Capitolo 28

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Dal capitolo 27:
'"Diventeremo zie" dicono, allungando la e a dismisura, contemporaneamente Fra e Sam con una vocina buffa facendoci scoppiare tutti a ridere.'

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"Per ora possiamo sistemarvi nelle camere degli ospiti e domani vi portiamo a vedere una bella cosa" dice Bucky aprendo la porta prima porta a sinistra dopo le scale.

"Ci fate vedere il posto in cui vi sposerete?" chiede Fra con i cuoricini negli occhi.

"Hem... qualcosa di simile" le dico io annuendo con un sorrisetto.

"Il posto in cui ti ha chiesto di sposarlo?" chiede Sam con un sorriso.

"Diciamo che è sempre qualcosa di simile" le rispondo col sorriso in faccia provocato dal loro entusiasmo.

"Fatemi indovinare, è il posto in cui avete dato inizio alla creazione di vostro figlio?" chiede chi altro se non Ian con sguardo malandrino.

"Non proprio ma se volete vi portiamo lo stesso" dice Bucky ridendo dopo aver visto i loro sguardi.

"Sta scherzando, non vi porteremo mai lì" dico loro tirando una gomitata a Bucky che di conseguenza si fa una risatina tranquillo.

"Bene, vi lasciamo ai vostri affari, buonanotte ragazzi" dice Paul a nome di tutti per trovare il modo di togliersi da quella situazione e stanco dal jet lag del volo.

"Buonanotte" ci auguriamo tutti insieme.

"Beh è andata bene, se reagiscono così anche i tuoi forse riesco a rimanere vivo ancora per qualche anno" dice lui con un sorrisetto non appena la porta viene chiusa dai nostri ospiti.

"E forse mio padre non farà in modo di toglierci la possibilità di averne un altro. Chi vuol'intendere intenda" gli dico io a mia volta con un sorriso.

"Per ora pensiamo a far nascere questo poi penseremo ai possibili altri" dice lui spostando il suo sguardo verso il mio ventre e poggiandoci la mano destra facendo  sì che il mio sorriso si espandesse ancora di più.

"Forza, andiamo a dormire ora" gli dico dandogli una pacca sul sedere.

"Ai suoi ordini Caporale" dice lui prendendomi in braccio lasciandomi un attimo interdetta e confusa dalla situazione inaspettata (nonché quella della repentina visione del pavimento).
Una volta in camera da letto ci mettiamo il pigiama e ci infiliamo nel letto per prendere la nostra solita posizione di sonno cioè Bucky disteso sulla schiena e io con la testa poggiata sul suo petto e le braccia a cingergli il busto.

"Quando lo diciamo ai miei?" gli chiedo dopo qualche minuti di silenzio riferendomi alla gravidanza.

"Io direi di aspettare un attimo e organizzarla per bene" consiglia lui guardando il soffitto.

"Allora decidiamo con calma" gli dico io stringendomi un po' di più a lui.

"Con calma, si" dice poi Buck lasciandomi un bacio tra i capelli.

-

Mi sveglio più o meno verso le 7:30 a causa di un senso di nausea piuttosto insistente.
Bucky ancora dorme beato e deduco, dall'assenza di vociare nell'altra stanza, che anche i ragazzi dormono ancora.
Decido di approfittare della sorta di vantaggio sugli altri per scendere in cucina per preparare la colazione per tutti facendo sia del salato che del dolce.
Subito dopo aver finito di fare gli ultimi pancake Bucky entra in cucina in canottiera con uno sguardo assonnato.

"Buongiorno" gli dico per poi spegnere il fuoco e rivolgergli un sorriso.

"Buongiorno" mi dice lui in risposta per poi sbadigliare portandosi una mano nei capelli con sguardo ancora più stordito di prima, cosa che mi provoca una piccola risata.

"Aspettavo che ti svegliassi per poter andare un secondo a prendere un paio di cose fuori. Puoi controllare, e non mangiare, le cose qui per favore?" gli chiedo io ripiegando il grembiule da cucina per poi metterlo nel cassetto.

"Oh no aspetta, vado un secondo di sopra e poi vado io, tanto ho bisogno di sgranchirmi un po' le gambe e poi so già che per quando torni la colazione sarà già scomparsa" dice lui lasciandomi un bacio in fronte per poi correre di sopra.
Circa cinque minuti dopo torna giù vestito di un paio di pantaloncini e una canottiera coperta da una felpa leggera con cui, subito dopo avermi salutata, esce di fuori con la lista delle poche cose da prendere totalmente noncurante del fatto che fuori è ancora inverno.
Nel mentre che aspetto il ritorno di Bucky e il risveglio dei ragazzi di sopra, accendo la radio sintonizzandomi sulla rete che trasmette le news per poi riprendere il libro che avevo interrotto la mattina prima intitolato "Bussole in cerca di sorrisi perduti" di Albert Espinosa e sorseggiare del the caldo.

Dopo dieci minuti di tranquillità però lo stesso senso di nausea avvertito al mio risveglio si fa risentire e, questa volta più forte, mi porta alla necessità di correre in bagno e rimettere il poco che avevo mangiato e bevuto durante la preparazione della colazione.
Mentre esco dal bagno incontro subito gli occhi preoccupati di Bucky che si affretta ad accertarsi che il bambino ed io stiamo bene.

"Si Bucky tranquillo è normale, non altrettanto piacevole ma normale" lo rassicuro io per poi sentire i passi dei ragazzi che dal piano di sopra iniziano ad alzarsi e a scendere di sotto.
Una volta radunati tutti in cucina facciamo colazione e, dopo esserci preparati, lavati e profumati, ci dirigiamo verso il posto in cui io e Bucky abbiamo intenzione di portare i ragazzi in visita per potergli far conoscere qualcuno di nuovo.

Una volta arrivati nei pressi della città parcheggiamo a circa 600 metri dalla nostra destinazione e, prendendo delle vie un po più isolate per far sì che non capiscano subito il posto in cui li stiamo portando, arriviamo davanti alla nostra destinazione lasciando i ragazzi, particolarmente Sam, sconcertati e stupiti del posto.

Davanti a noi si erge la maestosa Stark tower, rinominata Avengers tower, in cui i nostri amici eroi non sospettano neanche della possibilità del nostro arrivo.

'Till JamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora