Capitolo 1

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James Buchanan Barnes. Una persona come un'altra, con delle piccole differenze: il suo braccio sinistro, la sua mente confusa e soprattutto la sua grande longevità.

'10 marzo 2017'

"JINNY SONO LE SETTE" sento mia madre urlarmi dal piano di sotto.
'Cavolo sono in ritardo' penso "voi iniziate ad andare, io vi raggiungo tra poco" dico affacciandomi alle scale.
"Va bene, mi raccomando vestiti almeno un po elegante e minimamente femminile per favore" mi dice mio padre dal piano inferiore.
"Tranquillo" dico scendendo e do un bacio sulla guancia a entrambi prima che se ne vadano. Appena sento la macchina partire torno in camera e apro l'armadio.
"Si... trovare qualcosa di vagamente femminile è un impresa e in più li odio quei vestiti! Bah io metto il solito e via, tanto sanno come sono fatta" detto questo prendo il solito smoking e la camicia bianca. Mi cambio e mi sistemo un po giusto per non sembrare una pazza scappata da un manicomio.
Niente trucco o cose del genere,anche quelli non li sopporto. Scommetto che proprio non si nota che sono un maschiaccio vero?
Finito tutto prendo le vans bianche e le infilo ai piedi, le allaccio e mi alzo. Prendo le chiavi, il telefono e il regalo per il festeggiato ed esco chiudendo a chiave la porta.
Dovrebbe essere una festicciola tranquilla, poca gente e una buona compagnia  ma conoscendo Stark è ovvio che non sarà così. Spero solo che l'attrito tra lui e Bucky si sia dissolto, insomma è snervante vederli lanciarsi occhiate e scambiarsi battutine di scherno.
Mentre penso questo mi affianca una Camaro nera e il guidatore abbassa il finestrino e inizia a parlarmi.
"Hey nana che fai per strada tutta sola?" Dice quello che riconosco come Sam Wilson uno dei miei migliori amici.
"Ciao Sam! Sto andando alla festa, ma sai che siamo in curva vero? Potrebbero tamponarti" dico io
"Si, lo so quindi muovi il culo e sali in macchina" dice lui ridendo
"Ai suoi ordini signor Capitano" dico io salendo in macchina.
"Capitano? Dov'è Steve? Io non lo vedo" Risponde mettendosi a ridere e a guardarsi in giro. Al che inizio a ridere come un idiota.
"Allora quanti anni fa il tuo ragazzone?"
"Fa cent- MA ASPETTA NON È IL MIO RAGAZZO!" dico arrossendo come un pomodoro. Lui scoppia a ridere e parcheggia l'auto nel parcheggio antestante la Stark tower.
"Certo certo, allora quanti sono?"dice lui sghignazzando sotto i baffi scendendo dall'auto.
"Ne fa cento" dico dopo essere scesa e tirandogli un pugno sulla spalla.
"Va bene, io mi incammino su, tu che fai lo aspetti qui?" Mi chiede lui.
"Si, tanto dovrebbe arrivare tra poco" gli rispondo io alzando le spalle.
"Okay. Hey, sta attenta" mi raccomanda lui
"Si padre" gli dico e lo sento ridere mentre si chiude la porta alle spalle.
Dopo 10 minuti vedo una macchina familiare avvicinarsi e parcheggiare.
Automaticamente mi si forma un gran sorriso mentre vedo il "ragazzo" uscire dall'auto.
Quando mi vede mi viene in contro  e mi prende in braccio e fa un giro su se stesso facendomi ridere.
"Ciao piccola" mi dice lui dandomi un bacio sulla guancia per poi appoggiare la testa nell'incavo del mio collo.
"Ciao Buck"dico stringendomi nel suo abbraccio.
Non ci vedevamo da più di 3 settimane in cui lui era in missione nei pressi di  Wakanda per conto del Re T'challa.
Dopo poco mi rimette giù e ci guardiamo in faccia per qualche secondo, tempo che mi basta per vedere i suoi occhi azzurri più luminosi del solito e quel suo sorriso spontaneo ridatogli grazie alle cure del Re e della principessa Shuri.
"Forse è il caso di salire"dice lui.
"Si, forse si. A proposito" dico io fermandolo mentre entriamo "AUGURI VECCHIONE" gli dico ridendo mentre gli salto sulle spalle.
 "Grazie piccola peste" dice ridendo anche lui scompigliandomi i capelli.
 Entriamo nell'ascensore ancora ridendo e in qualche secondo siamo già all'attico di Tony.

 Entriamo nell'ascensore ancora ridendo e in qualche secondo siamo già all'attico di Tony

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