Capitolo 27

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Aprì il rubinetto. Mise la mani a coppa e raccolse un po' d'acqua, porandosele al viso e inumidendo il volto.

Sentí la porta del bagno sbattere.

Non si voltò. Lo aveva già riconosciuto dal suo profumo.

"Vattene."-fu ciò che riuscì a dire.

La presa sui bordi del lavandino divenne più salda facendogli sbiancare le nocche delle mani.

Le braccia tremavano. Non era tanto per la rabbia che aveva nei suoi confronti ma per frenare l'istinto di saltargli addosso e baciarlo.

Luke lo prese per le spalle e lo trascinò in una delle cabine, serrando la porta alle sue spalle.

Era in gabbia.

"Che cosa vuoi fare?"

Luke non proferí parola. Stette solo a guardarlo. Voleva un affronto.

"Parlare."-disse infine.

"E di cosa? Io ho già detto tutto quello che dovevo dire."

"Voglio parlare di quello che è successo l'altro giorno alla piscina."

Ashton rimase con lo sguardo basso. Se lo avesse alzato probabilmente avrebbe finito per cedere.

"Come hai potuto lasciarmi lì come un idiota? Credevo avessimo sistemato la cosa..."

"Io non voglio sistemare un bel niente. Mi sono rotto di essere trattato come un giocattolo. Io merito di meglio e lo sai anche tu."

Luke abbassò gli occhi, colpito nell'orgoglio.

Aveva centrato il segno.

Ashton fece l'errore di alzare lo sguardo e guardarlo dritto negli occhi.

Fu un attimo.

Cominciarono a baciarsi con foga, non curandosi della gente che bussava arrabbiata alla porta.
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Ashton si rialacciò i pantaloni ed uscì dal bagno.

Non era fiero di quella che era successo. Era caduto nella sua trappola, ancora.

Si promise di non cascarci più, sapendo che quella promessa a sé stesso era destinata ad essere infranta.

Uscì dal locale e trovò Tyler seduto sul marciapiede.

Si sentí terribilmente in colpa. Lo aveva trascinato in un posto non cui neanche voleva starci e lo aveva lascito da solo.

"Tyler mi dispiace...sentiti libero di odiarmi."

Si sedette di fianco a lui.

"Non ti preoccupare,non è andata poi così male. Ho conosciuto un ragazzo simpatico ma poi ha provato a portarmi in bagno. Per fortuna era occupato. Dove eri?"

"In bagno."

Tyler ci mise qualche secondo ma alla fine capì.

"Ah..."

Rimasero per un paio di minuti in silenzio e Ashton lo ringraziò mentalmente: aveva bisogno di silenzio per pensare e metabolizzare la cosa.

"Era il ragazzo di prima?"

"No."

"E chi era?"

Ashton era riluttante. Aveva bisogno di qualcuno con cui confidarsi ma lui era il ragazzo di Charlie e se lei fosse venuta a conoscenza di tutto lo avrebbe molto probabilmente ucciso.

"Se te lo dico mi prometti di non raccontarlo a Charlie?"

"Lo prometto."

"Era Luke Mitchell."

"Cosa?!"

Tyler si alzò di scatto. Ashton temette il peggio.

"Ma sei impazzito? Dopo quello che ti ha fatto? Avresti potuto perdere la vista! Questo è da masochisti!"

"Lo so ma non riesco a resistergli. È come una calamita."

"Devi dimenticarlo."

"Non è così facile."

Prese la testa fra le mani. Gli stava per esplodere.

"Dovresti dare una possibilità a quel ragazzo."

"Ma non ho il suo numero."

"Per tua fortuna glielo ho dato io, prima che se ne andasse. Che cosa faresti senza di me?"

"Niente."

Si abbracciarono.

"Però adesso torniamo a casa che mi sono rotto."

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