Capitolo 18

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Durante le ultime due ore del turno notturno, Baby fece fatica a perdonare Shadow. Non fu facile per lei ed era ancora arrabbiata per quei orribili gesti che le inflisse nei lunghi minuti che la tenne prigioniera. Ancora di più per il fatto che si erano presi a pugni nel corridoio per lei. Notò, appunto, l'occhio nero e il braccio insanguinato di Nightmare che gli procurò Shadow.
Erano seduti sul palco e Nightmare raccontò a Baby quel che era successo dopo essere morta. Sentendo il nome di Ennard , le vennero i brividi. Si chiese subito che cosa le avesse fatto mentre era incosciente, se , in qualche modo, avesse modificato parti del suo corpo. Dall'altra parte era anche grata del gesto. Spiegò al fratello quello che le avevano raccontato i Funtime animatronici. Nightmare non sapeva cosa dire al riguardo. Non sapeva se avesse fatto bene o male, ma l'importante era che Baby fosse viva ed era insieme al loro in buona salute. Shadow stava in silenzio ad ascoltarli, mentre accarezzava con l'indice la lama dell'ascia. Ogni tanto emetteva rumorosi sospiri, pensando a quello che aveva fatto prima a Baby. Stava cominciando a pentirsene , anche per tutte quelle ragazze che aveva molestato, violentato e ucciso. Tutto quei corpi massacrati e gettati come cose inutili ed utilizzati come semplici oggetti di svago. I suoi pensieri vennero interrotti dal richiamo di Nightmare che vide Shadow fissare il pavimento con insistenza. < Noi dobbiamo andare. Sono già scattate le sei.> Shadow annuì e li accompagnó verso l'uscita. Baby fu la prima a salire le scale con la velocità di un leone. Nightmare , invece , restò qualche secondo a guardare la scalinata, per poi girarsi verso Shadow che lo guardava turbato < Ti avviso che ti sta aspettando Baby sopra. Non farla attendere ancora> < Io non salgo senza di te , Shadow> Allungò il braccio verso di lui , mostrandogli la mano. < Avanti , torniamo a casa tutti insieme >. Shadow restò esitante per un lasso di tempo che a Nightmare gli parve infinito. In quel momento avrebbe senza problemi afferrato la mano del fratello e andare con lui insieme a Baby. Ma il suo orgoglio e il pensiero di rivedere i suoi genitori lo obbligavano a stare in quel sotto locale al buio e da solo. Strinse i pugno e i denti. Vedeva Nightmare trasmettergli lo sguardo più rassicurante e fraterno che lui avesse mai visto, invitandolo con tutto se stesso a tornare con loro, nel locale dove sono nati. Era così nervoso nel decidere che quasi cominciò a sudare e a tremare. < Lo so che è difficile >, gli disse improvvisamente Nightmare < Però sarebbe bello se tu tornassi a casa. In questi anni ci sei mancato molto. Se è per la paura di incontrare di nuovo i nostri genitori, sappi che non c'è niente di cui preoccuparsi o vergognarsi. > Si avvicinò verso Shadow , mantenendo il suo sguardo sulla sua espressione di dolore. < Ti avviso che alla Freddy Fazbear's Pizza rivedrai solo papà, perché la mamma è passata oltre. > Gli occhi di Shadow si spalancarono per la terribile sorpresa. Se li sentì riempirsi di lacrime senza volerlo. A lui non gli importava di sua madre. Tuttavia il cuore gli iniziò a battere veloce e si sentì di colpo un nodo in gola. Ripensó a quella volta in cui Mary si chiuse a chiave insieme a lui, cercando di calmarlo e di convincerlo che ormai aveva una famiglia con dei veri genitori. Ricordò quando Mary lo appoggiò sulle sue gambe ed iniziò ad accarezzarlo, mostrandogli il più bel sorriso che avesse mai visto, un sorriso di qualcuno che gli voleva veramente bene. Senza rendersene conto , le lacrime gli rigarono il viso e lui se le asciugó velocemente col braccio. Diede le spalle a Nightmare e cominciò ad allontanarsi poco a poco < Ho bisogno di più tempo per rifletterci >.
Tornati alla Freddy Fazbear's Pizza , Nightmare e Baby andarono subito a coricarsi. Con tutto quello che era successo, l'unico pensiero che avevano era quello di dormire. Nightmare non lavorava quel giorno e si concesse quelle ore libere per riposarsi. Non era più abituato a stare sveglio la notte. Dopo aver iniziato a lavorare , ha dovuto obbligatoriamente cambiare gli orari di veglia. Per Baby questo non era un problema, visto che faceva la guarda notturna. Entrambi si addormentarono quasi subito ed il buio li avvolse.
Passarono una paio d'ore. Nightmare si svegliò col fiatone ed era sudato. Si mise seduto ed ansimó in modo irregolare. Non sapeva il perché , ma pian piano ricordò tutto. Quasi ringhió al solo pensiero di quello che aveva sognato. Era chiuso dentro una stanza al buio , munito solo di una torcia. In piedi davanti ad un letto con le coperte blu , di fronte ad un armadio bianco , in mezzo a due porte. Fu preso dal panico quando si accorse dove si trovava. Non gli piaceva quel posto ne tanto meno stare lì. Si guardò intorno, assicurandosi che nessuno entrasse da una delle due porte. E lui sapeva benissimo chi. Di colpo , sentì un pianto flebile provenire dall'armadio. Lentamente si avvicinò ad esso e, appena arrivò davanti , lo aprì con rapidità. Dentro trovò un bambino nascosto nell'angolino del mobile e fissava Nightmare con terrore e angoscia. Le sue guance erano inzuppate di lacrime e singhiozzava senza poter fermarsi. Nightmare fece un passò verso di lui ed il bambino cominciò ad urlare dalla paura. Nightmare cercò di farlo tacere, alzando l'indice contro le sue labbra. < Ssh , non fare rumore > , gli disse sotto voce. Il bambino lo guardava perplesso , quasi scioccato. Restò a bocca aperta , con gli ultimi lacrimoni che gli scendevano dagli occhi e che luccicavano alla luce della torcia. < Ho paura.....> , disse tremando e accovacciandosi sempre di più nell'angolo. Nightmare s'inginocchió davanti a lui e gli alzò la testa per poterlo guardare in faccia. < So che hai paura. Però puoi fidarti di me> < C..come faccio a fidarmi del mio peggiore incubo ?> Nightmare venne avvolto dagli oscuro ricordi della sua vita passata. Ora ricordava quel bambino, quello che tormentó per sette notti e che uccise proprio in quella stanza, accompagnato dal suo profondo e spaventoso jumpscare. Si mise in piedi ed uscì fuori dall' armadio indietreggiando. Alle sue spalle sentì una risata, così chiara e familiare per Nightmare che era impossibile non riconoscerla a primo impatto. Si girò con gesto fulmineo, trovandosi faccia a faccia con quei occhi gialli , pieni di malvagità ed un sorriso che mostrava denti aguzzi, dove gocciolava sangue fresco. < Mi fa piacere rivederti, Nightmare> Era seduto ai piedi del letto e fissava Nightmare con nostalgia ma anche con odio. Lui scosse lievemente la testa, continuando a pensare che tutta quella situazione era soltanto frutto della sua mente. < Come...com'è possibile che tu sia qui ? > , gli chiese Nightmare confuso, cominciando seriamente ad agitarsi. < Vedi, Nightmare, come sei sopravvissuto tu sono riuscito pure io a cavarmela. Infondo non siamo la stessa cosa ?> < No, noi siamo uguali, Nightmare Fredbear. Io ho avuto una seconda possibilità perché mi sono pentito all'ultimo momento! Sei tu che hai scelto di avere l'animo da assassino.> Nightmare Freadbear rise e, scuotendo la testa , nel suo sguardo si accese uno strano luccichio. < Ti ricordo che anche a te piaceva ferire fisicamente e mentalmente quel bambino. Guardati le mani.> Nightmare abbassò la testa tremante. Le sue dita e i suoi palmi erano coperti di sangue. Non sapeva se in quel istante stesse per impazzire o semplicemente entrare nel panico. Li nascose nelle sue tasche , evitando così di assistere ancora alle sue mani in quello stato macabro. < Smettila! So che sei tu a farmi vedere queste orribili allucinazioni > < Ma è la verità > Era sorridente davanti a Nightmare e aveva tra le braccia il bambino, ora con il cranio schiacciato , graffi ovunque insieme ad una espressione di dolore e rassegnazione che racchiudeva il tutto. < L'hai ferito tu, Nightmare. Ed io gli ho dato il colpo di grazia, come abbiamo fatto sempre dopo tutto. > Nightmare fece qualche passo indietro , disgustato da quella spaventosa immagine e dal ricordo di quel che aveva fatto. < Pensi che questo sia ancora un allucinazione ? È tutto vero. Come tutto quello che farò a te per averci tradito! > Lasciò cadere il corpo morto del bambino per terra, producendo un tumulto appena toccò il pavimento freddo. Scattò svelto verso Nightmare , afferrandolo per il collo e lanciandolo contro il muro. Nightmare Fredbear si avvicinò in modo svogliato verso di lui. Nightmare lo scrutó mentre si inginocchiava di fronte a lui. Mantenne il suo sorriso insanguinato sul ragazzo e ,nello stesso momento, fece una smorfia di rabbia con l'aggiunta di un ringhio. < Ora che sono riuscito finalmente a raggiungerti nel tuo mondo, mi vendicheró su tutto quello che ami e che amerai in futuro! > , si avvicinò al suo orecchio e gli bisbiglió con tono fermo e preciso : < A cominciare da te>. Fu quest'ultima frase a svegliare Nightmare che , in preda all'ansia e dalla paura, si alzò dal letto, provando a calmarsi < Tranquillo, era solo un sogno. Non era reale, non era reale.....non era reale>. Respiró profondamente , camminando avanti e indietro per la stanza. In contemporanea si massaggió le tempie per via di un improvviso mal di testa. Si accorse anche di sentire dolori alla schiena, come se avesse sbattuto contro un muro ; proprio come nel sogno. Tolse via questo pensiero , ripetendosi che un semplice sogno non poteva essere reale. Diede un occhiata all'orologio appeso al muro : le lancette indicavano le dieci e un quarto di sera. < È così tardi ? Mi sembra di non aver dormito per niente > , si disse. Dopo tutte quelle ore di sonno , si sentiva  ancora stanco e assonnato. Ma pensò che quella sensazione se ne sarebbe andata via presto.

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