Cap. 21

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[a fine capitolo c'è una comunicazione]

Yunseo

Negli ultimi giorni c'è stato di tutto. Per non parlare del casino dopo la festa di compleanno di Jimin.

Poi mi è stato raccontato anche di Irene e Hoseok che si sono lasciati. Il motivo? È strano, ma Irene ci ha visto quando eravamo usciti assieme per comprare il regalo per Jimin. Non so come, ha pensato che Hobi la stesse tradendo con me.
Mi è sembrato davvero strano quando me lo hanno detto, e secondo me c'è dell'altro sotto.

Comunque, tralasciando il peggio, adesso mi trovo in ospedale, così che possa pian piano riprendermi dopo tutto il tempo che non ho mangiato. Dovrò quindi anche visitare lo psicologo, che sarà Namjoon, il fidanzato del migliore amico di mio fratello.

Inoltre, appena mi dimettranno dall'ospedale, inizierò a frequentare la nuova scuola, purtroppo. Anche se, da quello che ho capito, lì ci dovrebbe essere anche Lalisa.

La porta della stanza si apre, facendo entrare il dottor Choi, ovvero quello che si sta occupando di me in questo periodo.

«come stai oggi?» mi chiede sorridendo, mostrando due fossette.

«abbastanza meglio rispetto a ieri.» rispondo io, sorridendo a mia volta «quando mi sono svegliata ho sentito un po' di rumori; è arrivato qualcuno di nuovo?» gli chiedo.

«mhmh.» annuisce «non è proprio "nuovo" dato che viene qui quasi ogni mese.» dice «però anche se viene qui spesso non è riuscito a farsi molti amici. Magari dopo, se vuoi, puoi andare a fargli visita.»

Starò qui per un bel po', quindi farmi qualche amico renderà il mio soggiorno all'ospedale meno noioso.

Annuisco e, dopo qualche controllo, il dottor Choi esce dalla stanza.

Jimin

Butto via l'ennesimo fazzoletto, usato per asciugare le mie infinite lacrime. Mi sto sfogando, ora che in casa sono solo.

Mi sto sentendo, e non solo ora, davvero molto in colpa per quello che ho fatto subire a Yunseo. Non se lo meritava: era ed è una ragazza d'oro.

Chiudo gli occhi, facendo respiri profondi, mentre nella mia mente si proietta il ricordo di un pomeriggio di tanti anni fa.

Eravamo in prima media ed erano da poco passate le vacanze di Natale. Finalmente mi stavo facendo qualche amico, anche grazie a Taehyung che era, e lo è tutt'ora, molto aperto con la gente.

«dai, Taehyung, vediamo se sei abbastanza coraggioso.» iniziò a dire uno dei ragazzi, ghignando.

Eravamo in corridoio, in mezzo a tutti gli studenti che passavano. Il ragazzo di prima si girò verso un gruppetto di ragazze, indicandone poi una che era dietro, che nessuno calcolava.

«portala da qualche parte, dove possiate stare da soli, e picchiala.» disse a braccia conserte.

Sgranai gli occhi e mi girai verso il mio amico, sperando rifiutasse l'obbligo. Ma non lo fece.

«va bene.» disse, tirandomi poi dietro di lui.

Prima di arrivare da quella ragazzina, mi sussurrò una frase: «fa vedere a quei quattro coglioni che anche tu hai del potenziale.» e mi spinse un poco più avanti.

Riuscii, in qualche modo, a convincerla di seguirmi, così andai in una classe che quell'anno non venne usata.

Per tutto il tempo pensai che Taehyung fosse lì con me, invece se ne era tornato dagli altri.

Feci come lui mi aveva detto: la picchiai e, prendendo esempio dagli altri quattro bulletti, la riempii di insulti.

A quel tempo forse ero troppo stupido per capire quello che avevo appena fatto, e adesso ne sto pagando le conseguenze.

Riapro velocemente gli occhi, anche se vedo poco e nulla a causa delle lacrime che stanno per uscire.

Vorrei tanto andare a trovarla in ospedale, ma se ci dovesse essere la signora Min o Yoongi temo non mi farebbero entrare nella sua stanza.

Oltretutto i rapporti che prima avevo con la famiglia Min sono andati a farsi fottere, solo perché Jungkook ha detto tutto nei minimi dettagli.

Dare la colpa a lui, però, non cambierà nulla. Anche perché sono sicuro che Yunseo avrebbe tenuto la bocca chiusa sul fatto che io l'abbia bullizzata.

Mi alzo velocemente e vado verso l'armadio, prendendo i primi vestiti decenti da poter mettere, essendo ancora in pigiama.

Scendo e trovo mia sorella in salotto, mentre si guarda una delle sue serie TV. Colgo l'occasione e mi avvicino a lei.

«Yeonjoo.» la chiamo, cercando di non far sentire la mia voce tremante.

Lei si gira di scatto «che succede?» mi chiede, poi, notando i miei occhi gonfi e rossi, si alza in piedi «Santo cielo! Quanto hai pianto?» si porta una mano alla bocca «dai, usciamo un attimo.» mi dice, tirandomi dietro di sé, impedendomi di chiederle di darmi un passaggio all'ospedale.

Ecco, adesso devo pure far sapere a mia sorella che cazzo di casino è accaduto nei giorni precedenti.

Andiamo a sederci su una panchina vicino a casa nostra. Mia sorella in tanto aspetta che io trovi le parole giuste per parlare.

«ti ricordi di...Yunseo?» le chiedo, giocando con le dita e tenendo la testa bassa.

«mhmh, come potrei dimenticarla?» ridacchia appena «parlavi di lei sempre

Sospiro «ecco, alle medie io l'ho...» mi fermo un attimo, deglutendo «l'ho bullizzata.» dico a bassa voce.

Per qualche secondo non sento nulla, poi la voce di Yeonjoo mi dice di alzare la testa.

In quel momento, non faccio in tempo a guardarla che mi tira uno schiaffo, talmente forte da farmi sentire la guancia andare in fiamme.

«sei proprio un coglione.» dice lei, schioccando poi la lingua «e adesso te ne sei pentito, vero?» continua.

«Yeonjoo, ti prego, ti spiego meglio la vicenda in macchina ma portami all'ospedale nel centro città.»

Spazio autrice

Grazie per esservi fermati a leggere questo spazio, perché volevo avvisarvi del fatto che inizierò a pubblicare 1 capitolo a settimana. Questa decisione l'ho presa perché a causa della scuola ho sempre meno tempo da dedicare alla storia. Ma tranquill* che non la abbandono, anche perché è stata la mia prima vera fanfiction.

E poi volevo dirvi che potete anche lasciare un commento, magari una critica costruttiva o qualunque cosa sia che volete dirmi. A me fa sempre piacere.

Grazie per l'attenzione e al prossimo capitolo!

➳Fault || p.jm. [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora