T*e wa**s ha*e e*rs

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Sembrava di assistere ad uno spettacolo di azione, il silenzio era identico alla suspense caratteristica delle sale in quei momenti.

-Già, mio padre era un piccolo esempio di quanto questo mondo possa essere decadente, ma infondo non mi dispiaceva partecipare a quelle gare clandestine. Assaporare la vittoria e la notorietà è qualcosa che dà alla testa, quasi peggio dell'alcool, ma ricordati che anche il potere su qualcosa fa questo effetto...non scrivi più sul tuo blocchetto?- si sporse per vedere poche righe e il resto immacolato.

-Ah deve averti colpito proprio tanto questo racconto. Non pensavo che ti piacessero le storielle, se vuoi te ne racconto un'altra, però inventata questa volta, quelle che mi sono capitate sono noiose- mise su un broncio maleficamente tenero.

-Cosa?- il castano si riprese dal suo stato di trance notando doppiamente le pagine vuote.

Era felicità la sua? Essere riuscito ad avere delle parole sul suo conto, era questo che lo aveva trattenuto? Il racconto gli era piaciuto, non c'era dubbio, ma era chiaro che non avesse annotato un minimo dettaglio, eppure continuavano a girare come una pellicola quelle scene di violenza appena narrate.

-Quel bambino che hai colpito la prima volta che fine ha fatto?- era un essenziale punto di partenza questa curiosità.

-Ero certo che mi ponessi questa domanda, mi pare ovvio che non sia stato molto bene dopo l'incontro, infatti non ho più visto la sua chioma rossa in giro per quel randagio pub. Ora che ricordo, il mio vecchio mi aveva informato con una frase del genere sulle sue condizioni: "Hai proprio tolto il fiato a quel rosso". Una parte dello sterno deve essersi staccata e si è andata a conficcare nel polmone, ma che cazzo ne so, non sono un dottore, so solo che quella è stata la mia prima vittima. Una meraviglia, anche se credo di aver pregato un paio di volte per lui, deve sentirsi onorato, io non ricordo tutti quelli che ho ucciso, ma lui è stato speciale, proprio così- batté sul cuore un paio di volte con la mano, era un gesto più disonorevole che un richiamo alla memoria.

Lo psicologo restò muto non sapendo come agire, quelle situazioni in cui rimaneva sbalordito dalle affermazioni di Jungkook stavano diventando sempre più frequenti, la seduta era giunta al termine.

-Non c'è bisogno di aggiungere altro, quello che dovevo sentire l'ho sentito...- fece stridere la sedia facendo battere il badge sul palmo -...vedrò di non portarti più delle caramelle, a domani-

-Taehyung, ti sembra ci siano orologi e calendari in questa stanza? A me non pare, ma so per certo che domani sia sabato e non ci vediamo quel giorno, ma se vuoi venire...visto che non fai a meno della mia compagnia, potresti farti perdonare per l'immensa cazzata che hai fatto- detto ciò divaricò leggermente le gambe lanciando sguardi maliziosi.

-Succhiatelo da solo se ce la fai- rispose indignato, sicuro dell'arrivo di una provocazione.

-In tutti questi anni non me lo ha mai detto nessuno, le ragazze e i ragazzi si buttavano in ginocchio da soli, in alcuni casi ero io che non me li volevo slacciare i pantaloni. Sono sicuro che con tutta la frustrazione che abbiamo non ci farebbe male un piccolo sfo...okay vai, così non fai altro che eccitarmi ancor più Kim Taehyung- osservò la porta chiusa mordendosi il labbro insanguinato per l'eccessiva passione.

-Signore- lo spaventò il ragazzo in vesti troppo grandi per lui.

-Oddio Kyumin, sei ancora qui, è vero- tentò di calmarsi salutandolo.

L'infarinatura della sua storia era stata stesa, ma l'assaggio del croccante successo era ancora molto lontano.

Sotto quel fondato ed apparente mantello di pazzia pareva aver luccicato un barlume di rimorso per quella vita spezzata, in quei tempi quando ancora solo le mani risultavano impure.

Le lotte organizzate potevano aver innescato quel mostro che ora era, ma ancora non tutta la storia era stata svelata, non bastava, c'era sicuramente dell'altro.

Le riflessioni portavano sempre a conclusioni simili ed inoltre viaggiavano tutte sullo stesso filo logico, se Jungkook occupava la sua mente di notte negli incubi ora pure il giorno lo intratteneva con le sue burrascose vicende.

Mentre percorreva i soliti corridoi incrociò Hoseok di ritorno dalla stanza delle assemblee con un vassoio di tè e dolcetti alla cannella intatti.

Nonostante il loro rapporto fosse travagliato per motivi del tutto sconosciuti a Tae, non mancò delle buone maniere, infondo non poteva mandarlo a quel paese per un semplice saluto.

-Ciao Hoseok, tutto bene?- si fermò davanti all'altro.

-Più che altro dovrei chiedertelo io, Jin mi ha detto che ultimamente stai avendo dei problemi di ansia...- abbassò il servizio e sospirò -...mi dispiace tremendamente di come mi sono comportato, sono solo nervoso e me la sono presa con tutti qua dentro e specialmente con te-

-Ma di che ti preoccupi, ci sta arrabbiarsi ogni tanto e per me non ti devi impensierire, sono del tutto guarito da questi attacchi e poi a lavorare con Jungkook mi è andata bene se sono semplici incubi, giusto?- rise agguantando un soffice alla cannella.

Il volto di Hoseok divenne agitato e gli occhi iniziarono a girare furtivamente -Tae io devo dirti una cosa molto importante, sono stato davvero stupido, tu devi sapere la verità-

Il castano prese a masticare lentamente perché intimorito -Che cosa devi dirmi di così importante? Cavolo se sei serio, è successo qualcosa?-

Gli occhi appena incontrarono lo sguardo di Taehyung si acquietarono e il tono ritornò pacato -Ma no, scusami se ti sono sembrato così istintivo e schizzato, ma qui non è il luogo giusto...- frenò la lingua per pensare qualche istante -...Siccome domani hai la giornata libera stasera potremmo andarci a bere qualcosa, conosco una discoteca da favola- propose dopo un'accurata scelta.

-Io in verità non sono tipo da festa...-

"Metti da parte il tuo io solitario ed accontentalo, avete appena ritrovato l'equilibrio ed inoltre ti deve raccontare questa verità di cui parla"

-...ma farò un eccezione, a che ora?-

-Passo a casa tua verso le 22- risollevò il portavivande e se ne andò con l'agitazione che era tornata a pulsare nelle vene come chi spaccia droga sottobanco all'insaputa del proprio capo.

La fortuna si era voltata dall'altra parte perché il capo aveva ascoltato attentamente quella tentata truffa.



"Ok a quanto pare ora sto aggiornando con troppa rapidità 😂😂. Come state? Questo capitolo è molto soft, diciamo anche noioso, ma tra poco arriverà il quasi smut, sottolineo il quasi, non vi aspettate che qualcuno spacchi qualcuno (🌚). Avete capito la ship? ( alcune cose non sono come credete ) e niente non ho domande per questo capitolo a parte... cosa credete accadrà? ( questa mi salva sempre )
Ps. Se trovate errori con i verbi siete pregati di dirmelo perché mi confondo molte volte visto che sto scrivendo una ff al presente perciò... grashiee
Alla prossima, questa volta non vi lascio col dubbio e vi dico che la pubblico esattamente tra 3 days ( troppo? Nahhh )💕💕"

ROOM 351 || VkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora