Capitolo 8

7.8K 339 19
                                    

Uscì dallo spogliatoio femminile con i capelli ancora umidi.

Sentiva le urla vittoriose dei suoi compagni provenire dallo spogliatoio e le spuntò un sorriso.

Si mise comoda, per terra, e tirò fuori il telefono. Doveva aspettare Ashton e come minimo ci avrebbe messo venti minuti al minimo.

E poi dicevano che erano le donne a metterci ore per prepararsi.

"Bella partita Williams. Non ho mai visto una ragazza giocare così bene a basket. Anzi, diciamo che non ho mai visto una ragazza mettere piede in questo campo,almeno fino ad oggi."

"Grazie?"

"Ti posso offrire qualcosa da bere?"

"Non posso. Devo tornare a casa con il mio amico Ashton, magari un'altra volta."

"Dai non farti pregare. E me lo devi, dal fatto che abbiamo perso per colpa tua."

"Non so...provo a chiedere ad Ashton."

Lo chiamò ma non rispose. Probabilmente era troppo occupato a festeggiare con gli altri.

Gli mandò un messaggio dove gli spiegava che aveva avuto un imprevisto e che non poteva tornare a casa con lui.

"Mi sono liberata,andiamo."
************************************
Luke bevve un sorso di birra mentre Charlie bevve un sorso di tè al limone.

"Quando hai cominciato?"

"Cinque anni. E tu?"

"Non saprei...ho sempre giocato con Ashton a giochi da maschio come calcio, rugby, lotta...e quando ha cominciato a giocare a basket l'ho seguito. E ho scoperto una vera e propria passione. Ed ora eccomi qui."

"Sai,sei diversa dalle altre ragazze."

"Davvero?E a quante lo hai detto? È per caso una delle vostre tipiche battute da rimorchio da maschio? Voglio svelarti un segreto:con me non funziona."

"È questo quello che intendo, un'altra ragazza al tuo posto avrebbe riso e avrebbe trovato un modo per pomiciare."

"È scommetto che tu l'avresti assecondata."

"Non lo nego. E anche se so che tu non ci crederai ti dico che non mai incontrato una ragazza come te."

Si sistemò il ciuffo biondo e la guardò intensamente, probabilmente pensava che con quella mossa sarebbe caduta ai suoi piedi.

"Ho sentito che la prossima settimana darete una festa per la vittoria di oggi. Tu ci sarai?"

"Perché lo chiedi?"

"Se ci fossi tu potrei considerare l'idea di farci una salto."

"Non dovresti entrare nel territorio dei Tigers. Grazie mille per la chiacchierata, paghi tu vero? Ciao."

Se ne tornò a casa, lasciandolo da solo. Probabilmente pensava di averla in pugno ma non aveva capito che in realtà era lei ad averlo in pugno.

The Last Player | ✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora