STIGMA (pt.4)

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(51) November 6th, 2015 - Friday

Il ditino di Eonjin premette il campanello di casa propria, facendolo suonare. Non ci volle molto prima che qualcuno venisse ad aprire la porta.

Taehyung si ritrovò davanti un Jeonggyu mezzo addormentato aggrappato al collo di Jungkook, e una paziente Eonjin, che si accontentava di tenere il ragazzo per mano.

L'atrio del condominio era mal illuminato, ma la stanchezza che emanava il trio era ben evidente.

Dal canto suo, Taehyung sembrava essersi appena alzato dal letto. Letteralmente.

I suoi capelli lisci non erano particolarmente arruffati ma sembravano comunque fuoriposto, come se se li fosse pettinati con le dita. Indossava dei pantaloni della tuta troppo larghi per le sue gambe magre e una camicia gli pendeva da una spalla, sgangherata. Era ovvio che l'avessero interrotto mentre si preparava per andare all'Anathema.

C'era qualcosa di diverso nel suo viso. Nel modo in cui il suo sorriso era piccolo, ma gli occhi luminosi.

A Jungkook venne voglia di urlare.

"Ehi, vi siete divertiti? Che avete fatto di bello?"

Eonjin guardò stranita il fratello maggiore. Tutto quel buon umore dove lo aveva tirato fuori?

La bambina decise di ignorare la cosa. Liberò a malincuore la mano di Jungkook quando rispose: "Siamo andati al parco."

Intanto quest'ultimo si era chinato, facendo in modo che Jeonggyu potesse poggiare i piedi a terra. Il bambino non ne voleva sapere di mollare la presa su di lui, ma lo fece quando venne esortato da un paio di pacche affettuose sul sedere. Jeonggyu varcò la soglia di casa strofinandosi gli occhioni con i pugni, un qualche saluto mugugnato.

Approfittando del fatto che Jungkook fosse ancora abbassato, Eonjin gli diede un timido bacio sulla guancia prima di scappare anche lei all'interno dell'appartamento.

Taehyung la seguì con lo sguardo. Scosse appena la testa, divertito.

Si voltò poi verso il suo migliore amico, appoggiandosi con una mano allo stipite della porta. La sua voce voleva suonare in un qualche modo dispiaciuta, ma proprio non ce la faceva.

"Allora, ti hanno dato problemi? Mi sono pure reso conto di non averti dato niente nel caso volessero far merenda, scusa."

In contrasto con il suo, il tono di Jungkook era un condensato di grigio. Una volta liberatosi dei due marmocchi le sue mani erano andate a rifugiarsi nelle tasche, incapaci di starsene distese lungo i fianchi. Il suo sguardo era perso da qualche parte tra le striature del pavimento.

"Tutto a posto, ci ha pensato Seokjin a darmi una mano."

Taehyung stava per dire qualcosa, probabilmente sul fatto che di sicuro il ragazzo più grande doveva essersi preso cura di loro per bene, quando un'altra voce parlò per lui.

"Ehi, Jungkook!"

Alle sue spalle, qualche metro più in là, Hoseok stava attraversando la cucina con una piccola pila di piatti in mano. Intento ad apparecchiare, era tornato sui suoi passi quando gli era parso di sentire la voce di Jungkook.

Il rosso sorrise all'istante, un gesto che l'altro non potè non ricambiare. Se c'era una cosa che Jungkook odiava di tutta quella situazione era che Hoseok non era detestabile sotto nessun punto di vista.

Attento a non far cadere a terra le forchette posate in cima ai piatti, Hoseok approcciò i due migliori amici.

"Resti a mangiare? Ordiniamo la pizza..."

ANATHEMA (BTS FanFiction - Yoonmin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora