Arianna
"la neve ci insegna che per farsi notare non c'è bisogno di fare tanto rumore"
Da come si è ormai notato la mia stagione preferita è l'inverno. Amo camminare la mattina presto con ancora la città che dorme, sentire il freddo sulla mia pelle, riscaldata dalla mega sciarpa. La parte più bella della giornata invernale è l'alba. Ti alzi ancora tutto assonnata ma quel miscuglio di colori ti danno una carica incredibile per incominciarla al meglio. Il tramonto si prende la giornata con l'arrivo della notte. Giornata perfetta? Netflix, cioccolata calda sotto il letto, potrà sembrare scontato ma le passerei tutto il tempo così. Ad una giornata di sole preferisco il tempo nuvoloso . Non è bellissimo vedere il cielo trasformarsi da azzurro a grigio in un attimo? Lo paragono spesso a me, prima sono felice e spensierata un attimo dopo è come se tutto il mondo mi andasse contro. Quando ero piccola mio papà mi disse che quando piove, le nuvole sono tristi e piangono, come se si volessero sfogare.
La neve è magica. Tutto il paesaggio diventa bianco, facendo felici grandi e piccini. Toccarla, ancora tutta soffice e tornare bambini, quando la vedo, impazzisco.
Ma ovviamente per me mai una cazzo di gioia. Sta facendo la prima nevicata dell'anno dopo non so quanto e devo studiare per un esame. Per fortuna è l'ultimo che avrò fra 3 giorni. Due settimane di pausa e poi ricominciano le lezioni.
Greta: madonna che schifo la neve.
La guardo malissimo.
Arianna: penso che tu abbia qualche problema.
Greta: seriamente, come puoi andare in giro con tutto questo freddo, ti bagni le scarpe e poi diventa fango, una poltiglia.
Arianna: io non ti parlo più.
Greta: dai non fare la stupida, purtroppo adesso devo uscire, devo prenderti qualcosa?
Arianna: no grazie, ma spero tu possa cadere nella neve.
Greta: Ah ah ah che simpaticona. Ma quindi per la vacanza è tutto fatto?
Arianna: certo, terme per 3 giorni, partiamo il 12 marzo e torniamo il 14 sera.
Greta: bene allora ci perderemo. A dopo tesoro!
Io e lei siamo completamente diverse ma senza l'un l'altra non saremmo nulla.
@ariannacelestri ha pubblicato una storia
Direct
Patrick-Arianna😂😂😂😂😂😂
cosa ridi Cutrone?
mi hai chiamato per cognome,dovrei spaventarmi?
non ti faccio nulla sennò non potresti più giocare.
almeno fare il calciatore porta i suoi vantaggi.
del tipo?
sono molto più attraente.
lo eri anche prima tranquillo
(messaggio non inviato)che egocentrico che sei. E poi?
altre cose non mi vengono in mente ma sono solo superflue.
il tuo discorso non fa una piega.
comunque mi dispiace davvero che tu stia studiando.
almeno stai facendo qualcosa che ti piace.
intendi scrivere a te vero?
(messaggio non inviato)per fortuna e poi Milanello è piena di neve😍
madò che bello😍
quando vieni a San Siro?
a Milan-Chievo anche se manca ancora un po di tempo e la prossima volta ti faccio un cartellone fosforescente così mi vedi dal primo blu.
sai non è molto semplice di riconoscerti tra più 5000 persone solo là 🤦🏼
se riesco passo a salutarti.
anche dopo la partita?
poi si vedrà 😝. A dopo 👋🏻🌹
a dopo 👋🏻🌹
Tutto ciò è surreale.
Sento le chiavi nella serratura, rendendomi conto che sono passate circa 2 ore, 2 ore in cui non ha fatto nulla, tranne che parlare con Patrick.
Greta: sono a casa e per tua informazione non sono caduta nella neve!
Arianna: oh ma che peccato.
Greta: vedo che hai studiato molto oggi.
Si butta poi sul mio letto.
Arianna: ci sta a volte staccare.
Greta: sei stranamente felice oggi e non è per la neve. ASPETTA DIMMI CHE È QUELLO CHE STO PENSANDO IO!
Arianna: può essere...
Resto molto vaga.
Greta: lo sapevo,racconta tutto.
Arianna: da quando gli scritto il giorno della semifinale, ci siamo sentito sempre in pratica.
Greta: IO LO SAPEVO.
Arianna: ci stiamo conoscendo piano piano, non voglio avere fretta. È una situazione delicata.
Maledetto Patrick.
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•Il calcio come metafora della mia vita•P.C
FanfictionSan Siro,la scala del calcio. Arianna,rossonera fin dalla nascita. Patrick Cutrone,calciatore del Milan. ...che la partita abbia inizio... revisione finita il 16/04/2020 (si, questa storia è un filmino mentale dell'autrice)