Due giorni successivi a quell'incontro Tae si ritrovò a percorrere per l'ultima volta quel corridoio e ad entrare nella stanza 351.
Kyumin era stato rimpiazzato da un'altra guardia, senza volto o anima, inchinava il capo solo in segno di saluto e nulla di più, proveniva dalle forze speciali, ecco il perché di tutta quella freddezza ed indifferenza.
-Buongiorno- voltò subito lo sguardo intimidito e nel mentre tentava di far leggere alla porta il pass si sentì venir scostato da quella medesima.
-Oh mi scusi, si è fatto male?- uscì un signore in camice.
Di suoi pari ne conosceva a migliaia e lui era proprio un medico pluripremiato per i suoi servigi, la targhetta rossa lo contraddistingueva.
-No, si figuri, ma cosa ci faceva lì dentro con il mio paziente?- mascherò la gelosia sotto la professionalità.
-Oh lei deve essere Kim Taehyung, l'incaricato del paziente qui stante. Piacere...- allungò la mano -Lee Gora, del settore psicoanalisi e psichiatria avanzata per casi speciali-
-Scusi se risulto sfrontato, ma lei non mi ha ancora risposto e poi, da quel poco che posso sapere, voi di quel settore lavorate nell'ala opposta a questa, cosa ci fa qui?- si sporse per vedere se il corvino stava bene, ma quell'intruso si era chiuso lo spiffero alle spalle.
-No la sua domanda è lecita, ecco...io sono venuto qui perché mi è stato ordinato, dovevo solo controllare che il paziente stesse bene dopo tutti i calmanti e antipsicotici che gli sono stati somministrati- si lavò la coscienza con una semplice visita.
Uno con una posizione così importante non si sarebbe mai scomodato per un banale controllo, qualcosa non lo convinceva, ma lo lasciò andare per non complicare la faccenda.
-Buona giornata- sorrise con falsità.
-Anche a lei-
Appena fatto il suo ingresso una morsa gli strangolò il petto, il volto di Jungkook era tumefatto e l'occhio plumbeo di dolore.
Il minore gli si buttò ai piedi toccandogli il livido -No, questo te lo hanno fatto per colpa mia, Jungkook ti fa male?- le dita lo sfiorarono tremando.
-Le telecamere, non toccarmi- sussurrò.
Capendo la situazione il castano si levò immediatamente -Se non possiamo parlare qui, lo faremo fuori, lontano da tutti, solo io e te-
Il corvino strabuzzò gli occhi incredulo e vennero scortati, pochi minuti dopo, da quattro guardie nel giardino sottostante.
La distesa di prato riccioluto danzava sotto l'acqua degli irrigatori.
Incredibile che un posto simile non fosse rinchiuso tra i cancelli di un rinomato orto botanico o rappresentato su una tela al Louvre, ma piantato sul retro di un manicomio che poteva fornirgli solamente le rare visite di un pugno di cavie.
-Perfetto, qui è perfetto- si sedette il castano sulla panchina solleticata dal glicine e subito dopo invitò anche il corvino a fare lo stesso.
-Potreste lasciarci soli durante il colloquio?-
-Mi dispiace, ma dobbiamo tenerci ad una certa distanza, gli ordini sono ordini- rispose il più alto tra loro.
-Ha le manette...- sbuffò per la giusta irremovibilità di quella decisione -...almeno allontanatevi qualche metro, vi prego, altrimenti interferirete con il mio lavoro-
Alle guardie sembrò una buona proposta e si allontanarono abbastanza da non poter udire i loro discorsi, ma anche da poter tener sott'occhio anche il più che ben minimo gesto.
-Ora puoi dirmi chi è stato a farti questo e poi ci pens...Jungkook?- sporse in avanti il busto fissando il delicato profilo, anche se gonfio, del maggiore.
-Jung...-
-Shh, fa silenzio...- introdusse quanta più aria possibile -...io non ricordavo fosse così splendida la libertà. Voi la date per scontata ogni singolo giorno, ma quando si è stati in gabbia per molti anni come me, si capisce quanto essa sia essenziale-
Comprese la brama del corvino e gli concesse un po' di tempo per riabituarsi al mondo esterno.
-Sai già chi è stato a farmi questo...- si voltò a guardarlo -...i tuoi amici con le siringhe e pasticche. Devono avermi iniettato troppa roba e qualcosa è andato storto, ho sonno- si stropicciò gli occhi.
-Sono i farmaci che ti rendono assonnato, ma non sono stati quelli a crearti la contusione- indicò il proprio occhio.
-Lo sai come sono fatti, cosa credi? In prigione fanno di peggio ai detenuti, qui possono limitarsi solo ad un paio di pugni e proteggersi dicendo che sono caduto...oh ma torna nel tuo nido di illusioni Taehyung, se a vent'anni non sai ancora come funziona il mondo come pretendi di cambiarlo, eh?- distolse lo sguardo innervosito.
-Perché sei così agitato? Cosa ti prende?- rimase ferito ripercorrendo le sue parole e forse trovando la causa di quel strano, ma comune comportamento -È stato quell'uomo di stamattina a metterti di cattivo umore? Quel certo Lee, cosa voleva da te?-
Il corvino deglutì per la secchezza dell'aria e attese un po' -Mi ha controllato la faccia che quei bastardi si sono divertiti a rovinarmi, quanto gli facevo pena...ora mi è venuta voglia di spezzargli il collo con un paio di corde...- mimò i movimenti tra le sue mani.
-Jungkook!- lo richiamò Tae incredulo di quanto si stesse facendo trasportare dalle emozioni.
-Oh smettila di interrompermi come una fighetta Taehyung, sono un assassino, è normale che abbia voglia di uccidere dopo un ritorno alla vita- indicò tutt'intorno.
-No che non è una sensazione normale voler uccidere...tsk mi sembra di essere tornato daccapo con te- diede sfogo alle lamentele.
-E cosa mi dici di te allora? Non è stato soddisfacente uccidere per te? Mh?- alzò il tono.
-Abbassa la voce...come ti permetti di dire che mi sono divertito a uccidere Kyumin, tu non sai quanto io mi sia odiato, quanto io abbia penato. Non c'è un solo giorno in cui non desideri dare la mia vita al suo posto- un pizzicore si fece strada nei suoi occhi freddi.
-No, te lo sei dimenticato? Io non mi riferivo a Kyumin...- scosse la testa -...ma a quel ragazzo che hai ucciso cinque anni fa, ora te lo ricordi?-
Il respiro della vegetazione andò soffocando così come i colori e il profumo dei fiori bagnati dal sole divenne aspro e pruriginoso, ogni cosa che lo circondava era tramutata improvvisamente in qualcosa di invivibile.
"Molti si staranno domandano : - Ma che caxxo?!?!-...tutto spiegato nel capitolo R*gr*t sw**t re*ret —> dopo la linea di separazione scendere di 8 righe.
Spero che vi siate ritrovati ahaha sta ff è così lunga che qualche dettaglio può scappare."
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ROOM 351 || Vkook
Fanfiction~My 3rd BTS story~ Dove Jungkook è un malato mentale e riesce a controllare Taehyung attraverso l'amore e la paura. ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• -Ok lo ammetto, il dolore mi affascina, mi sorprende per quello che...