C*me*er*

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-Hoseok occupati tu di lui, io ho da fare- scaricò Tae con questa frase.

-Jin aspet...-

-No, parliamo a casa, lasciami lavorare ora- indispettito ed affranto salì al piano superiore.

Per una volta aveva deciso di nascondere qualcosa che lo tormentava, non voleva pesare di continuo sulla compassione di altri, pensava di aver fatto la cosa giusta, eppure perché questa volta oltre ad aver perso Jin anche il germoglio di simpatia con Hoseok era appassito?

-A me non hanno dato disposizioni sulla tua situazione, non so che dirti, vai nel tuo reparto e aspetta- con impassibilità non distolse gli occhi dal computer.

-Hoseok mi dispiace, oggi non vole...-

Le parole furono troncate da una furia in giacca e cravatta piroettata dentro la sala.

"Possibile che non riesco a concludere mai una cazzo di frase? Allora ditelo che lo fate apposta" la riflessione emerse sul suo volto sottoforma di smorfia infastidita.

Un viso infantile nel corpo di un ragazzo tratteneva a fatica un cumulo di fogli e una valigetta, comparve anche sotto il suo braccio un giornale, era una scena a dir poco buffa.

-Scusatte il ritardooo...- si sistemò gli spessi occhiali facendo precipitare il giornale -...sto cercando un certo Taehyung Kim-

-È...- intervenne il segretario, ma il castano lo interruppe.

-Perché lo sta cercando?- Tae raccolse il rotolo strapazzato di notizie e lo rigirò tra le mani.

-Sono il suo nuovo tutore-

Se in quella struttura se la prendevano con lui e lo molestavano verbalmente, con quel piccolo soggetto ci avrebbero banchettato di gusto fino ad arrivare ad assaporarne il sangue.

-Sono io quello che cerchi, piacere- allungò le dita per buon costume, ma le ritrasse visto il precario equilibrio dell'altro in quel preciso momento.

-Ah bene, ti ho trovato subito per fortuna, io sono Najin-

-Lui è Hoseok-

-Piacere- marcò il saluto.

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I ruoli si erano invertiti per breve tempo, infatti era Tae colui che stava guidando il duo fin al terzo piano.

-Per quanto tempo rimarrai?- il dialogo aveva già assunto sfumature colloquiali.

-In teoria fino a quando non ritorna il signor Min. Vengo da un'altra struttura non molto lontana da qui e quando mi hanno chiamato a ricoprire questo posto ho raggiunto il settimo cielo, non sai quanti vorrebbero avere questo onore-

-Allora sai già tutto?-

-Sì, chi non consce questa casa di cura? Molti sono curiosi anche perché qui c'è quel famoso assassino...tu lo hai visto?- le pupille furono irradiate di indiscrezione.

-No, non ancora-

Dopo che il nuovo arrivato si fu sistemato ed ebbe famigliarizzato con tutto il resto pose a Tae una serie di domande e lo valutò in alcuni test.

Questa era la parte burocratica e non le prove in campo aperto assaporate con Yoongi, era terribilmente noioso, persino il ragazzo, che una volta nelle sue, era più taciturno del cosmo.

-Ci vediamo domani Taehyung, visiteremo qualche altro paziente, ma non sono pronto a lasciarti con uno di loro ancora quindi non ti agitare-

"Yoongi non l'avrebbe mai detto e pensato, mi crede il suo fratellino minore Najin?"

-Certo, a domani-

Oltrepassò la reception e il posto occupato da Hoseok era ghiacciato e vuoto, forse era meglio così, non avrebbe avuto piacere di incontralo.

Appena fu fuori una ventata gelida lo accolse e l'immancabile nebbia lo insospettì sulla strada da prendere per raggiungere il parcheggio, finché lo spessore di foschia non fu tagliato dalle lame dorate di un paio di fanali.

-Sali- ruggì l'autovettura dalla portiera aperta.

-Jin? Sei uscito prima?-

-Dobbiamo parlare non ti ricordi?-

-Sì ma non è necessario, io sto bene, non sono nella testa di Yoongi, lui è impulsivo- le parole uscirono sconnesse e tacque immediatamente appena notò di star scavando intorno a lui un fossato troppo profondo da superare.

Slacciò la cintura non appena superarono l'inizio del vialetto, ma l'auto non si fermò e proseguì.

-Jin l'abbiamo sorpassata- guardò indietro.

-Lo so, infatti non andiamo a casa, ho pensato che quel posto abbia sopportato abbastanza i nostri dolori e le nostre lamentele-

-Quindi dove andiamo?-

Non aprì bocca, ma sorrise guardando sempre la strada.

Imboccarono una via dritta per chilometri e chilometri.

Grazie a questo il minore vide il velo incolore del maltempo che si aggrappava all'asfalto con i suoi lembi ed ultime forze svanire e lasciare posto ai raggi solari.

Davanti una lingua di tragitto bigio tagliava i campi ramarri che baciavano l'azzurro.

Quello era un altro mondo, quelle quattro ruote in collaborazione con il suo hyung lo avevano portato in una realtà di bellezza che da troppo tempo non gustava.

Dopo molteplici curve e alture dolci si fermarono davanti ad un cancello in ferro battuto.

Possibile che in quel luogo senza la minima imperfezione di felicità vi emergesse una così orribile composizione di lettere?

-Jin perché siamo venuti al cimitero?-




"Salveee, come va? Volevo dirvi che il prossimo capitolo sarà leggermente più lungo dei normali, giusto per avvisarvi. Secondo voi perché Jin ha portato Tae al cimitero?( tranquilli, non lo vuole uccidere ahaha), Najin come vi sembra?
Alla prossima❤️"

ROOM 351 || VkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora