Capitolo 14

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Entrammo nella macchina,una Fiat 500 nera.

Gli interni erano bianchi,qualche panda di peluche dominava i sedili posteriori e due o tre rossetti erano sparsi per il sedile.

"Non sapevo che guidassi"

Rise e tolse i rossetti buttandoli nella sua enorme borsa.

"Sono alle prime armi. Sinceramente ancora non volevo prendere la patente ma,con il tuo arrivo,era mio dovere farlo."

Si fermò e spiò dal finestrino.

"...eccolo...",sussurró.

Cercai qualcuno di suo interesse e vidi di sfuggita Socia. Mi avvicinai al finestrino,in cerca di Lorenzo,fino a sbattere la fronte contro il vetro e rompendo il silenzio che c'era in macchina.

Andrea scoppiò a ridere.

"ehy,ehy. È nuova la macchina",disse sarcasticamente.

"Dovevo battezzarla,eh",risposi ridendo

"Posso sapere chi cerchi?",continuai.

"Potrei farti la stessa domanda amó".

Accese il motore,mise il CD di Demi Lovato e partì.

Guardai per la maggior parte del tempo fuori dal finestrino come un bambino con il suo prima leccalecca,osservando la bellezza di Roma.

"Allora,chi osservavi prima Andrew?"

Mi distaccai dal paessaggio e mi concentrai su Andrea.

Si fermò davanti al rosso del semaforo e mi guardó.

Rimase in silenzio ma si arrese facilmente al mio sguardo fisso su lei

"giulio..."

Una vocina dentro me mi convinse che forse dovevo farmi i cazzi miei.

Evito di continuare il discorso e presi un pacco di Haribo dalla borsa. Amo da impazzire gli orsetti gommosi,fosse legale li sposerei. Andrea allungó la mano,prese le caramelle e ne mangiò qualcuna.

Il verde scattó e Andrea ripartì. Dopo cinque minuti di viaggio arrivammo.

Il nostro appartamento faceva parte di una piccola casa gialla a due piani. A quello inferiore vive una signora anziana,sugli 80. Noi viviamo al piano di sopra che,in confronto a quello di sotto,è un po' lugubre. Tapparelle basse e sporche sopra,vetri lucidi sotto; vasi rotti sopra,splendidi e rossi gerani sotto. Insomma,tutto il contrario. La signora ci aprì il portone e fummo accolte con un gran sorriso.

"Buongiorno principesse"

arrossì e le sorrisi.

"Salve signora. Piacere,io sono Hope"

"Oooh,Andrea mi ha parlato molto di te. Io sono Maria"

Le sorrisi,la presi subito a simpatia.

Presi le valigie e salì.

"Sono venuta in questi ultimi 5 giorni e ho ripreso l'appartamento ma non ho finito il balcone,scusa",disse Andrew.

"ehy,non dobbiamo mica vivere sul terrazzo",le risposi sorridendole.

Entrai e rimasi sbalordita. L'appartamento è bellissimo. Il salotto era bianco con un arrendamento moderno nero; la cucina rossa con i mobili bianco perla era piena di luce. La mia camera era infondo al corridoio,accanto a quella di Andrea.

Posai le valigie e mi osservai intorno,tutto ció non sembrava vero. La camera di Andrea era di un rosa pallido,con mobili neri e un letto matrimoniale di fronte la finestra.

La mia camera era del mio colore preferito,azzurro cielo,alternato a pareti bianche. I mobili erano moderni,di un bianco lucido. Il letto era matrimoniale e la luce del sole gli sbatteva contro. Tutto era semplicemente perfetto.

Bιg as τo seem ιnfιnιte || Ser Travis ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora