52. Ricapitolando

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È come se il tempo si fosse riavvolto sul suo nastro. Tutto sta ritornando a com'era prima. Non sai cosa fare, non sai come comportarti.

Non sai dove andare.

Vorresti meramente scappare via. Eppure, allo stesso tempo, il pensiero di allontanarti anche solamente di qualche passo ti disintegra. Stai andando a cacciarti in una cosa molto più grande di te.

Non hai aperto bocca da quando ti eri svegliata. Presto, molto presto. Avevi giusto raccattato le ultime cose e avevi aiutato gli uomini della ditta di traslochi a trasportarle sul loro camion. Mentre lo facevi, era come se il destino ti stesse guardando e si fosse messo a ridere di te. Ti stava beatamente sfottendo, e tu non potevi fare altro che startene lì e subire.

Sei tornata al principio, all'inizio di tutto. L'unico elemento che cambia è che, stavolta, non sei tu che te ne stai andando; è Jeon Jungkook che ti sta mandando via.

Quel ragazzo di cui ti sei follemente innamorata da troppo tempo oramai. Avevi rinunciato a qualsiasi certezza per lui, e credevi che anche lui avesse fatto lo stesso per te. Forse ti sbagli, o forse sei solo troppo acciecata dall'amore per accettarlo. Ti fa male, ma continui a sperare che lo stia facendo per il bene di entrambi.

Eppure, da questa mattina, non avevi fatto altro che piangere in silenzio.

«Siamo quasi arrivati» ti mette al corrente lui.

Non gli rispondi. Tieni solo gli occhi incollati a quella strada che stavi imparando a dimenticare. Nessuno ti vieta di saltare giù dalla sua auto e tornare indietro. Anzi; sei così scossa dal susseguirsi delle vicende, che l'idea di romperti qualcosa non è nulla paragonata alla possibilità di poter passare quanto più tempo possibile con lui. O, per lo meno, quello che vi rimane.

Il tuo coinquilino aveva detto solo di fidarti di lui e di aspettarlo. Da quando ti aveva dato quella notizia, non avevi fatto altro che pensare a quelle sue parole per tutto il giorno tutti i giorni e sognartele la notte.

Se saresti dovuta davvero rimanere da sola, dopo tutto quel tempo in sua compagnia, ti saresti anche dovuta riabituare ad alcune piccolezze. Sì, perché il tuo cuore non avrebbe retto il distacco così su due piedi. Ed una di quelle, appunto, era dormire.

Fin da subito, hai detto a Jungkook di voler rimanere da sola in quella stanza che avresti dovuto lasciare al più presto. Lui si era mostrato contrario sin da subito all'idea, e le forze che ti erano rimaste non sono state sufficientemente ostinate per contraddirlo. In conclusione dunque, avete continuato a dormire insieme.

Lui ti ha abbracciata sempre, ogni singola notte, intanto che il tempo fuori si faceva sempre più freddo. Quel gelo, piano piano, ha iniziato ad accoglierti al suo interno, trascinandoti fra le sue spietate ed insensibili membra. Dopo un po' infatti, era come se lui non ci fosse più.

Ogni mattina ti svegliavi e te lo ritrovavi vicinissimo. Sentivi il suo fiato caldo sul collo, le sue mani sulla tua schiena, le sue gambe intrecciate alle tue. E quella sensazione ha cominciato a darti sempre più fastidio.

Solo dopo hai compreso che quell'impressione non era altro che la pura rabbia repressa verso te stessa. Non eri riuscita a fare nulla per opporti, non avevi voluto dire la tua. Ciò ti ha fatta uscire di senno. Non avevi l'animo per guardarlo in viso, per rivolgerli anche un semplice "ciao". Per te era come se fosse diventato un estraneo.

Se eri così distrutta al pensiero di doverlo lasciare per chissà quanto tempo, allora perché non gli avevi urlato in faccia che non volevi? Perché, Y/N? Perché non l'avevi fatto?

Però, quando Jungkook spegne il motore della macchina, non hai ancora trovato una risposta.

«Wow...» sospira meravigliato, sporgendosi oltre il finestrino «Questa era casa tua?».

HOUSEMATES ✓ [Jungkook•Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora