Capitolo 14

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In quel preciso instante, dove in quei attimi il silenzio sovrastava ogni cosa , la porta della stanza si aprì. Fu aperta con un colpo secco. Entrambi guardarono Nightmare col fiatone, sorpreso, arrabbiato, sconvolto. Non sapeva cosa provare in quel momento alla vista di quella scena , di chi aveva davanti. A primo in patto gli sembrava soltanto un incubo , ma , allo stesso tempo un sogno ad occhi aperti. Fece per fare un passo verso di lui, ma Shadow afferrò in fretta e furia l'ascia e la puntò contro Nightmare. < Non una mossa> , lo minacciò. Lui restò fermo, paralizzato. Non sapeva cosa fare. Dirgli di stare calmo, di lasciare andare Baby, di mettere fine a quella faccenda. Era indeciso e impreparato. < Shadow, cerca di stare calmo.....N..non fare un altro errore.> < E che errore avrei fatto?!! Sentiamo! Perché sono scappato via ?!! Questa è stata la decisione più ovvia, e lo sapevi anche tu, Nightmare. Sapevi già che non volevo stare lì con.....loro. > < Non sai quanto ci siamo preoccupati, soprattutto la mamma. Lei è stata giorni a pensarti, per che tu stessi bene, Shadow! > < Sì, certo,Nightmare. > , gli rispose ironicamente < E tu pensi che ti creda ? Se la prendevano con me ogni volta!!> < Perché hai tentato di uccidere Withered ?! > < C..cosa ?!!> , urlò Baby , che si erano completamente dimenticati della sua presenza. Entrambi la guardarono sconcertati. Lei cominciò a piangere e singhiozzare. < Perché , Shadow?!! Perché....?!!> < Ma bravo, complimenti!!!> , si riferì a Nightmare, tornando a guardarlo < Adesso ha un motivo in più per odiarmi!!> Lui gli trasmise uno sguardo dispiaciuto. Non voleva dire quel particolare del loro passato. < Perché Baby è bloccata in quel modo , Shadow?! Cosa volevi farle ?!!> , disse Nightmare , tornando serio appena la vide in quella situazione. Shadow, anche se non si vedeva , tremava. Lui non aveva intenzione di farle del male, anche se non gli importava più di tanto. Era come se , dopo aver scoperto che era sua sorella e la stava per violentare, una strana presenza lo tenesse d'occhio. Una presenza in parte molto delusa e dall'altra molto triste e felice allo stesso tempo. E quella sensazione se la sentiva ancora addosso. < E che le avrei dovuto fare ?>  si giustificó < Sei sempre stato un tipo troppo possessivo ed insicuro degli altri. Ti preoccupi per qualsiasi cosa , anche se piccola. > Gli occhi di Nightmare divennero neri e punti rossi luminosi Spuntarono insieme ad essi. < E tu sei sempre stato uno con la lingua tagliente.> I due si scambiarono delle occhiate che non promettevano niente di buono. Shadow avanzò verso Nightmare, tenendo stretta l'ascia nella sua mano con i nervi tesi. Quelle iridi color sangue gli facevano ricordare una persona che non vedeva da più di vent'anni e che non avrebbe mai più rivisto. E questo fece scatenare in lui ancora più  ira di quanto non ne avesse già in quel momento. Nightmare lo assecondó , uscendo entrambi dalla stanza. Lui sentì degli artigli crescergli al posto delle unghie normali. I suoi vecchi artigli da orso , lunghi, affilati e mortali. I denti diventargli appuntiti e taglienti come rasoi. A quella trasformazione, Shadow rimase più sorpreso che turbato o inquieto. Non aveva mai visto il fratello con quell'aspetto. Tranne per quella volta che lo prese per il collo dalla rabbia per difendere Withered, sbattendolo al muro. Quanto gli potevano mancare quei momenti ? E avrebbe fatto la stessa cosa in quel attimo. Shadow alzò l'ascia per colpirlo, ma questa  sfioró soltanto la spalla di Nightmare. Con rapidità finì dietro Shadow, incrociò le dita formando un pugno e lo sbatté sulla sua schiena. Shadow venne spinto di due passi un avanti, mentre si piegava dal dolore. Si girò furtivamente, sempre tentando di colpirlo con l'ascia, però si accorse di non essere l'unico a sapersi muovere velocemente. Nightmare spuntó di fianco a lui e gli diede un forte pugno in faccia, facendolo quasi cadere di lato. Shadow, dopo essere arrivato al limite, riuscì al colpirlo su una spalla. La carne si squarció e il sangue usciva abbondantemente. Nightmare gridò dal dolore e pressó la mano sulla ferita , ed anche questa si riempì presto di sangue. < Per quanto tu sia veloce o prudente, sarai sempre il solito perdente, Nightmare.> Shadow avanzò verso di lui, puntando l'ascia contro di lui che, nel mentre, indietreggiava. < Shadow, ti prego, non fare cose di cui potresti pentirti. Sappiamo entrambi di non voler questo. > < Beh, questo lo pensi tu >, disse invece Shadow < Io credo che ognuno di noi abbia diversi modi di pensare. E dopo tutto quello che ho passato non ho intenzione di girare pagina e di pensare diversamente della tua famiglia.> La lama dell'ascia arrivò a toccargli la gola e lo spinse contro il muro.< Sai già che sono un pericolo pubblico, Nightmare. Ed hai ragione. Ma io ne vado fiero......Adesso...> , prima di terminare la frase, alzò l'ascia nell'intento di colpirlo, accompagnato da uno sguardo sadico ed un sorriso che andava oltre l'inquietudine. <.....muoriiii!!>.

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