Cap. 11

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Yunseo

«ah, buongiorno tesoro.» mi dice mia madre appena scendo, già pronta per andare a scuola.

La giornata inizia già di merda.

«ciao.» dico io a bassa voce, dirigendomi verso la porta.

«colazione non la fai?» mi chiede poco dopo, notando che mi stessi già preparando per uscire.

«la faccio fuori.» mi invento sul momento, non volendo che anche lei inizi a stressarmi sul fatto che non mangio.

Fortunatamente non mi fa altre domande e mi lascia andare. Esco di casa e, davanti al marciapiede, mi ritrovo due mie conoscenze.

«adesso voi due mi spiegate che ci fate davanti a casa mia.» scendo gli scalini, avvicinandomi ai due.

«io sono stato costretto.» si giustifica il primo alzando le mani, Park Jimin.

«ho pensato di farti questa piccola "sorpresa", se così si può chiamare.» ridacchia l'altro, Jeon Jungkook.

«immaginavo fosse stato Kookie a proporre di venire a prendermi, insomma, non credo che Park sia in grado di essere così gentile per me.» dico io durante il tragitto, in mezzo ai due ragazzi.

Jimin

«immaginavo fosse stato Kookie a proporre di venire a prendermi, insomma, non credo che Park sia in grado di essere così gentile per me.» dice Yunseo durante il tragitto casa-scuola.

Ah Yunseo, se solo sapessi che sono stato proprio io a proporre di fare ciò.

«scusate, ma perché voi due vi chiamate per cognome?» si intromette Jungkook «insomma, da quello che so vi conosceste dalle medie.»

«non ci abbiamo mai fatto caso.» alzo le spalle, girandomi poi verso Yunseo «mh. In effetti potremmo iniziare a chiamarci per nome.»

In realtà io lo faccio già.

Con questa chiacchierata, ci ritroviamo già davanti a scuola, e forse mi sarei dovuto allontanare da loro due un po' prima.

Certo, sono stato io a proporre di accompagnarla a scuola, ma avevo già in programma di staccarmi da Jungkook e Yunseo un po' prima per evitare di farmi vedere da Taehyung.

Non credo abbia apprezzato questo mio gesto, dal momento che mi sta uccidendo con lo sguardo.

«uhm, io...io vado, ci vediamo in classe.» saluto entrambi per poi correre verso Tae.

«ma buongiorno Park Jimin, da quando accompagnamo le donzelle che odiamo a scuola?» si mette a braccia conserte, aspettando una risposta.

«Taehyung cazzo, ti ho già detto che non la odio più.» comincio «al momento sei tu l'unico che vuole ricominciare a farle stupidi scherzetti.» sospiro, spostando la testa di lato.

«è da quando sei tornato che non vuoi più divertirti come alle medie. In quel periodo nessuno osava avvicinarsi a noi per paura di essere picchiati, era fantastica come sensazione!» alza la voce, sfogandosi contro di me.

«se tu sei rimasto lo stesso Taehyung delle medie, be', io sono cambiato.» rispondo a tono «sai, a me non piacerebbe molto essere picchiato, preso in giro oppure ricevere delle secchiate di acqua gelida in testa!»

Mi allontano un po' da lui, riprendendo fiato «vado in classe.» dico infine, camminando a testa bassa ed entrando nell'edificio.

Yunseo

Dopo aver passato un po' di tempo davanti a scuola con i miei amici, ognuno di noi si dirige verso la propria classe.

Adesso, con Hoseok, mi sto dirigendo verso le scale che portano ai piani inferiori, siccome alla prima ora abbiamo educazione fisica.

Una volta arrivati in palestra, la professoressa, dopo aver controllato che ci fossimo tutti noi studenti, inizia a spiegare ciò che faremo.

«sarà una gara di corsa. All'inizio correrete tutti assieme e, ad ogni giro, uno di voi verrà eliminato, fino a che non rimarranno solo due di voi.» spiega velocemente.

«ma ci vuole ammazzare!» sbuffa Hoseok, portando il peso sulle braccia messe dietro.

«siete fortunati ad essere una classe poco numerosa per questo.» risponde la prof, iniziando a spostarsi.

A me educazione fisica, soprattutto la corsa, piace molto. Da piccola, quando i miei genitori ancora non andavano sempre in giro per lavoro, giocavo con papà a chi arrivava prima da qualche parte.

«ci sfideremo di nuovo, eh Min?» mi si affianca Park, alzando il collo con fare superiore.

«non ci dovevamo chiamare per nome, Park?» dico io con una risatina.

«questa volta non vincerai tanto facilmente.» e si mette in posizione, aspettando il fischio.

Passa mezz'ora e ci ritroviamo solo io e Jimin.

Porto una mano sul petto, respirando lentamente.

«già stanca?» Jimin si gira verso di me, con un sorrisetto stampato in faccia.

«non mi arrenderò tanto facilmente.» dico, ma, in realtà, l'unica cosa che vorrei fare adesso sarebbe proprio quella di arrendermi.

Il campo è abbastanza grande e ci si mette abbastanza tempo per fare un solo giro. Spero di resistere fino alla fine.

La prof fischia ed io e Jimin iniziamo a correre.

Sento la testa farmi male ed inizio anche a vedere offuscato.

«Yunseo?» Jimin rallenta, notando che mi stessi per fermare. Così gli faccio segno di avvicinarsi, per poi aggrapparmi alla sua maglietta, e cadere tirandomi dietro anche lui.

«Yunseo!» è l'ultima cosa che sento prima di svenire.

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