Lettera, Benjy & Fede

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Vorrei che non ti importasse degli altri
e vorrei convincerti che l’amore è semplice

Deborah Pjaca
Avevo pronunciato quelle parole con stupore, come se fossero davvero la soluzione a tutti i miei problemi.
"Non starai dicendo sul serio." borbottò Giusy prendendomi una mano.
Io tornai a guardarla, non risposi.
"Perchè vuoi tornare a Torino? Qua hai tutto: gli amici, il fratello, la felicità..."
"Ti sbagli. - la interruppi bruscamente - Tu non sai niente di me. Nessuno sa niente di me."
Lei aprì la bocca per ribattere, ma poi la richiuse, senza dire niente. Solo in quel momento mi resi conto di aver parlato un po' troppo duramente con lei che, in effetti, colpe non ne aveva.
Mi morsi il labbro e abbassai gli occhi.
"Scusami. Non attivo il cervello prima di parlare."
Lei mi guardò e mi sorrise debolmente.
"So come ci si sente ad essere confusi. Tu sei solo confusa, non infelice. La felicità c'è anche a Firenze, non solo a Torino." continuò.
Io alzai lo sguardo di nuovo.
"Sì ma... Marco ti ha detto che sono misteriosa? Bè, ha ragione, ho un segreto, un punto debole, che nessuno sa e che non voglio che nessuno sappia." repicai.
Lei mi guardò ancora e annuì.
"Ma so che di te mi posso fidare. - ripresi - Quindi te lo dirò."
"Se non te la senti di dirlo, tranquilla, non fa niente."
"No. - mormorai - A qualcuno devo dirlo o rischio di scoppiare... Però, Giusy, mi prometti, anzi mi giuri, che non racconterai questa cosa a nessuno, nemmeno a Marco? Davvero, è un segreto, so che tu saresti in grado di tenerlo per te."
Lei sorrise e mi annuì più volte.
"Di me ti puoi fidare e, ti ripeto, io sono sempre brava ad ascoltare e a mantenere i segreti. Non preoccuparti."
Mi fece cenno con il capo, come per comunicarmi che era pronta a sentire tutto.
"Hai ragione, a Firenze ho tutto, amici, fratello, felicità e spensieratezza... Ma non ho ciò che avevo a Torino: un fidanzato. La scelta che mi è stata messa duramente davanti è stata fratello o fidanzato. Avevo già rinunciato al fratello una volta, rimanendo a Torino quando Marko era andato allo Schalke, ma stavolta ho dovuto rinunciare al fidanzato, al mio unico appiglio e a tutto ciò che ritenevo prezioso."
Mi fermai solo per fare un respiro profondo e reprimere le lacrime, cercando l'autocontrollo. Giusy non mi interruppe.
"Non avrei mai potuto avere entrambi, sia fratello che fidanzato, e quindi ho dovuto rinunciare prima ad uno e poi all'altro, ma ora fa male. Tanto male. La nostra storia è andata in frantumi a causa della distanza, anche se ci amavamo ancora. E credo che ancora adesso siamo innamorati l'uno dell'altra nonostante non ci sentiamo. Non più."
Tirai su con il naso. Giusy sorrise amareggiata e mi abbracciò, non sapendo cos'altro fare.
"Non lo dirò a nessuno, tranquilla."
E poi riprese:
"Posso immaginare quanto sia stata dura la scelta e quanto ti sia sentita male, ma ora hai voltato pagina, hai nuovi amici e, perchè no, magari ti troverai un nuovo ragazzo, che tiene a te come teneva a te il tuo ex..." cercò di consolarmi.
"Nessuno sarà mai come lui." sostenni.
"Già, magari no. Ma non puoi permetterti di chiuderti in te stessa, devi lasciare che la vita vada avanti, e lasciare che gli altri di rapportino con te. So che è difficile, ma non impossibile, Deborah. Chiunque fosse quello che amavi, ora non state più insieme. Piangerti addosso non ti aiuterà."
Restai incantata dalle sue parole.
"Nessuno deve sapere nemmeno quello che ti sto per dire, ok?"
"Okay."
"A Torino io... stavo insieme a Federico." dissi tutto d'un fiato.
"Eh?" domandò, non so se per lo stupore o perché non aveva capito davvero.
"Federico Bernardeschi. Era lui il mio fidanzato. Stavamo insieme da sei mesi, quasi sette." spiegai prendendo respiri profondi tra una parola e l'altra.
Lei rimase spiazzata probabilmente, perchè non mi rispose subito. Quando lo fece, mi disse:
"Non dirò a nessuno neanche questo. Ma ora che ti sei confidata, bè, penso che tu abbia capito perché non devi deprimerti. Insomma, alla tua età devi ancora vivere tante esperienze. Una di queste è quella che hai provato, anche troppo presto forse: un amore spezzato. Devi andare avanti, Deborah, fatti forza. Magari farai scelte che ti porteranno ad essere di nuovo felice come prima. Chi lo conosce il futuro?"
Sorrise, e contagiò anche me. Guardai l'orologio. Erano le cinque passate da qualche minuto.
"Tolgo il disturbo." annunciai alzandomi in piedi.
"Vuoi che ti porti a casa?" chiese disponibile.
"No, grazie. Vado... - pensai a chi dei ragazzi mi avrebbe accolta senza problemi - Vado da Federico."
La ringraziai per la seduta psicologica, poi me ne andai. Presi il telefono e guardai il messaggio che mi era arrivato da un po'. Fremevo dalla voglia di sapere.

Quattro nuovi messaggi da: Mire🎯
Ciao Deb, certo che mi ricordo di te e mi manchi tantissimo. Noi stiamo tutti bene e spero che anche tu stia bene. Federico, bè, da quando vi siete lasciati è sempre più sulle sue, rende meno... Non è più lui.

Ultimamente sembra si stia riprendendo, ma ancora soffre. Non ha un'altra, non preoccuparti, e penso non ne avrà fino a che non si sarà ripreso.

Non ti ha dimenticata, continua a chiedersi perché vi siete lasciati e non vuole credere che davvero tu sia lontano da lui.

Fosse per lui verrebbe da te appena possibile per poterti riabbracciare, o almeno per chiarire.
Ti prego Deborah, prendi almeno in considerazione l'idea di poter parlare con lui. Lo renderesti felice.

Sospirai. Avrei dovuto immaginarlo che Federico non mi avrebbe mai dimenticata, o comunque non facilmente.

A: Mire🎯
Ti prometto che farò ciò che posso, sarei disposta anche a tornare pur di vederlo sorridere, e pur di sorridere anch'io. Se solo dovesse scrivermi... sarei felice anche io. Grazie per avermi detto tutto. Ti voglio bene Mire, ci vedremo prima di quanto possiamo immaginare 💚

Inviai il messaggio e proseguii la strada per arrivare a casa di Federico. Giunta lì, bussai alla porta.
Silenzio
Aprimi, Federico.
Bussai ancora. Nessuna risposta di nuovo.
Federico, ho bisogni di sentire la tua voce.
Bussai ancora una volta, sperando che fosse quella buona. Ancora nessuno venne ad aprire.
Federico, perchè non mi vuoi aprire la porta?
Decisi di prendere il telefono e di chiamarlo al cellulare.
Suonò libero tre volte, poi la voce che mi rispose aveva qualcosa di strano, di diverso.
"Pronto Federico? Sono Deborah."
"Ohi Deborah, che succede?"
"Io... sono fuori casa tua. Mi apri?"
"Oh, scusami. Certo, arrivo subito."
Chiusi la chiamata e aspettai qualche secondo, poi la porta si aprì, rivelando Federico Chiesa a torso nudo con la faccia assonnata.
"Ciao. - mormorò. - Scusa se non ti ho risposto, mi ero addormentato."
Ops, sorreh caro. Allora è per quello che la tua voce era strana.
"Oh, scusami tanto per averti disturbato, allora vado a casa..."
Feci per voltarmi, ma la mano di Federico che si strinse attorno al mio polso me lo impedì.
Tornai a guardarlo negli occhi, ignorando in modo non indifferente i suoi addominali.
"No, non andartene. Entra."

Ho aggiornato oggi perché avevo il capitolo pronto, ma soprattuto per parlare della Fiorentina...
7-1. Partita combattuta proprio. Quindi:
A) Spiegatemi da che cacchio di pianeta arriva Muriel
B) Stefano Pioli, perchè accidenti non fai giocare Pjaca? Marko amore mio torna da noi, torna a Torino 😢
C) Bisogna spiegare a Simeone che non può segnare una volta ogni morte di papa ma che dovrebbe essere meno discontinuo
D) Vi prego di dire a Di Francesco di levarsi dalle palle perchè ha incassato 10 gol in due partite e fossi io in lui andrei in Madagascar per fuggire dalle minacce di morte
E) DITEMI COSA CAZZO STA SUCCEDENDO A FEDERICO CHIESAAAAAA DITEGLI DI CALMARSI
Allora: tripletta oggi, doppietta negli ottavi, doppietta con il Chievo (se non ricordo male)... CEH STAI BUONO BELLO MIO
Opinioni? ❤

𝐒𝐄𝐍𝐙𝐀 𝐒𝐎𝐅𝐅𝐑𝐈𝐑𝐄 || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora