Capitolo 12

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Quella sera il vento cessò si abbattersi sulla città. Soltanto pochi spifferi percorrevano le strade e i vicoli. Scattò la mezzanotte ed il parco era silenzioso come sempre. Nadia era appena arrivata e si guardava intorno in cerca di Nightmare , ma lui non c'era. Più i minuti passavano e più il tempo sembrava fermo. La ragazza decise di sedersi in attesa di lui. Restò con lo sguardo rivolto verso la fontana bianca e la sua acqua cristallina che brillava ai raggi della luna. Girò la testa verso il lato opposto della panchina che era vuota. I suoi occhi erano bloccati su una rosa rossa ed un bigliettino posto sopra essa. Nadia li prese con le mani tremanti dall'emozione. Annusó la rosa : aveva un odore fantastico. La possó sulle sue gambe e aprí il foglio. < Cara Nadia, questa sera ho avuto un imprevisto. Sto accompagnando mia sorella al suo lavoro notturno. Starò con lei tutta la notte per motivi che ti spiegherò di persona successivamente.  Mi dispiace di non poter venire stasera e spero che regalandoti questa rosa mi perdonerai. Buonanotte. Nightmare >. La calligrafia era ordinata e in vecchio stile. Nadia pensò che Nightmare aveva fatto un pensiero molto carino, però non poterlo vedere lì, le stringeva il cuore. < Certo, Nightmare. Ti perdono >, disse lei lacrimante e sorridendo allo stesso tempo.
Nel frattempo Nightmare e Baby erano arrivati alla Baby Circus' Pizza. Il locale era freddo e buio. La sorella lo accompagnó verso la scalinata che collegava i due piani del locale. Scesero , facendo attenzione a non inciampare nei gradini. Appena arrivarono, Nightmare guardava impietrito l'ambiente circostante. Era teso per quell'atmosfera tanto inquietante. Cavi ovunque. Un rumore di passi metallici lo fece saltare dallo spavento e si mise istintivamente davanti Baby in posizione  di difesa, mentre fissava nel buio due occhi gialli. < Funtime Foxy, per favore, non spaventare mio fratello. Puoi accendere le luci ?> , disse Baby , dando delle pacche sulla schiena a Nightmare per tranquillizzarlo. Di colpo la stanza si illuminó e Nightmare poté vedere l'aspetto di Funtime Foxy. < A quanto pare qualcuno qui a fifa! > , disse l'animatronic ridacchiando e guardando provocativa Nightmare. Lui restò sconvolto. < Non ho voglia di scherzare , robot.> < Oh, ma quanto sei permaloso! Se tu non fossi il fratello di Baby, già ti avrei aggredito. > < Funtime Foxy!!> , urlò Baby a lei. < Nightmare è stato gentile ad accompagnarmi fin qui. Non lo dovresti trattare così. > Funtime Foxy sbuffó annuendo e Nightmare guardò Baby sbalordito. Non avrebbe mai immaginato che sua sorella potesse  difenderlo solo con quelle poche parole. < Comunque, Nightmare, seguimi. Ti devo far conoscere gli altri.> , disse Baby, afferrando la mano del fratello e trascinandolo verso il corridoio. Dopo avergli presentato Ballora ,Funtime Freddy e Bon Bon , lei gli fece fare un giro del sotto locale. Purtroppo si dovevano aiutare a vicenda per evitare di finire con la faccia contro un muro. Girando a sinistra di un corridoio , passarono davanti alla security room. Baby pensò alla notte precedente, quando incontrò quel ragazzo lì dentro. Non sapeva se era ancora lì dentro o da qualche parte in quella zona. I suoi pensieri vennero strappati via dalla voce di Nightmare. < Avevi ragione> , disse con tono dispiaciuto. < Per cosa ?>, chiese Baby confusa < Per non averti creduto su quei animatronics. Sono veramente dei bravi robot ed io ho dubitato di te.....> Baby lo guardò, riuscendo a vedere solo il suo occhio rosso che brillava nel buio. Lei gli rassicuró che non c'era niente di male in quello che le aveva detto, di quello che non aveva creduto nel suo racconto. L'aveva fatto per proteggerla, e questo significava tanto per lei. Ma,in quel momento, la loro felicità si tramutó in paura e tensione appena sentirono dei passi.....non metallici, non appartenenti ad un animatronic. Il rumore stridulo di qualcosa che veniva trascinato sul pavimento pesantemente. Una risata che proveniva nell'oscurità e che stava per avvicinarsi sempre di più. I due cercavano di poter scorgere una minima parte di quel individuo , ma videro soltanto due occhi gialli brillanti diventare sempre più vicini. Indietreggiarono , mantenendo lo sguardo su di esso. Baby stava dietro Nightmare e lui la teneva alle sue spalle col braccio. Di scatto , Baby lanciò un urlò. Quel individuo l'aveva spinta e fatta allontanare da Nightmare, e lui venne colpito alla testa da qualcosa di duro. Cadde a terra stordito mentre sentiva le urla della sorella farsi più intense < Stai lontana da lei. L'ho vista prima io!!> , gli gridò l'individuo. Le voci di Baby si placarono per il fatto che anche lei venne colpita dall'arma. Nightmare era sanguinante e aveva un forte dolore alla testa, ma non poteva lasciare che lui facesse del male a sua sorella. Si rimise in piedi dondolante e si scagliò su di lui. Il suo pugno lo colpì in pieno volto, però lo fece spostare solo di un passo. Si mise a ridere come un folle.< Pensi veramente di fermarmi,  testa di cazzo ? > Nightmare , sopraffatto dalla rabbia per quelle parole , si precipitò di nuovo per tirargliene un altro, ma fu come sparito nel nulla e Nightmare prese a lungo solo l'aria. < Sei proprio come quella puttanella : troppo lento.> , sentì dire alle sue spalle. Fu spinto da dietro la schiena e cadde di nuovo sul pavimento. Un ennesima risata rieccheggió nel corridoio. < Senti, amico, io non ho tempo da perdere. Cerca di andartene a fanculo che io mi prendo la puttanella. > Nightmare cercò di alzarsi , ma un altra botta lo colpì sulla testa e svenne.
Non sapeva quanto tempo fosse passato, forse minuto , ore. Il tempo non era d'aiuto e a Nightmare non gli importava affatto. Si risvegliò sdragliato per terra , nello stesso punto. La fronte gli sanguinava pericolosamente e il liquido rosso percorse tutta la guancia, fino ad arrivare sul mento. Alcune gocce cadevano sul pavimento, che crearono una piccola pozzanghera. Prese coscienza e si alzò, aiutandosi col muro. Cercava nel buio Baby , ma i suoi richiami furono inutili. Lei era sparita.
All'interno di una stanza , delle gocce le caddero sulla punta del naso, storcendolo dal fastidio. Scosse leggermente da entrambi i lati la testa, aprendo contemporaneamente gli occhi verdi. Si guardò in torno. L'unica cosa visibile che vide fu una finestra, e i raggi della luna entravano indisturbati. Sotto essa era seduto quel ragazzo. Guardava quella che sembrava essere una ascia e faceva  scorrere il pollice sulla sua lama per confermarne la sua affilatezza. < Era ora che ti svegliassi. Stavo cominciando ad annoiarmi. > , disse il ragazzo senza guardarla. Baby, riprendendo completamente conoscenza, si accorse di avere i polsi bloccati tra un tubo di metallo e dietro la sua schiena. Cominciò a dimenarsi , ma quel tentativo di liberarsi fu inutile, perché l'oggetto che teneva fermi i suoi polsi erano delle manette. < È inutile che continui a divincolarti. Questa volta mi sono accertato che tu non possa scappare. Ti ho sottovalutato troppo la scorsa notte. Ma stavolta sarò più attento >. Voltò la testa verso Baby e le sorrise malizioso. Con un balzó si alzò e camminó verso la ragazza, mentre faceva roteare lascia con la mano destra. Appoggiò la lama sotto il mento di Baby che la costrinse a guardarlo negli occhi. < Il tuo verde smeraldo mi piace da impazzire. > , le disse quasi in un bisbiglio. Anche se quelle erano parole molto carine, Baby non le accettava. Lo fissava in modo arrabbiato, triste, quasi sul punto di piangere. Il ragazzo si avvicinò di più, continuando, in maniera poco rassicurante , a sorriderle. La squadrava da capo a piedi e si mordeva il labbro inferiore. Era notevolmente intenzionato a farle qualcosa di molto brutto, ma lei non riusciva a decifrare i suoi occhi. La ragazza sentì una mano percorrerle sotto la gamba e ad arrivare sotto la gonna. Il ragazzo, veloce, era a pochi centimetri dal volto di Baby e appoggiò la fronte contro la sua, mantenendo la sua vista su di lei. < Dimmi una cosa : chi era quel ragazzo con te ?> , le chiese , iniziando a darle dei piccoli baci sul collo. Lei tremó a quel contatto. Era così pietrificata dal terrore che non riusciva a parlare. Non sentendo la sua risposta, rialzó la testa e appoggiò il braccio sinistro sul tubo , proprio sopra il capo di Baby. Le sorrise sensualmente < Allora , non vuoi rispondermi , eh ?> Le lacrimavano gli occhi solo a vederlo e a sentirlo. I suoi respiri si fecero affannati. Avrebbe voluto reagire , ma , anche se l'avesse colpito , non avrebbe potuto scappare per via delle manette. Singhiozzó a più non posso e chiuse forte gli occhi, girandosi dall'altra parte. Il ragazzo le afferrò la mascella con l'altra mano e la costrinse a guardarlo. < No, no, così non andiamo bene , ragazza mia. Sei troppo agitata. > , le disse , accarezzandole piano le labbra, per poi baciarla con foga. < Basta.....Mi fai.....male> , cercò di dirgli Baby, scuotendo di  violenza la testa. < Oh, se già ti fa male questo, non hai visto ancora niente.> , dicendo ciò, il ragazzo si rimise in piedi e cominciò a sbottonarsi la camicia e in quei attimi fissava Baby in modo provocativo. Lei sudó freddo ed il corpo le tremava come se fosse attraversato da una scarica elettrica. < Ti prego.....aiutami........Nightmare...>

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