Cap. 15

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Jungkook

Saluto i miei genitori ed esco di casa, pronto per andare a scuola.

Come sempre, vado alla fermata del bus. Sono l'unico della mia scuola che prende l'autobus qui, tutti gli altri sono studenti di altre scuole.

«ehi, Jungkook.» è Lalisa che mi saluta, dandomi una pacca sulla spalla «non sembri di buon umore. Successo qualcosa?» mi chiede poco dopo, avendo probabilmente notato la mia faccia imbronciata.

«troppe cose.» sospiro, passandomi una mano sugli occhi «e tutte ieri.» aggiungo poi.

«ah, mi spiace.» dice poi, accarezzandomi la spalla «anche per me ieri è stata una giornata no, ma per qualche motivo credo che la tua sia stata di gran lunga peggiore.» ridacchia lei, strappando un sorriso anche a me.

Mentre sono sull'autobus, ad ascoltare Lalisa che mi racconta i suoi problemi, penso anche a ciò che accadrà a scuola.

Anzi, a quello che farò a scuola.

«Lisa, scusa se ti interrompo, ma secondo te usando le mani non si risolve nulla?» le chiedo, girando il busto verso di lei.

«be', questo è ovvio.» alza le spalle «ma non dirmi che sei tu quello che vuole prendere a pugni. Perché, va bene che non ti conosco proprio bene, ma non mi sembri un tipo violento.»

«hai ragione, non sono quel tipo. E poi, come hai detto tu, non risolverò nulla in quel modo. Proverò a parlargli.» annuisco, pregando anche che poi non sia Jimin a prendermi a pugni.

Quando scendo alla mia fermata, dopo aver salutato Lisa, cerco subito con gli occhi il biondo e, quando lo vedo, è proprio con Yunseo e il gruppetto di quest'ultima.

Quando Hoseok e Irene verranno a sapere quello che Jimin ha fatto, posso solo immaginare ciò che accadrà.

Mi avvicino a loro, salutandoli, mettendomi poi in mezzo a Jimin e Yunseo, separandoli.

«ciao, Kookie.» mi saluta lei, inarcando le labbra in un ampio sorriso.

Sono io o oggi è più felice del solito?

Poi, si gira e vede qualcuno, o qualcosa, non lo so, e, chinando il capo, ci saluta dicendo che doveva parlare con qualcuno.

«Jimin, adesso che lei ─calco sulla parola─ non c'è posso dirtelo.» mi giro verso il biondo che, come Hoseok e Irene, mi guarda stranito.

«ho saputo, per caso, quello che le hai fatto alle medie, e questo non posso proprio perdonartelo.» concludo, non volendo sentire qualche sua scusa, ed entro dentro l'edificio.

Jimin

Si gira e va via, entrando a passo svelto dell'edificio, sotto lo sguardo mio e dell'altra coppietta.

Quando e come l'ha sentito? Mi ha detto che è successo per caso, e probabilmente di recente, perché in caso contrario me ne avrebbe parlato prima.

«di che stava parlando Jungkook?» chiede Hoseok, guardandomi con sguardo confuso.

Io, invece, ridacchio «non lo so, poi gli parlerò.» e faccio spallucce, come se non c'entrassi con quella storia.

Purtroppo, però, c'entro eccome.

«vado anch'io. Hoseok, ci vediamo in classe.» li saluto, facendo un inchino col capo, girandomi poi verso l'entrata.

«eccoti, Jimin.» è la voce di Jungkook, che mi fa girare verso il diretto interessato.

Mi afferra il polso e mi trascina per i corridoi, arrivando fino alle macchinette, dove non c'è nessuno.

«adesso che non ci sono Hoseok e Irene te lo spiego meglio.» comincia lui «ieri, ho visto per caso te e Yunseo, quindi mi sono messo ad ascolarvi.»

«hai detto "quindi mi sono messo ad ascoltarvi" ─faccio la vocina, imitandolo─ come se fosse una cosa ovvia da fare!» alzo la voce, rimettendomi composto subito dopo.

«stai zitto, di questo ne parleremo dopo.» si porta il dito sulle labbra, in segno di rimanere in silenzio.

«vi ho sentiti parlare di quello che le hai fatto alle medie, e giustamente mi sono incazzato.» continua, chiudendo poi gli occhi per mantenere la calma.

«e quando Yunseo era svenuta ti avevo pure detto che speravo non fossi stato tu quello che l'aveva bullizzata.» ride scuotendo la testa, disgustato.

«Jungkook, senti, riconosco di aver fatto una cosa sbagliata, ma tu non c'entri un cazzo con questa storia. Non devi fare l'eroe con Yunseo solo perché ti piace, e soprattutto non devi immischiarti quando non sai molte cose.» butto fuori tutto d'un fiato, fissando negli occhi il più piccolo.

«non sto facendo l'eroe, sto cercando di aiutare Yunseo.» ribatte lui prontamente, avvicinandosi a me.

«e poi, non so molte cose? ─piega il capo di lato─ So già tutto quello che è successo.» e fa un altro passo, accigliandosi.

«oh, caro mio, tu sai solo una parte, una piccola parte.» gli afferro il colletto, non riuscendo più a mantenere la calma.

«tu sai le cose come le sa Yunseo. Perché, sì, nemmeno lei sa come stanno le cose.» dico, mentre Jungkook porta la mano sul mio polso.

«certo, guarda come ci sto credendo.» fa una smorfia, stringendo la presa.

«fa quello che vuoi, non credermi pure, dopotutto non mi serve che sia tu quello che sa cosa sia realmente accaduto.» gli lascio il colletto, scacciando la mano di Jungkook.

Poi, girandogli intorno, lo supero e mi dirigo verso la mia classe.

Yunseo

Finiscono le lezioni, così usciamo velocemente dalla classe e, con gli altri due del gruppetto, ci ritroviamo davanti al portone principale.

Sinceramente non so nemmeno come e quando Jimin sia entrato nella comitiva, ma non lo odio più come un tempo.

«Irene, mi servi.» chiamo la mia amica, muovendo la mano in segno di avvicinarla.

«a che ti servo?» mi chiede, ed io mi avvicino al suo orecchio dicendole: «tra poco è il compleanno di Jimin, ho bisogno che tu mi aiuti a cercare un regalo.»

Lei si stacca con un sopracciglio alzato «ma io non so cosa potrebbe piacergli.» alza le spalle ed io sbuffa.

Significa che me la dovrò cavare da sola?

Be', almeno avrò un pomeriggio impegnato.

Spazio autrice

Siccome questo capitolo l'ho postato stamattina prima di andare a scuola, e io li revisiono prima di pubblicarli, mi scuso se magari mi è sfuggito qualche errore.

Detto ciò, buona giornata a tutti e tutte

➳Fault || p.jm. [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora