(19) November 2nd, 2015 - Monday
Il tamburellio della penna di Namjoon era diventato una costante.
Ormai la lezione andava avanti da una decina di minuti e ancora non si era deciso a parlare. Il dubbio che forse avesse altri motivi per fare cambio posto con il suo originale compagno di banco sfiorò Jimin, ma la cosa gli sembrava altamente improbabile.
Intanto il professore continuava a chiamare alla lavagna le persone che non avevano fatto la verifica, sottoponendoli ad un'interrogazione di quarto grado che avrebbe steso chiunque. Tutti quelli che l'avevano già fatta perché non erano stati assenti quel determinato giorno si limitavano a seguire passivamente, ancora troppo intontiti dal sonno per fare chiasso.
Jimin capì cosa Namjoon stesse aspettando quando Yoongi venne chiamato alla lavagna. Essendo distratto dal professore e a quella distanza, non avrebbe potuto sentire cosa avessero da dirsi loro due.
Infatti Namjoon avvicinò subito la sedia alla sua, facendogli cenno di spostarsi a sua volta in modo da essere spalla contro spalla per non dover parlare troppo forte. Se si fossero voltati uno verso l'altro, Jimin sarebbe riuscito a vedere chiaramente i due buchini che contrassegnavano l'assenza di un piercing al sopracciglio dell'amico.
Guardarono Yoongi prendere il gessetto più lungo tra i vari monchini e accingersi a scrivere l'esercizio dettatogli dal professore, rivolgendo la schiena ai compagni. Namjoon poté dare il via alle danze.
"Lo sai che per me non è un problema, ma era proprio necessario baciare Hoseok?"
Jimin inarcò un sopracciglio, non felice di averci preso sull'argomento. "A me non sembra che gli sia dispiaciuto..."
Sia Namjoon che Jimin restarono chini ognuno sul proprio foglio a scrivere numeri su numeri, nella speranza di attirare meno attenzioni possibili. Il silenzio del primo fu abbastanza eloquente per suggerire all'altro di cambiare registro.
La voce bassa di Yoongi che spiegava i passaggi dell'esercizio mentre lo svolgeva veniva quasi sovrastata da un coro di penne, starnuti, sbadigli, ticchettii e mormorii che non cessava mai. Il sospiro più simile ad uno sbuffo che Jimin emise andò disperso tra essi.
Quando parlò di nuovo il suo timbro vocale sempre così dolce e morbido era irrigidito dalla rabbia, le parole ben scandite anche se sussurrate.
"E' affar suo. Se a Yoongi non sta bene che io baci, esca o faccia qualsiasi altra cosa con altri non me ne può fregare di meno. Non è colpa mia. Non ho intenzione di sforzarmi per rispettare i sentimenti di uno che non posso neanche definire un amico."
"Hai mai pensato di prenderlo da parte per chiarire una volta per tutte?"
A Jimin quasi venne da ridere. "Si, molte volte. Tu quando mi consigli di farlo? Prima o dopo gli insulti?"
Namjoon non riuscì a biasimare il sarcasmo che impregnava le sue parole. Dopotutto non si poteva negare che Jimin avesse tutte le ragioni per non voler fare la prima mossa; era sempre Yoongi quello a colpire verbalmente per primo, lui alle volte non si sforzava neppure di difendersi. Ma la situazione stava diventando insostenibile. Il rapporto tra i due non faceva altro che peggiorare e Namjoon non poteva lasciare che si dichiarassero ufficialmente guerra. Loro ne soffrivano, il gruppo ne soffriva, e nessuno voleva essere messo nella posizione di scegliere da che parte schierarsi.
E dire che, da quello che aveva scoperto Namjoon nel tempo, Jimin e Yoongi già si conoscevano alle scuole medie. Gli era stato detto che frequentavano classi diverse, ma per via di un qualche laboratorio e collaborazione tra sezioni era capitato di incrociarsi. Se però aveva capito bene, i due si erano rivolti la parola solo durante la fatidica prima uscita del loro gruppo.
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ANATHEMA (BTS FanFiction - Yoonmin)
FanfictionE se non ci fossero freni inibitori fra te ed i tuoi desideri più repressi? La notte di Halloween è sempre stata un evento storico all'Anathema, la discoteca più in voga di Seoul. Non era mai un posto raccomandabile, ma in quella occasione raggiunge...