24. Cena di lavoro

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«Quindi non mi considerate una pazza in piena crisi emotiva?».

Mentre i ragazzi di fronte a te scuotono tutti il capo divertiti, tiri un enorme sospiro di sollievo.

Dall'ultima volta in cui ti avevano vista piangere disperata per poi sbattere la porta di casa e andartene, non avevi più visto gli amici del tuo coinquilino. Di conseguenza non avevi avuto occasioni per scusarti con loro di quella scenata, ma ciò non vuol dire che tu non ti sia sentita indisposta nei loro confronti.

Questo pomeriggio invece, te li sei praticamente ritrovati in casa senza preavviso ed era inevitabile che si accorgessero della tua presenza. Allora hai colto la palla al balzo e ti sei scusata con il gruppo per l'inconveniente, ancora mortificata.

Avevi già dato per certo che ti disprezzassero dopo quello che avevano dovuto vedere. Stupendo persino te stessa però, ti hanno rassicurata confessandoti che non nutrono nessun tipo di rancore per te.

«Menomale, pensavo non mi voleste più vedere» concedi, dando aria a quella insicurezza.

Nel salotto si disperdono dei "no" dilungati e convinti. Sorridi e ti rilassi, prendendo posto sul divano vicino a Jimin. Quest'ultimo ti prende la mano a tua insaputa e la stringe forte nel suo piccolo palmo.

«Non ti devi preoccupare, Y/N. Anche senza sapere cosa sia successo, la colpa è di Jungkookie. Per forza» ti rasserena.

Fai un risolino che lui ricambia nello stesso monento in cui separa le vostre mani. Era stato un contatto amichevole, senza nessuna sfumatura che alludesse a doppi fini. Carino da parte sua, davvero.

«Sì, Y/N. Sappiamo tutti che gran testa di cazzo sia il tuo coinquilino» borbotta Yoongi.

Ti volti spedita verso di lui e ridi con gusto alla vista delle sue labbra delicate che sporgono in fuori in un gesto conciliante. La differenza di opinioni con il biondo, anche se portano entrambe alla stessa conclusione, è esilarante.

Il fatto che proprio i suoi amici ti stiano dando ragione senza sapere l'origine del tuo stato pietoso di quella sera, ti fa capire quanto bene lo conoscano. Nessuno meglio di loro può sapere di che pasta sia fatto Jungkook e, da quello che puoi constatare, lo sanno fin troppo bene.

«Va bene, va bene. Penso vi stiate divertendo abbastanza a sfottermi».

Vi girate tutti verso il corridoio per vedere il punto focale del vostro discorso lì a pochi metri da voi, che si tiene entrambe le mani sui fianchi e vi guarda storti. Quando vi rendete conto della sua posizione diversamente virile, nella stanza si sente persino la tua di risata a perdifiato.

Alla vostra reazione il diretto interessato alza gli occhi al cielo imperturbabile e si sposta verso il centro della stanza. Giunge davanti al divano e si impunta dinnanzi alle tue ginocchia.

«Fammi un po' di spazio, ingrata» ordina lui indignato.

Quel tono non fa altro che far accrescere il sorrisone che hai stampato sul viso. Scuoti la testa e ti metti a braccia conserte.

«Non ci penso nemmeno. Siamo già al completo qui».

Fai un cenno del capo verso gli altri ragazzi. Effettivamente state tutti un po' stretti, ma avevate guadagnato dello spazio grazie a Taehyung che aveva deciso di sistemarsi in equilibrio precario sul bracciolo del sofà.

Rivolgi un'altra volta gli occhi sulla figura del tuo coinquilino. Vi osserva tutti un'ultima volta e poi alza le spalle.

«Bene. Vorrà dire che mi siederò sopra di te» sentenzia, accennando già a fare quello che aveva detto.

HOUSEMATES ✓ [Jungkook•Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora