa guizza prima ad osservare i visi straniti come non mai dei tuoi; le loro bocche sono entrambe aperte in delle smorfie e i loro sguardi si stanno sempre più rendendo conto di cos'è appena successo. Poi, invece, ti volti verso Jungkook.

Quella gran testa di cazzo di Jungkook.

Ha iniziato a ciondolare da un piede all'altro, la maglietta ancora bagnata incollata al petto. La sua espressione sembra non voler lasciar trasparire nulla, nessuna emozione. Tuttavia, sono i suoi occhi colpevoli a tradirlo.

Sa di aver appena commesso una stupidaggine. Un'immensa, colossale e titanica stupidaggine.

Ruzzoli giù dal letto e ti catapulti sull'idiota. Le tue mani si scontrano in un tonfo sordo con le sue spalle per spingerlo fuori dalla circolazione come se non fosse già successo l'irreparabile. Nello stesso istante, la voce di tua madre ti giunge scheggiante alle orecchie con un tuonante "chi è quello?!".

Oh fidati mamma, non vuoi saperlo davvero.

«Nessuno, mamma!» urli.

Continui a spingerlo verso il corridoio con forza e Jungkook, grazie al cielo, non oppone resistenza. Che si sia accorto di averla combinata davvero grossa stavolta?

È più perspicace di quello che pensavi.

«Adesso è finita, davvero» gli sussurri in panico guardandolo in faccia.

Lui ricambia la tua occhiata. I vostri occhi si incrociano creando fili intrecciati di assoluto nervosismo e terrore. Senti le lacrime che spingono in modo quasi doloroso, sgretolando le poche forze che ti sono rimaste. Ma una voce t'immobilizza.

Tua padre strepita, frenando tutta l'atmosfera disastrosa.

«Cara, calmati. Conosco quel ragazzo».

Ti fermi. Le tue mani sono ancora salde sulle braccia del tuo coinquilino, ma la tua testa si volta impaurita verso il computer. Un tremolio vibra nella tua gabbia toracica intanto che fai due più due, rimettendo insieme i pezzi.

«Lo conosci?» domanda stralunata la donna

«Certo. L'ho incontrato ad una cena con i colleghi mentre era in compagnia di Y/N» spiega lui.

Ringrazi che da quella distanza i tuoi non possano accorgersi del tuo petto che continua a fare su e giù come se fosse in preda alle convulsioni.

Stai morendo d'ansia.

«Vostra figlia è il mio capo».

La sua voce si fa strada nel tuo canale uditivo come il suono fastidioso prodotto da una zanzara. Ti volti verso Jungkook e il suo sguardo spavaldo ha la capacità di farti ribaltare lo stomaco. Ti ricorda molto quello che gli vedi fare spesso e volentieri quando è concentrato su qualcosa.

Tipico del Signor. Jeon.

Il grande ed intoccabile capo aziendale che in questo momento dovrebbe solo chiudere la sua fottuta bocca.

Fai per pestargli un piede al fine di farlo tacere, ma una stretta fulminea intorno alla tua mano fa arrestare il pestaggio. Abbassi gli occhi e vedi le sue dita che stringono le tue in un tentativo spiantato di farti mantenere la calma.

«Ma sei serio?!» gli sussurri, strattonandola via.

A quel punto le tue gambe ti sfidano, iniziando a tremare come due gelatine. Jungkook scivola con il petto tra lo stipite della porta e il tuo braccio per piazzarsi davanti al computer, esattamente davanti agli occhi dei tuoi genitori.

HOUSEMATES ✓ [Jungkook•Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora