Capitolo 11

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Dal capitolo 10
'"Ciao, vieni entra" gli dico sorridendogli a mia volta.
Mentre entra nella stanza faccio una corsetta per andare a spegnere l'acqua e lo raggiungo di nuovo, chiudo la porta e mi siedo affianco a lui.'

Mi accomodo alla sua destra e mi lascio andare all'indietro.
Con un sorrisetto, vedendo come mi viene naturale quel gesto, lo fa anche lui e rimaniamo così per un paio di minuti, finché lui non spezza il silenzio che si era formato.
"Non  stai dormendo vero?" Mi chiede con un sorrisetto.
"Certo che sto dormendo, non vedi? Sono così comoda qui" gli dico cercando di sembrare quanto più seria possibile e di nascondere il sorriso che mi sta nascendo sulle labbra.
"Mh... si immagino, sento proprio la comodità invaderti" mi dice lui girandosi su un fianco iniziando a ridere.
"Ridi ridi che la mamma ha fatto gli gnocchi" gli dico io facendolo scoppiare a ridere. Ovviamente la sua risata mi contagia e iniziamo a ridere come dei cretini.
Dopo quella buona dose di risate ricadiamo in quel silenzio che ultimamente invade le nostre conversazioni.
"Resti qui stanotte?" gli chiedo nascondendo, in quella domanda, l'offerta di rimanere.
"Non stavi per farti una doccia?" mi chiede lui di rimando puntando i suoi occhi nei miei.
"Puoi rimanere qui e io mi faccio una doccia veloce" gli dico io cercando di convincerlo.
"Cosa mi nascondi? Hai paura del buio per caso?" mi dice lui scherzando.
"Diciamo che quella me la sono lasciata indietro circa quando avevo 4 anni quindi non credo. Perdipiù amo stare al buio lo sai" gli rispondo spostando lo sguardo sul soffitto e mettendomi un braccio dietro alla nuca.
"Dunque perché vuoi che resti qui?" mi dice lui continuando a guardarmi e a cercare di estrapolarmi la verità che entrambi sappiamo alla perfezione, cioè che VOGLIO che resti.
"Perché amo la tua compagnia e poi mi piace abbracciarti" gli dico tirando fuori una qualsiasi scusa.
"E perché ora non mi stai abbracciando se ti piace così tanto?" mi chiede lui con un sorrisetto.
"Perché, correggimi se sbaglio, durante il nostro ritorno al jet, per controllare se qualcuno ci stesse seguendo, sono leggermente inciampata in quella maledetta radice e mi sono rotolata nella terra, dimmi tu se vuoi ancora essere abbracciato" gli dico tirandogli un amichevole pugno alla spalla e dirigendomi verso il bagno per fare quella beneamata doccia.
"Allora fa' in fretta  perché anche io voglio abbracciarti e se non ti sbrighi ti rubo il cuscino e dormo con lui" mi minaccia lui in modo scherzoso.
"Eh va bene, dammi 10 minuti e ci sono" gli dico prendendo il ricambio per dopo.
"Perfetto, non un minuto di più! Ah proposito, hai dei fazzoletti?" mi chiede guardandosi intorno.
"Nel cassetto in basso a destra del comodino, 10 minuti mi raccomando, non farti trovare in condizioni di possibile denuncia per atti osceni in luogo pubblico per favore" gli dico chiudendomi alle spalle la porta del bagno.
"Questo non è un luogo pubblico però" gli sento  dire dall'altra stanza.
"Non mi importa" gli urlo togliendomi la maglia.
"Sembrava te ne importasse prima, mentre mi dicevi di non farlo. Cos'è psicologia inversa? Cerchi di farmi ritrovare nudo o cosa?" mi chiede lui mentre sento i suoi passi avvicinarsi alla porta.
"Fa' come se fossi a casa tua ma non ti azzardare ad aprire la porta" gli dico in avvertimento.
"Come se non ti avessi mai vista nuda" mi dice lui ridendosela dietro a quella porta.
"Si ma era una foto ed avevo circa 2 anni, la mia innocenza era a limiti incompresi da te, vero donnaiolo dei '40?" gli rispondo entrando nella doccia e lanciando contro la porta, a cui si è appoggiato, il portafogli.
"Sei caduta contro la porta per caso? Devo darti una mano?" mi chiede lui tornando a sedersi sul letto.
"No grazie, sono troppo agile per cadere" gli dico di rimando.
"Disse colei che si rotolò nella terra dopo essere caduta" disse lui ricominciando a ridere.
"Inciampata, sempre molto spiritoso vero Barnes?" gli dico ironicamente.
"Certo, ci vuole un po' di sano divertimento nella vita" mi dice lui in risposta.
"Guarda, non mi pronuncio neanche" gli dico continuando la mia doccia.

"Finalmente, ci hai messo una vita" mi dice lui rivolgendo lo sguardo verso di me.
"Sono 7 minuti precisi, se per te sono una vita siamo messi piuttosto male" gli dico tirandogli l'asciugamano che stavo usando per asciugare i capelli.
"Cosa cerchi di dirmi? Che dovrei allungare le mie prestazioni sessuali? Saresti stupita da quanto posso andare avanti. E in più questo e plagio al film sui Queen quindi non puoi farlo" mi dice lui rilanciandomi l'asciugamano.
"Beh non è plagio, sono citazioni e questa era anche sbagliata però vabbè e poi non mi interessa quanto o come, da quando parliamo di queste cose io e te?" gli chiedo prendendo l'asciugamano e mettendolo nel cesto dei panni sporchi.
"Da sempre, abbiamo sempre parlato di qualsiasi cosa ci passasse per la testa quindi per me è normale, per te magari no ma insomma, stai crescendo anche tu è più normale di quel che pensi" mi dice lui con un sorrisetto beffardo dipinto in volto.
"Sai che ti odio vero?" gli dico accendendo la lampada sul comodino per poi spegnere quella del soffitto e andarmi a sedere sul bordo del letto.
"No, in realtà tu mi ami" mi dice lui abbracciandomi da dietro e tirandomi sul letto con lui.
"Hey come sai il mio segreto?" gli chiedo moooooolto ironicamente ridendo.
"Perché io ti leggo nel pensiero" mi sussurra all'orecchio lui.
"Immagino e scommetto che tua sorella prevede il futuro, cos'è questa, la serata 'plagiamo tutti i film del mondo'?" gli chiedo ridendo e stendendomi sul letto mentre lui fa lo stesso.
"Ma si dai, facciamo una bella compilation. Andiamo a recuperare mezzo cadavere nel bosco?" mi chiede lui ridacchiando.
"Si e visto che ci siamo cerchiamo anche chi è l'assassino di Jason Blossom va" gli dico girandomi a spegnere l'ultima luce accesa della stanza.
"Questa mi è nuova ma da film siamo passati a serie tv non è così?" mi chiede tirando su la coperta a entrambi e abbracciandomi.
"Esatto, ora dormi Black Hood, ci aspetta una mattinata di allenamenti" gli dico stanca.
"Oh già, buona notte piccola" mi dice baciandomi in fronte.
Mi accoccolo di più a lui e gli cingo la vita con le braccia poggiando il capo sul suo petto.
"Notte stellina" gli dico io risvegliando il ricordo di quel nomignolo che gli avevo affibbiato tempo fa.

'Till JamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora