Capitolo 27

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Baby e Shadow stettero a discutere per un paio di minuti. Baby era come attraversata da fili incandescenti su tutto il corpo per quanto era arrabbiata. Per quanto il fratello provasse a farla tranquillizzare, si concludeva con dei spintoni ricevuti dalla sorella < Finché non ti sarai messo la testa a posto, non ti crederò> < Andiamo, Baby, sai come sono fatto. E comunque lo faccio solo perché è l'unico modo per farmi....."rilassare".>, si giustificó lui, sperando di poterla convincere. Però la sua ira era così grande che, molto probabilmente, sarebbe diventata Achille in persona. < Sei bravo con le parole, ma non per questo tu mi farai cambiare idea. Sei peggio di un animale in calore!> Shadow scoppiò quasi a ridere da quella frase detta con la sua voce stridula.
Qualche minuto dopo, tutti e due decisero di separarsi per stare un po' per conto loro. Baby era ancora furiosa con Shadow, e lui stava cominciando ad innervosirsi e a stancarsi : stare da soli li avrebbe aiutati a trovare la quiete. 
Di colpo, nel buio e silenzioso corridoio, Baby si sentì toccare sulla spalla. Si girò furtivamente, mettendosi in posizione d'attacco. < Frena, Baby. Tranquilla, sono io.> < Oh, Ennard. Mi hai fatto venire un infarto, suvvia!>, lo rimproveró Baby, rilassando i muscoli.< Perché sei così tesa? È successo qualcosa?> Baby scosse la testa, fingendo il vero. < Ho solo bisogno di stare un po' da sola...> Ennard se ne accorse fin da subito che qualcosa non andava in lei, anche se, in fin dei conti, già lo sapeva. Ma finse proprio come lei < Va bene. Allora io vado>, disse , facendo per allontanarsi, però Baby, avendo paura di incontrare Shadow, fermò Ennard e gli chiese se lei potesse stare con lui per quella notte. Lui accettò, anche se avrebbe preferito starsene per conto suo. La presenza di Baby lo faceva sentire troppo strano.
< La tua famiglia è simpatica, Nightmare. È unica nel suo genere.>, disse Nadia, accavallando le gambe per stare più comoda. Gli sorrise e lui fece lo stesso. < Sinceramente, all'inizio ho avuto paura del fatto che tu trovassi la mia famiglia, come dire," strana".> Nadia accennò un altro sorriso, accompagnato da una risatina < Di cose strane ce ne sono molte, e la tua famiglia non è inclusa tra queste. Puoi starne certo.> < Mi fa piacere sentirtelo dire.> Ci fu qualche minuto di silenzio, solo la televisione aveva il volume leggermente alto, mostrando una vecchia serie tv degli anni '90. Entrambi non erano tanto interessati al programma e non avevano neanche voglia di andarci a cercare un film. Nadia continuò a guardarsi le mani sfregarsi tra di loro prima di prendere la parola con timidezza. Era nervosa e Nightmare lo percepiva perfettamente. Si guardavano come se tra un momento all'altro potesse accadere qualcosa che avrebbe fermato la loro conversazione. Nadia diventò rossa < So che è ancora molto, e dico molto, presto. Però volevo sapere se tu...volessi un giorno una famiglia. Nello specifico dei figli.> Nightmare deglutí nervosamente, non aspettandosi quella proposta. Precedentemente, quando si fidanzarono, rifletté su questo argomento. Però, nel momento, non era ancora pronto. E poi era ancora traumatizzato dalla scomparsa della madre, che sparì dando alla luce lui e i suoi fratelli. E se la stessa cosa fosse accaduta a Nadia ? E se lei, rimanendo incinta, fosse morta? Non volle pensarci, ma quel pensiero così assurdo quanto improbabile correva nella sua testa come una ferrari in piena curva. Senza neanche accorgersene, le mani gli iniziarono a tremare e a sudare. Cercò in qualche modo di non apparire troppo agitato e di rispondere in maniera tranquilla : < Mi piacerebbe tanto, Nadia> Non sapeva il perché, ma quella risposta fu come un pugnale incandescente nel petto. Pensò che fosse soltanto l'emozione di avere un giorno dei figli, di diventare padre, ma sotto sotto c'era uno strano brutto presentimento che stava poco a poco andando a galla. < Ti amo>, con quella frase si accorse che Nadia era a pochi centimetri di distanza da suo volto e gli stava accarezzando la guancia. < Nadia...., c..cosa?> < Shh...> Gli mise l'indice sulla sua bocca, sostituendolo subito con le sue labbra. Piano piano lo fece sdraiare completamente sul divano, finendo sopra di lui. Si sdraió pure lei sul suo petto, sentendo i suoi battiti regolari. Nightmare la strinse forte. Le cominciò ad accarezzarle la schiena sotto la maglietta, facendo sali e scendi con al punta delle dita lungo la sua spina dorsale. In poco tempo, Nadia si trovò senza la maglietta e , questa volta, sotto Nightmare. < Nadia, forse sei un po' affrettata...> Non riuscì a dire altro che si ritrovò la camicia sbottonata.< No, non lo sono>, disse lei sotto voce, cominciando a togliergli la camicia  piano piano insieme al papillon. Avvolse le braccia intorno al suo collo, avvicinandolo a sé verso le sue labbra. Nightmare non poté fare altro che accompagnarla nell'atto, ormai travolto dalla passione.

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