-Lo so di averti fatto arrabbiare oggi hyung, ma portarmi al cimitero mi sembra esagerato, non starai pensando di...-
-Se ti avessi voluto uccidere lo avrei già fatto, anche se a pensarci, visto che siamo qui, risparmierei il carro funebre e altre spese, bell'idea...- scese soffocando i ciottoli lattei sotto la suola e si girò verso il passeggero -...ma non ancora- sorrise d'ironia e richiuse la portiera.
Jin si incamminò verso l'entrata sul retro e Tae, come al solito stranito e intontito da quello che lo circondava, lo raggiunse con goffaggine e ritardo.
-Perché siamo venuti?-
-Ti ho mai parlato di mio padre?-
-No, so solo come è fatto grazie alla cornice che hai in camera, era un bell'uomo-
-Hai gusti strani Taehyung, ma non ti contraddico, era sicuramente affascinante altrimenti non sarei suo figlio- ammiccò un occhiolino.
-Ok quando smetti di pavoneggiarti mi spieghi perché siamo qui?- iniziava a trapelare l'irritazione.
Le sue richieste di informazione non vennero accontentate e seppe calmarsi, conosceva bene il suo amico per capire che a tempo dovuto gli avrebbe risposto.
Il sole baciava i fiori freschi del ricordo, collocati preziosamente in urne d'acqua da mani di famiglie affettuose e fedeli ai cari, ma anche i petali secchi appartenenti ai negligenti risplendevano per pochi secondi e mutavano in polvere e frammenti.
Le memorie per quelle povere lapidi non erano concesse, se dopo la morte non si era cosparso abbastanza amore ciò si rifletteva nella noncuranza delle piante o dell'ordine.
Foto di anziani, donne, uomini e bambini, quello era proprio un mondo che non risparmiava nessuno e se una parte della tua vita la passavi nell'ebrezza del respiro e della luce l'altra al buio e al freddo.
L'unica gioia è che siamo coscienti e consapevoli tra le stelle e le nuvole, mentre quando discendiamo tra quelle fantomatiche fantasie che sono la morte non vediamo più nulla e nemmeno il freddo della solitudine percepiamo, l'unica e vera grazia.
Il cimitero faceva apprezzare a Tae il fatto di essere vivo, non sempre era portatore di negatività dopo tutto.
-Eccoci qui- Seokjin si impuntò davanti ad una goccia di marmo con raffigurato un uomo immerso in un vaso di lavande neonate.
-Chi è?-
-Mio padre, Kim Seoknim-
-Ancora non capisco, dovevamo parlare e cosa c'entra tuo padre?-
Il maggiore attese che quelle due signore anziane nei paraggi si allontanassero e tirò fuori una boccetta dal taschino interno alla giacca.
Invitò con lo sguardo Tae ad abbassarsi insieme a lui sulla fossetta di terra smossa e con la pipetta della boccetta fece cadere un'abbondante quantità di liquido ambrato dal pungente odore.
-Cosa stai facendo, è legale? No cioè è concesso?- guardò in giro per fiutare sguardi indesiderati, come un colpevole.
-Tutto è legale dopo la morte, soprattutto se è stato il morto in questione a chiedertelo-
Flashback
-Perché non mi hai chiesto aiuto? Potevamo pagarlo insieme il tuo debito papà. Tu pensi sempre con la tua testa, perché sei stato così stupido? Stupido!- piangeva stringendo il lenzuolo del letto in cui giaceva in padre in fin di vita.
-No, iil de-bito era mio, non c'entri Seokjin- scatarrò del sangue -Quei basstardi non se la prenderanno con teh-
-Bravo, a me e alla mamma non ci hai pensato? Invece di andarti a bere quei due soldi che avevamo risparmiato e poi per cosa? Annegare dei fallimenti nell'alcool? Che cosa ti tormenta? Cazzo dimmi che minchia ti distrugge tanto da averci rovinato-
Domande che si poneva da tanto, ma solo il dolore e il cuore spezzato riuscivano a fargliele pronunciare.
-Ho fatto tantti sbagli e sono stato l'errorre dhi molti tra cui tua ma-dre e te. Perdonatemi, mah è giusto così...Dio mi ha punito e voi non dovvete nulla a quelli- si impadronì delle sue braccia una forza felina ed afferrò il colletto del figlio -Andate via, io sto tirando le cuhoia e non potrò proteggervi da morto, non volevo questoo per vvoi- lasciò cadere le ossa sul materasso.
-Va bene, ma dovevi pensarci prima, ora è tardi e guarda come è finita- Jin si avviò verso l'uscita -Non hai fatto altro che inguaiarci lo sai? Spero che nel posto in cui finirai troverai la pace- era la bruciante verità.
-Figliolo?-
-Dimmi?-
-La vedi quella mezza bottiglia di rum sul tavolo?-
-Sì-
-Sarebbe un peccato spreccharla, all'inferno non c'è del rumm così buono- tossì altra anima -Promettimi che bagnerai la tterra con quel bhen diddio-
-Mi chiedi questo dopo tutto quello che hai fatto? Ci hai rovinati, stai per morire e sei ancora così stolto? Va al diavolo-
Sbatté la porta e non tornò più indietro.
La rabbia lo accecava, ma anche il fatto di star perdendo suo padre, l'uomo che lo aveva derubato di una vita serena e felice, notti di urla e vetri rotti era il gusto della sua gioventù.
-Vi voglio bene- furono le sue ultime parole, ma esse rimasero solo per lui.
Fine flashback
-Mio padre ci aveva ridotti alla miseria con i suoi debiti nel gioco e non contento spendeva il rimanente negli alcolici, finché una sera alcuni tizi lo malmenarono a sangue fuori da un locale e lo derubarono del poco che aveva. Un mio amico che lavorava lì mi avvertì, quando arrivaì aveva la faccia deformata dai colpi, ma era ancora vivo. Per suo volere non lo portai in ospedale, ma a casa dove morì poco dopo, da solo- tirò su col naso strisciando il dorso sugli occhi.
-Mi dispiace, non sapevo fosse successo questo a tuo padre. Mi hanno sempre detto che eravate stati abbandonati da lui e dopo non se ne seppe più nulla-
-Avevi solo 14 anni, non era il caso di informarti su una cosa del genere, abbiamo preferito una bugia a fin di bene. Poco dopo abbiamo scoperto che aveva tenuto da parte una somma misera di denaro per noi e non l'aveva ceduta ai suoi aguzzini nonostante i continui ricatti, non era così bastardo infondo-
-Ve ne siete andati con quel poco?-
Annuì -Ecco perché gli faccio questo piccolo favore, diceva di poter sentire il suo amato alcool anche nell'aldilà, il suo sapore secco corrergli giù per la gola, attraversare le pietre e i vermi e inumidirgli le cadaveriche labbra. Che matto-
-Wow ecco perché ti porti dietro quella cosa- indicò l'ala desta della giacca.
-Il mio rimorso più grande è averlo abbandonato quel giorno e non avergli detto quanto gli volevo bene dopotutto-
-Sono sicuro che lui ti abbia già perdonato-
-Non farò il menefreghista una seconda volta Tae- incise il suo sguardo fermo nel castano.
-Bagnerai pure a me la tomba con il rum? Ahahaha- scherzò.
-No, non sarà necessario perché questa volta ti aiuterò e non ti lascerò combattere da solo-
"Ehii, come state? Spero che il capitolo vi sia piaciuto, è un po' più lungo degli altri, ma ok, non penso sia un problema ahaha. Che ne pensate del padre di Seokjin? Tae dopo questo deciderà comunque di raccontargli quello che gli è capitato? Pensate sia una cosa futile e stupida bagnare la tomba con il rum o tutt'altro?
Alla prossima❤️
P.s. mi dispiace se l'inizio di questa vkook è molto lungo, spero di non annoiarvi (anche se molti lo sono già probabilmente)"
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ROOM 351 || Vkook
Fanfiction~My 3rd BTS story~ Dove Jungkook è un malato mentale e riesce a controllare Taehyung attraverso l'amore e la paura. ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• -Ok lo ammetto, il dolore mi affascina, mi sorprende per quello che...