Cap. 37

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Yunseo

La sorella di Jimin, Yeonjoo, con la quale ho dormito sta notte, è molto simpatica. È simile ad Hoseok: sorride sempre e fa di tutto per far sorridere chiunque le stia intorno.

«Ti ha dato fastidio Yeonjoo, vero?» mi chiede Jimin scherzando, beccandosi poi una cuscinata in faccia proprio da quest'ultima. «Mi spiace dirtelo, ma ho dormito divinamente.» rispondo io, facendo l'occhiolino alla sorella, che subito dopo fa la linguaccia al biondo.

«Quanta energia avete voi ragazzi.» sospira la madre dei due, uscendo dalla sua camera, stropicciandosi gli occhi. «Godeteveli questi anni.» apre le ante di un cassetto, per prendere i piatti. Così vado subito da lei, dicendo: «Aspetti, faccio io, non si preoccupi.» le sorrido, piegandomi per prendere quattro piatti.

«Ma che ragazza d'oro che sei, tua madre dovrebbe andarne fiera di avere una figlia come te.» batte le mani, sorridendo.

«Sei proprio come racconta Jimin.»

Jimin

«Sei proprio come racconta Jimin.» dice mamma, facendomi scattare. La guardo subito male, mentre Yeonjoo se la ride silenziosamente.

Mi avvicino poi a Yunseo, per prenderle i piatti di mano «Non dovresti far lavorare gli ospiti, mamma.» la rimprovero, per poi sorridere alla corvina «Non preoccuparti, tu inzia pure a sederti.»

Appena mi giro, vedo mia sorella con un sorrisetto stampato in volto, facendomi subito arrossire e abbassare il capo.

Yunseo non ha mangiato molto a colazione, come mi aspettavo, ma fortunatamente non ha mai avuto bisogno di vomitare. Questo vuol dire che sta migliorando.

Sono felice del modo in cui mia madre e mia sorella l'hanno accolta, senza trattarla come una persona diversa a causa della sua malattia. Mi sembra inoltre, che anche Yunseo sia stata a suo agio sia ieri sera che stamane, proprio per il fatto che nessuno di noi ha aperto bocca sulla sua salute.

«Jimin, possiamo parlare un attimo?» mi chiede la corvina, mentre entrambi ci stiamo preparando per uscire «È proprio per questo che stiamo andando fuori casa, così possiamo parlare in tranquillità.» le ricordo, facendola ridere.

Subito dopo usciamo, mettendoci seduti su una panchina non troppo lontana da casa. «Volevo chiederti una cosa riguardo al periodo delle medie.» comincia lei, giocherellando con le dita. «Magari è sempre stata solo una mia impressione, ma per caso era stato il tuo gruppetto ad obbligarti a...fare quello che mi hai fatto?» mi chiede, mentre cerca di evitare il mio sguardo.

Abbasso il capo, sospirando, per poi dire: «Sì, Taehyungie voleva che facessi vedere agli altri del gruppetto che anch'io avevo...coraggio, diciamo. Quindi poi ci avevo preso gusto, come se così facendo fossi superiore e invece-» «Okay Jimin, il resto lo so.» ridacchia lei, fermandomi prima che iniziassi a fare il mio solito discorso dove mi pento di tutto ciò che ho fatto.

«Be', ti ringrazio per la tua sincerità.» mi sorride, poggiando una mano sulla mia spalla. «Ma adesso, per favore, non parliamo più di quello che è successo alle medie, voglio concentrarmi sul presente e sul futuro.» continua lei, prendendomi il viso tra le mani, facendomi perdere i battiti, e girandomi verso di lei.

«Potrai starmi accanto quando riprenderò la terapia?» mi chiede, guardandomi negli occhi «O-Ovvio! Voglio aiutarti e riuscire a vederti sorridere di nuovo.» sorrido appena, con le gote arrossate.

Cazzo, se mi vedesse Taehyung mi prenderebbe per il culo per il resto della mia vita.

Taehyung

Mi copro la bocca con le mani, cercando di soffocare la mia risata, assieme ad Hoseok e Chaeyoung.

Solo che il primo non sembra essere molto felice della scena a cui sta assistendo, forse per il fatto che adesso odia Jimin.

Così poso una mano sulla spalla di Hobi, facendolo girare «Secondo me non dovresti essere così incazzato con Jimin-ah, me lo ha detto lui stesso che non avrebbe mai voluto farle così tanto male.» gli dico, cercando di farlo un po' calmare. «Ma l'ha fatto lo stesso.» ribatte subito lui, togliendo poi bruscamente la mia mano dalla sua spalla.

Sospiro, per poi avvicinarmi di soppiatto ai due piccioncini, che nel mentre si erano riseduti "normalmente".
Arrivando da dietro, poggio le braccia sulle loro spalle, per poi dire ad alta voce: «Ma buongiorno!».

Entrambi si girano subito verso di me, con gli occhi sgranati a causa dello spavento. «Sei un coglione, Taehyung!» dice il biondo, con una mano sul cuore.
L'altra invece non dice nulla, forse perché ancora non si sente a suo agio a parlare con me.

«Con me ci sarebbero Chaeyoung e Hobi, ma sono ancora dietro l'albero.» spiego, rendendomi conto solo dopo di aver detto esplicitamente che li stavamo spiando. E infatti, Jimin chiede: «Ci stavate spiando?» ma non faccio in tempo a rispondere che arriva Chae «Esattamente, Taehyung è uno stalker, noi non volevamo fare nulla di tutto ciò.» dice lei, guardandomi poi con un ghigno stampato in faccia.

Alzo gli occhi al cielo, mentre Jimin se la ride. «Ah, piuttosto, che ne dite se andiamo a mangiare tutti assieme?» propongo io, osservando tutti i presenti che hanno espressioni ben diverse: Chaeyoung e Jimin sembrano che siano d'accordo con me, Hobi l'esatto opposto solo per la presenza del biondo e Yunseo non sembra molto convinta.

«Yun, tu vieni?» le chiede Jimin, sapendo che se non glielo avesse chiesto molto probabilmente avrebbe rifiutato. «Se per voi non è un problema vengo volentieri, devo solo avvisare mia madre.» sorride lei, tirando fuori il cellulare e digitare qualcosa.

«Hobi?» mi giro verso di lui, che si era messa in disparte, facendo gli occhi dolci. «Se la mia presenza è così necessaria, allora vengo anch'io.» sospira lui, lanciandomi poi un'occhiataccia, facendomi ridere.

«Ah, Tae ti devo dire una cosa.» mi tira per la giacca Jimin, avvicinandomi a sé. Mi abbasso leggermente, mentre lui si avvicina all'orecchio per sussurrarmi qualcosa.

«Domani mi dichiaro.»

➳Fault || p.jm. [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora