➳Fault || p.jm. [✓]

Cap. 17

Jimin

Tra pochi giorni è il mio compleanno e ho già preparato tutto per la festa, mi mancano solo poche cose.

«finalmente quest'anno posso partecipare alla tua festa!» Taehyung spunta improvvisamente da dietro di me, facendomi prendere un infarto.

«Taehyung, Santo cielo, avvisami quando arrivi.» mi porto una mano sul cuore, sospirando.

«va bene, scusa.» sbuffa, portandosi le mani in tasca e gonfiando le labbra.

«comunque è strano che sia stato tu il primo a rivolgermi la parola dopo una litigata.» dico sorpreso, poiché da più piccoli se litigavamo ero sempre io il primo a provare a parlargli.

«sono un pochino migliorato.» dice, quasi sussurrando.

Taehyung

«sono un pochino migliorato.» dico io sussurrando, abbassando poi la testa.

Mi sto sentendo una merda per tutto quello che ho fatto in passato e voglio migliorare, un po' come Jimin.

Ho deciso però che il fatto di aver picchiato Yunseo rimarrà un segreto, perché non voglio che la nostra amicizia degeneri ulteriormente.

«aspetta, ma significa quello che penso?» chiede, mentre un grande sorriso inizia a formarsi sul suo volto.

«esatto.» sussuro, di nuovo. Perché sì, un po' mi vergogno, insomma alle medie ero considerato il più figo e avevano tutti paura di me, mi piaceva.

«TaeTae!» urla, quasi strilla, buttandosi su di me e non facendomi cadere per poco.

Ridacchio, ricambiando l'abbraccio e accarezzandogli la schiena.

«ti chiedo scusa per tutto quello che ho fatto.» dico io.

«non preoccuparti, ti perdono.» risonde lui, ed io percepisco il suo sorriso.

Devo anche delle scuse ad un'altra persona, anche se sarà più difficile.

Yunseo

Dopo la giornata di ieri passata a cercare tra tutti i negozi possibili ed immaginabili adesso mi ritrovo stanca morta, siccome alla fine sono rimasta un altro po' con Hoseok.

Ovviamente mia madre si è incazzata, perché sapeva che stavo tutto il giorno fuori ma non che sarei tornata tardi. Mentre mio padre non ha detto una parola, come sempre. Lui lascia sempre che sia mamma a fare tutto.

Quando arrivo davanti a scuola vado a cercare i miei amici, ma quando li vedo c'è una persona in più che a me non sta così tanto simpatica: Kim Taehyung.

«ciao.» li saluto, posando poi gli occhi su Taehyung che, al contrario della mia espressione imbronciata, sorride. Mi sorride. Cioè, avete capito? Sorride a me.

«ah, eccoti Yunseo.» dice Jimin, con un gran sorriso in volto «siccome immagino saprai che tra poco è il mio compleanno sto organizzando una festa, volevo invitare anche te.» mi spiega.

Wow, non immaginavo che potesse veramente inventarmi alla sua festa di compleanno. È carino da parte sua.

«davvero? Be', non posso certo rifiutare.» sorrido anch'io, notando solo dopo come Jungkook stia guardando male Jimin.

«Min, scusami, potrei parlarti in privato?» mi chiede poi Taehyung, sporgendosi siccome dietro Jungkook.

«se è proprio necessario.» rispondo io, anche se un po' titubante, seguendo poi il ragazzo.

Ci mettiamo in un angolo del giardino abbastanza isolato, in modo che nessuno possa sentirci.

«volevo chiederti scusa per quello che ti ho fatto. Lo so, per quello una semplice scusa non basta, ma volevo farti capire che me ne sono pentito.» dice velocemente, guardando in basso e giocando nervosamente con le dita.

Prima Jimin che si pente di avermi bullizzata, ora Taehyung che si pente di avermi picchiata. Che sta succedendo?

«quello che mi hai fatto non è nemmeno così terribile rispetto a quello che mi ha fatto Jimin.» alzo le spalle, anche se dicendo quelle parole mi sento un po' male.

Quando durante la giornata, magari all'intervallo, Jimin mi picchiava sostenuto dal suo gruppo di amici sembrava poco convinto, quasi come se non volesse farlo.

«non tirare in ballo Jimin, stiamo parlando di quello che io ti ho fatto.» precisa, mettendosi a braccia conserte.

Sospiro «quindi vuoi solo che ti perdoni?» chiedo.

«voglio che però il tuo perdonarmi sia sincero come il mio, e se non volessi accetterò questa tua decisione.» mi dice serio.

«allora dammi ancora un po' di tempo per pensarci.» concludo così la nostra conversazione, per poi tornare, seguita da Taehyung, dagli altri.

Ora che ci penso, però, ho voluto perdonare subito Jimin per quello che mi ha fatto ma non Taehyung, che è stata una cosa meno grave.

Chissà perché ho fatto così.