Hush, P5e

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There's a darkness its buried deep oh 

Deborah Pjaca
Quel messaggio, mandato così, senza un vero motivo, senza un perchè, da una persona che avevo temporaneamente dimenticato, mi spiazzò.
Non sapevo dire neanche io il perchè, ma non immaginavo che Chiesa mi mandasse un messaggio l'ultima sera del mio viaggio a Torino.
Parlando chiaro, non immaginavo che mi mandasse un messaggio e basta.
In fondo, avevamo litigato. Era una roba da poco, in effetti, lo realizzai solo in quel momento, ma era comunque un litigio, e non pensavo che un testardo come lui si ribassasse a un gesto simile.
Di solito non cedeva mai.
Mi manchi maledettamente, Deborah.
Quel 'maledettamente' lasciava trasparire lo strazio di Federico, capivo di mancargli veramente solo da quell'avverbio, sincero e schietto.
Non sapevo che rispondergli. Dovevo seguire la testa e fargliela pagare, quindi far finta di nulla, o ascoltare il cuore, e cedere alla tentazione e rispondergli, dirgli che mancava anche a me, come era realmente?
Non era la prima volta, vinse di nuovo il cuore.
Gli risposi.

A: Fede Church 🙈
Manchi anche a me

Breve, ma immediato. Sperai che visualizzasse e basta, si fermasse, non volevo che Fede sapesse che stavo scrivendo a Chiesa. Avrebbe sospettato e tratto le conclusioni sbagliate, come ha spesso fatto.
Ma il telefono vibrò ancora.

Da: Fede Church 🙈
Lo vedi? Hai ceduto anche tu. Per fortuna domani torni a casa...

Non potei non sorridere.
Non fare lo sdolcinato. - scrissi - Sai come sono fatta.
Scoccai uno sguardo all'ora. Erano le nove e mezza passate. Prima avevo sonno, ma ora era un po' passato, sarei stata sveglia tutta la notte a rispondere ai messaggi.
Ai messaggi di Federico Chiesa.
Volevo non ascoltare quella vocina nella mia testa, ma forse aveva ragione. Forse era vero. Forse avevo già dimenticato il litigio, e sarei stata disposta a restare sveglia solo per scrivere a Federico.
Ma cos'era allora ciò che provavo? Nell'amicizia ci si scrive di notte?

A: Fede Church 🙈
Non riesci a stare senza di me, eh? 😂

Da: Fede Church 🙈
Hai proprio ragione. Non riesco a stare senza di te.

Quel messaggio fu come un pugno ben assestato nelle costole.
Talmente normale, a suo parere, da essere speciale.
Il telefono vibrò ancora.

Da: Fede Church 🙈
E perdonami se quella mattina sono stato troppo insensibile, non volevo farti stare male, sono stato male anche io e spero tu mi possa perdonare...

A: Fede Church 🙈
Ti ho già perdonato.

Era vero. In modo indiretto, senza rendermene conto, ma gli scrivevo senza provare nessun rancore, come avevo sempre fatto, come se nulla fosse accaduto.
Lasciai il telefono sul letto e uscii dalla camera, andando in quella di Federico e avvicinandomi alla mia valigia, dalla quale estrassi un libro che avevo preso da casa.
Ritornai in camera e ne lessi qualche pagina, perchè mi era passato un po' il sonno e, in fondo, ero in attesa di un messaggio di Federico.
Si erano fatte le dieci e qualcosa quando arrivò un altro messaggio da parte di Federico.

Da: Fede Church 🙈
Buonanotte Deb, a domani ❤

Sorrisi guardando lo schermo e uscii dalla stanza per depositare il libro di nuovo in valigia, mentre gli rispondevo.

A: Fede Church 🙈
Notte Fede, ti voglio bene ❤

Quando uscii dalla stanza di Federico, dopo aver lasciato il libro, mi imbattei proprio nel 33 bianconero.
"Non dovevi essere a dormire tu?" fece a braccia conserte, probabilmente sospettoso.
"Ho... letto un po' libro." mi giustificai con fare innocente, facendo un cenno con il capo alla valigia lasciata ai piedi del suo letto.
Lui non cambiò espressione. I suoi occhi vigili e fissi su di me sembrarono scavarmi dentro, la bocca era una linea, né un accenno a un sorriso né a qualsiasi altra cosa, le sue braccia tatuate rimaste nella medesima posizione, e quella luce nel suo sguardo mi sembrava trasmettere che avesse già capito tutto, anche se non sapevo bene a cosa corrispondesse il 'tutto'.
"Leggi con il telefono in mano?" domandò imperscrutabile.
"Oh no, certo che no. - risposi con ovvietà - Stavo aspettando..."
"Chi ti ha scritto, Deborah?" mi interruppe, ignorando le mie ragioni.
Sospirai. Mi dispiaceva dirgli bugie, ma era stato necessario. Il Berna non era mai stato un soggetto facilmente manipolabile, e scopriva sempre le menzogne. Ahimè, pure stavolta.
"M-mi ha scritto F-Federico..." balbettai.
Lui sorrise, incapace di fare altro, confermando le sue ipotesi.
"Lo sapevo. Lo sapevo che era lui. - ripeté - E tu? E tu che ti fai vedere sconvolta e dispiaciuta a non stare con me? Invece te ne stai con quel parassita, come se nulla fosse successo. Non pensavo fossi caduta così in basso."
Quelle parole dette senza emozioni nella voce mi ferirono nel profondo.
"Come dici? - gridai, mostrando la rabbia e non la tristezza, per non far vedere quanto quella situazione mi facesse stare male - Chiesa non è un parassita! È un mio amico! Mi hai detto di dimenticare tutto, ebbene mi sono creata degli amici, senza scordare però ciò che siamo stati io e te. E non è come pensi, ho discusso anche con Chiesa, io... io provo ancora qualcosa per te. Qualcosa che non provo per nessun altro..."
Non volevo tirare fuori quel discorso, non sapevo neanche io quali fossero le emozioni che provavo.
"Non funziona così con me, Deborah, lo sai quanto odio le prese in giro. Tu ti sei messa insieme a Chiesa e sei venuta qui a Torino solo per farmi vedere di esistere ancora." disse a denti stretti.
"Ti sbagli! Ti sbagli, come sempre! - ribattei ad alta voce, con gli occhi velati di lacrime - Sei talmente testardo che trai da solo le conclusioni sbagliate! Mi dispiace che tu pensi questo, ma io non sto con nessuno!"
Lui mi guardò senza emozioni nello sguardo.
"Non ti dico altro, Pjaca, solo questo: visto che stai con Chiesa, abbi la decenza di stare a Firenze, e di non andare in un'altra città. Non far cadere un altro innocente nella tua trappola. Non far soffrire altre persone. Te lo dico perché ormai lo hai preso per vizio."
Dopo quelle parole dure e avvelenate, mi oltrepassò per entrare in camera sua e chiudermi la porta in faccia.
Non sapevo cosa fosse: il fatto che mi aveva chiamato per cognome, o che mi aveva accusato di essere una che fa soffrire la gente, di averlo per vizio, o di far cadere in trappola troppe persone.
Non ne avevo la minima idea, forse era tutto l'insieme, fatto sta che mi chiusi anche io in camera e lasciai il telefono sul comodino, ignorando le notifiche che mi erano arrivate, e mi infilai nel letto senza veri e propri pensieri nella testa.
Solo quando stavo per addormentarmi rimuginai sul vero significato delle parole del carrarese. E poi, visto le ultime vicissitudini con entrambi, soprattutto con quello di Firenze, un quesito prese forma tra i miei pensieri.
Federico Chiesa o Federico Bernardeschi?

Spero che vi piaccia il capitolo, perché bè a me troppo 🤪🥰
Volevo dire anche un GRAZIE al nostro Mister Max per tutto ciò che ha fatto alla Vecchia Signora 🙏💗

𝐒𝐄𝐍𝐙𝐀 𝐒𝐎𝐅𝐅𝐑𝐈𝐑𝐄 || Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora