22. Allenamenti

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Sei sicurissima che in questo preciso istante potresti dichiarare a chiunque di aver visto una visione. Una visione stupenda, paradisiaca.

Nella grande sala della palestra si sentono solo dei forti colpi, ma non riesci a capire se siano dovuti all'impatto dei suoi guantoni contro il sacco da box oppure se sia il tuo cuore ad essere totalmente andato e fuori di sé.

In ogni caso, Jungkook lì a pochi metri di distanza che si allena in quelle condizioni è il sesso allo stato puro.

Quel dannato sorriso che ti aveva rivolto era per farti intendere che si fosse accorto della tua presenza. Malgrado ciò però, prosegue la sua sessione di pugni e calci al sacco senza accennare a fermarsi.

E mentre lo guardi con gli occhi maniacalmente attenti a qualsiasi mossa e il cervello più fuso di un ghiacciolo sotto il solo estivo, ti domandi che cosa tu debba fare adesso.

L'hai trovato. Bene, hai completato il tuo obbiettivo dalla base infondata.
Ora cosa dovresti fare?

Per quanto la voglia di fermare quello che sta facendo per fare cose che la tua mente stranamente perversa sta elaborando sia intensa, disturbarlo sarebbe un vero peccato. È così assorto che avresti paura di rovinare tutta quell'energia che ti sta facendo correre delle scariche elettriche lungo tutta la spina dorsale.

Allora alzi debolmente la mano per rivolgergli un cenno di saluto, anche se non puoi sapere se lo noterà o meno. Senza nemmeno aspettartelo, lui alza gli occhi in un impeto prima che tu scenda le scale diretta al vostro appartamento.

Ora che sai dove si trova, ti senti indubbiamente più tranquilla. Lasciarlo qui per fargli terminare quello che deve fare, alla fine, ti risulta essere la scelta più corretta.

E poi senti che se rimarrai qui a divorarlo con gli occhi, tra non molto ti sbatteranno fuori a calci. Non perché tu lo stia fissando senza usufruire degli attrezzi ginnici, ma per quello che non potresti fare se continui ad esaminarlo come se fosse la pietra più lucente che tu abbia mai visto.

Così stacchi di peso i tuoi piedi dal pavimento e ti imponi di andartene. Sei già con una scarpa sul primo scalino quando senti un rumore di passi svelti che si fanno sempre più vicini. Ti volti spedita nel momento in cui di botto, non riesci più ad avvertirli.

«Dove stai andando?».

Jungkook è proprio lì davanti a te in tutta la sua virilità e tenacia, con un fianco poggiato al parapetto. Ha ancora indosso i guantoni, ma tenta comunque di portarsi le ciocche di capelli bagnate dal sudore via dagli occhi. È un po' complicato, ma ci riesce.

Più stai qui, più vuoi che con quelle enormi protezioni che gli rivestono le mani ti tiri un pugno dritto in faccia così, forse, riuscirai a riprenderti. Anche se non ne sei pienamente convinta.

Vede che non rispondi perché troppo impegnata a fare altro. Allora, per attirare la tua attenzione, si avvicina maggiormente alla tua figura indifesa e del tutto in tilt. Quando senti la tua mano toccare il lembo della sua canottiera impregnata di sudore, riacquisti senza indugio tutta la lucidità che avevi perso.

«Allora?» ti incalza, non accennando ad indietreggiare.

Butta il labbro inferiore all'infuori, somigliando in tutto e per tutto a un bambino che ha appena finito di fare una corsa a perdifiato per tutto il parco giochi. Il suo petto prosegue a fare su e giù e le palpebre continuano a sbattere, rimanendo in attesa di una tua risposta.

«Sto andando a casa» annunci tutto d'un fiato quando riesci nuovamente a sentirti le gambe.

Lui ti studia stranito e tu cerchi di fare un sorriso forzato, minacciandoti da sola di prenderti a schiaffi se non la smetti di contemplare gli addominali allenati che si vedono dal tessuto troppo leggero e bagnato della canottiera.

HOUSEMATES ✓ [Jungkook•Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora