Capitolo 4

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Apro gli occhi con quella dannata suoneria che squilla a tutto andare con l'unico obbiettivo di svegliarmi in tempo per l'appuntamento prestabilito.
Prendo il telefono e spengo la sveglia, mi alzo a sedere e guardo l'ora.
Le 8:31, l'appuntamento è tra un'ora, ho il tempo necessario per prepararmi e andare da Tony a piedi.
Mi stiracchio e mi butto di nuovo sul  letto.
Ma perchè le persone sono fissate con il mattino? Insomma se potessi mi sveglierei tardi tutti i giorni. Non che non mi svegli presto anche io eh, se c'è qualcosa da fare con un motivo valido, come incontri con  gli amici o degli allenamenti, mi alzo anche volentieri.Poi la mattina presto i parchi sono vuoti se non si contano i veri mattinieri come coloro che vanno in ufficio o portano a spasso il cane prima di andare a lavorare.
Ma sinceramente oltre a questo non ci trovo altre motivazioni... a meno che non si abbia un esame a breve, a quel punto si cerca tutto il tempo possibile per studiare e ripassare tutto alla perfezione.
Dopo aver pensato all'utilità dell'alzarsi presto decido finalmente di mettermi in azione e mi dirigo in bagno per lavarmi la faccia e i denti.
Prendo dei vestiti e mi cambio, un paio di jeans blu scuro e una leggera camicia bianca a maniche corte.
Scendo al piano di sotto e trovo i miei a fare colazione.
"Buon dì" li saluto entrambi entrando in cucina.
"Buongiorno" mi rispondono sorridendo.
"Dormito bene?" mi chiede mio padre.
"Si si" gli rispondo prendendo una mela  e lavandola.
"Allora, che fai oggi?" mi chiede mamma.
"Beh fra poco vado in laboratorio per la prova del rivestiimento per il braccio di Bucky, poi non so, vedrò" le  dico mentre mi siedo e inizio a mangiare la mia mela.
"Quindi Bucky avrà un braccio normale giusto?" chiede mio padre.
"Esatto. Beh circa, è sempre il suo braccio, quello che gli metteremo è solo un rivestimento che simula un normale braccio. È in grado di percepire la temperatura corporea momentanea e di espanderla lungo tutta la sua superfice e inoltre riprende il colore della pelle quindi se  sta al sole si... abbronza diciamo. Tutto qui, nulla di che" gli spiego mentre finisco la mela.
"Beh non è nulla di che per Bucky, è da quando lo conosco che vorrebbe essere una persona normale" dice mia madre guardando dei file su delle vecchie missioni.
"Già, per questo gli e l'abbiamo progettato. Ci sono missioni in  arrivo?" chiedo mentre mi alzo e butto il torsolo.
"Ancora nulla, è un periodo abbastanza tranquillo" dice lei mentre spegne e chiude il portatile.
"Meglio cosí. Niente missioni vuol dire niente cattivi quindi meno problemi per tutti" dice papà mentre si alza dal tavolo e posa la tazza ormai vuota nel lavandino.
"Oh si decisamente. Bene direi che è ora di andare" dico mentre mi metto le scarpe.
"Vuoi un passaggio? Io devo passare allo S.H.I.E.L.D." mi chiede lui mentre prende e chiavi della macchina.
"No tranquillo faccio due passi, ci vediamo dopo" dico ,mentre lascio un bacio slla guancia a entrambi per poi prendere le chiavi di casa e andare.
"Ciao buon lavoro" dice mamma mentre chiudo la  porta.

Arrivo al laboratorio con 3 minuti di anticipo ma sono già tutti li.
Tony ha messo a disposizione i macchinari necessari e siamo pronti a iniziare ma non vedo Bucky.
"Bruce, ma dov'è Buck?"gli chiedo guardandomi intorno.
"Ha detto che tornava tra 10 minuti è andato a prendere una boccata d'aria, mi è sembrato un po agitato" mi risponde mentre controlla gli ultimi calcoli.
"Capito grazie, vado a controllare" gli dico uscendo dalla stanza.
So esattamente dov'è, l'unico posto in cui si sente finalmente libero.
Il tetto.
Lo raggiungo e  lo trovo appoggiato alla ringhiera che guarda il cielo.
"Va tutto bene?" gli chiedo sapendo che si è già accorto di me.
"Si tutto bene, avevo solo bisogno di aria fresca" mi dice girandosi a guardarmi.
"Se c'è qualcosa che non va dimmelo, sai che puoi contare su di me per tutto" gli dico camminando fino ad arrivare davanti a lui.
"Sul serio, va tutto bene, è solo che mi sembra strana la prospettiva di non vedere più tutto questo" dice indicando il braccio sinistro.
"Be, questo è normale. Però pensaci, non era quello che volevi? Vivere una vita il più possibile simile a una normale e andare in giro senza essere giudicato o fissato alla vista di un braccio in metallo o per l'indossare una felpa pesante in piena estate" dico cercando di ricordargli quando lui stesso mi diceva queste cose.
"Oh credimi questo lo so perfettamente" mi dice.
"Va bene, facciamolo!" dice lui e gli rispunta quel sorriso che amo così tanto.
Mi prende in spalla e si dirige al laboratorio dove Bruce e Tony ci aspettano. Tutto ciò coronato dal suono delle nostre risate che si sentono per tutto il corridoio.

'Till JamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora