-Svegliati Tae- urlò una forte percossa.
Gli occhi sfarfallarono a contatto con la luce e con il viso di Jin ad una spanna di agitazione.
-Jin? Jin! Le mie braccia!- scoprì gli avambracci del cotone del pigiama e li esamino con smania ruotandoli più volte, ma di sangue non c'era traccia ne tanto meno di ferite.
-Qui era qui, dove è Jun...volevo dire il mio orologio, era qui sul polso- sedò la sua voce prima che potesse fargli pronunciare parole colpevoli di un discorso che avrebbe occupato tutta la mattinata.
-Ti ho sentito urlare, hai avuto un incubo?- gli strinse la mano costringendo il castano a guardarlo -Non c'è bisogno di mettere su sto teatrino, hai urlato parecchie volte "Jungkook fermati" ed inoltre tu non porti l'orologio. Non sei proprio lucido nell'escogitare bugie di prima mattina- sbuffò.
-Scusa hyung è che non volevo farti preoccupare ancora con questa storia- si asciugò la fronte imperlata di sudore.
-Non mi disturbi affatto, quando hai bisogno mi devi chiamare, a qualsiasi ora, in qualunque momento-
-Grazie mille hyu...- il volto si irrigidì non appena piego la gamba verso il suo interno coscia e il piede venne a contatto con una serie di umide pieghe.
-Senti per Yoongi...- si alzò dal pavimento per sedersi sul margine del letto, ma il minore gli afferrò la spalla con le dita.
-Si si va bene, me ne puoi parlare dopo tranquillo...- lo spinse leggermente in fuori strabuzzando gli occhi -...ma ora potresti farmi un super favore hyung? Sono fradicio da morire, potresti, per favore andarmi a preparare un bagno? Ti scongiuro- addolcì la sua maschera.
-Oh certo, vado subito. Ti rilassi un po' almeno, però intanto rifai il letto...- camminò verso l'uscita -...oggi andiamo un po' più tardi a lavoro, piccola concessione di Namjoon- evaporò poi.
"Cazzo"
Scoperchiò il suo nido di sogni ed oltre ad essere pervaso dal disgusto e pentimento per questa evidente infantile debolezza, restò incredulo davanti alla malata reazione del suo amico più stretto.
Aveva un'erezione.
-Cosa?- si tastò vicino al punto dove giaceva il rigonfiamento.
-Tae ti vanno bene i sali da bagno? Io non li uso, ma potrebbero alleviare la tensione, credo- lo interruppe la voce del maggiore dal bagno.
-Eh...eh s-si va va, grazie, arrivo- scese imboccando i piedi delle ciabatte e con qualche piacevole, ma indesiderato brivido strappò le doppie lenzuola dal materasso, fortunatamente a prova di macchia e asciutto come la sua gola.
Il dosso sotto i bottoni dei pantaloni era troppo evidente così arrotolò i teli vermigli in un rotolo con qualche frangia pendente e lo appoggiò sul basso ventre.
"Ok, la lavatrice è nello stanzino là infondo, a pochi metri c'è il bagno. Non sento più l'acqua scorrere perciò ho ancora qualche secondo prima che Jin abbia finito, quindi butto queste nel mio cesto dei panni sporchi sotto gli altri indumenti per impedirgli di andare a frugare, mi apposto dietro la porta e quando la apre mi infilo nel bagno e mi ci chiudo dentro, perfetto non posso fallire"
-Tae eccoti, la vasca è pronta, rilassati pure quanto vuoi- sorrise andandogli incontro.
"Dannazione"
-Ma quella?- indicò la purpurea palla di tessuto.
-Ah vedi, proprio perché ho sudato molto ho pensato di cambiare le lenzuola, faccio un salto a buttare questa nei panni sporchi e vado in bagno-
-Non ti preoccupare dalla pure a me e vai a rinfrescarti- allungò i viscidi tentacoli sul forziere di un vergognoso segreto.
-No- urlò Tae sottraendosi e correndo in bagno per poi far scattare la chiave.
-Ehi tutto bene?- sopraggiunse Seokjin muovendo in su e in giù la maniglia bloccata.
-Sì vai a riposare, me la so cavare da solo, ci penso io alle mie faccende, non sono più un bambino, me ne occupo io-
-D'accordo, calmati adulto Tae, vado a preparare le colazione- alzò le mani in segno di arresa e si ritirò in cucina.
Il capitano aveva preservato la sua incolumità figurativa un'altra volta.
Gettò quel fagotto di vergogna sul pavimento ed iniziò a svestirsi, ma come al solito l'acqua lo attese raffreddandosi a causa dei suoi occhi incastonati nello specchio e nel suo corpo.
Quei buoni 5 minuti erano trascorsi ad ammirare e controllare le sue carni, dalle sottili caviglie alle tenere natiche, dal lieve accenno delle costole alle clavicole sporgenti.
Il pensiero di una gradita forma fu subito sorpassato dal disprezzo che aveva di sé, tutto normale, sempre ricorrente.
Molti nel suo inconscio lo invidiavano, eppure la bellezza infinite volte si nascondeva dietro l'imperfezione che nasceva dalla mente.
Potrei..., dovrei..., mi piacerebbe... erano le uniche parole che iniziavano le sue riflessioni mentre si tastava i pettorali troppo sgonfi e le gambe troppo molli per le sue aspettative.
Al solito tutto questo rituale di autocommiserazione si concludeva con uno sbuffo e poi un tuffo nella sua bramata concessione di relax.
Il contrasto di temperatura lo morse fino alle membra e le macchie di schiuma lo avvolsero sporcandolo di un dolce profumo arboreo.
Abbandonò il collo sul cuneo gommoso apposito, piegò le gambe e le distese fin dove poteva.
La quiete forzò la dura posa e lentamente esse si divaricarono andando a toccare le pareti.
Per un momento si addormentò, ma fu destato subito dal movimento scomodo e vivo dell'acqua.
-Ah la spugna- aprì gli occhi.
Non vide altro che ciocche nere galleggianti imbevute di sapone e dallo specchio d'acqua si intravedevano solo due bui occhi curiosi.
"Hiii come vi è sembrato questo capitolo? Povero Tae con i suoi problemucci dovuti all'incubo. Nel prossimo capitolo ci sarà un po' di smut, ma leggero leggero. Non ho domande da porvi, voi ne avete? ^^
Alla prossima❤️"
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ROOM 351 || Vkook
Fanfiction~My 3rd BTS story~ Dove Jungkook è un malato mentale e riesce a controllare Taehyung attraverso l'amore e la paura. ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• -Ok lo ammetto, il dolore mi affascina, mi sorprende per quello che...