-Buongiorno e bentornato signor Kim- diede un benvenuto raggiante il giovane segretario.
-Buongiorno a te Hoseok- ricambiò Jin con il saluto militare.
Tae da quando era entrato aveva notato solo i suoi piedi strisciare e scalpitare sul freddo e slavato pavimento marmoreo.
Sbatté contro le spalle del maggiore e a quel punto alzò la testa.
-Scusa- mormorò.
-Ma cosa...- pronunciò meravigliato nel percepire il piccolo urto voltandosi -...Ah sì, certo. Hoseok questo è Kim Taehyung lo stagista e mio fidato amico- raccontò mentre invertiva i posti e si posizionava dietro la schiena del castano.
-Sii meno teso, andrà tutto bene- gli sussurrò appoggiandogli le mani ai lati del collo.
-Ssì, ciao ehh volevo dire buonasera, no emh, buongiorno sono Taehyung, Kim Taehyung- uscirono aride le parole e la bocca iniziò ad impastarsi.
Senza badare alle enormi insicurezze Hoseok sorrise ancora facendo un lieve accenno con il capo e tenendo le mani congiunte in avanti in segno di profondo rispetto.
Lì dentro Seokjin doveva ricoprire un ruolo assai importante a quanto pareva.
-Tu occupati di lui, fagli vedere un po' il luogo, gli altri e spiegagli gli orari e le regole- gli si avvicinò e proferì qualcosa al suo orecchio e l'altro annuì.
Tae non percepì alcun suono e questo lo incuriosì ed infastidì.
Si rivolse poi all'apprendista -Ascoltalo attentamente e fai domande se ne hai, io porto questi moduli per il tuo mese di prova al mio capo, a dopo- scomparve veloce dentro un corridoio.
-D'accordo seguimi- sparì da dietro il bancone e si sistemò a suo pari.
Aveva all'incirca la sua età, i capelli color vinaccia scura e morbidi, una giacca troppo larga e due gambe che assomigliavano ai fuscelli di una pianta, sottili e ritte.
Per il resto nella sala d'entrata erano presenti uomini robusti e mastodontici dall'aria inflessibile e rigida.
Schioccò le dita e due massi in carne e completo si scostarono dal portone.
All'orecchio Hoseok portava un piccolo auricolare e si sentiva uno strano ronzio secondo cui i suoi fianchi oscillavano e si muovevano a ritmo.
"Non guardalo, non devi guardargli il culo" pensava Tae.
Quel corridoio era privo di qualsiasi altra attrattiva, solo colonne e intonaco bianco, c'erano delle finestre, ma erano sigillate in continue inferriate.
Non poté far altro che adagiare i suoi occhi su quelle natiche perfette.
Ne fu leggermente invidioso e ad un tratto venne anche colto dalla voglia di palparle, ma imbarazzato distolse lo sguardo non appena si furono fermati davanti alle porte dell'ascensore.
Un piccolo din annunciò l'arrivo della cabina ed entrambi salirono, uno dopo l'altro.
Aleggiava quel tipico silenzio che si crea tra due persone che non si conoscono, finché "Mr. bel fondoschiena" non ruppe il ghiaccio.
-Vado in palestra circa quattro volte a settimana- ammise tenendo sempre lo sguardo sul pannello dei pulsanti.
-Come scusi?- si girò Tae perplesso.
-È eccezionale per tonificare i muscoli, persino i glutei- ammiccò un perfido ghigno.
-Ahh su questo non c'è dubbio- abbassò la testa imbarazzato.
"Cazzo se ne è accorto"
-Non si senta imbarazzato, mi piace che gli altri notino la mia bella forma. Per cui, diciamocelo, lavoro tanto...ahaha-
-Mi scusi permette una domanda?-
-Certo che sì, sono qui apposta-
-Come ha fatto a capire che stavo...beh...che stavo facendo quello che facevo?-
-Lavoro qui da tre anni e sono a contatto con psicologhi e geni della mente, non crede che qualche trucchetto lo abbia imparato pure io? E se permette un consiglio anche lei dovrebbe cominciare ad annotarsene qualcuno...- si aprirono le porte e uscì -...altrimenti non sarà lei a fare il lavaggio del cervello ai suoi pazienti qua dentro-
Il castano rimase stranito e tornò alla realtà prima che l'impianto si richiudesse e lo portasse al pianoterra.
-Perché dice così?- recuperò i passi e si accodò all'altro.
-Non è per spaventarla, ma tra queste mura lavorano i migliori di tutta la Corea perché ci sono i peggiori. Bisogna avere una mente davvero forte per spezzare questi qua- confessò mentre girava il dito per aria.
Cominciarono ad intravedersi le prime forme di vita oltre a loro due: uomini che vestivano la medicina ed altri la psicologia, perfino gli addetti alle pulizie erano all'opera.
Si sollevarono mormorii mentre procedevano.
-Questo è il primo piano, dove vengono trattati i casi più semplici ed è l'ala predisposta agli psicologi. Problemi di insicurezza e sedute di sfogo, nulla di particolare-
Le stanze erano in movimento, occupate da dialoghi, alcune anche da risate e altre da pianti.
-Non penso che a lei possa interessare questo reparto-
Presero di nuovo un'ascensore, con la differenza che questo aveva una telecamera, una grata di metallo e si attivava solo alla vista di un pass appeso al collo del segretario.
-Ecco, questo è il terzo piano-
-E il secondo?-
-Identico a questo, con la differenza che la metà dello spazio è usato come deposito per i farmaci, le attrezzature e le camere di visita ed esame-
-Ah qui chi ci sta?-
-I casi più difficili, quelli a cui deve stare attento. Disturbi della personalità, schizofrenia, depressione, bipolarismo e chi più ne ha più ne metta-
Le tonalità delle pareti erano passate da un bianco immacolato ad un grigio puro, l'atmosfera si poteva ricondurre ad una di quelle tante Americanate horror: lampadine dalla luce fredda, odore di chiuso, urla e risate più macabre rispetto al primo piano.
-Ok i piani sono tutti qui, il resto glielo spiegherò quando tra poco incontreremo i suoi colleghi-
-Un momento. Io sapevo che in questo edificio c'erano quattro piani, inoltre sono tutti illuminati tranne l'ultimo- si girò ed indicò i pulsanti del pannello.
Hoseok sbuffò -Jin mi ha proibito di farle vedere l'ultimo piano, anche perché non a tutti è permesso potervi accedere-
-Come mai, cosa c'è nell'ultimo piano?-
-Uno dei nostri pazienti più pericolosi ed instabili-
"Uhhh spero che la storia cominci ad intrigarvi di più. Grazie per aver letto e spero che vi sia piaciuto. Come vi aspettavate l'interno del manicomio? Avreste reagito come Tae a tutta sta situazione? Come pensate che saranno i suoi futuri colleghi?
Alla prossimaaa"
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ROOM 351 || Vkook
Fanfiction~My 3rd BTS story~ Dove Jungkook è un malato mentale e riesce a controllare Taehyung attraverso l'amore e la paura. ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• -Ok lo ammetto, il dolore mi affascina, mi sorprende per quello che...