(B*d) lu*k* tr*d*ti*n

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-Non mi lascerai combattere da solo? Hyung tu non l'hai mai fatto, che vai farneticando?-

-Se decidessi di chiudere gli occhi su quello che sta accadendo e non domandarti nulla lo farei, come ho fatto con mio padre- indicò la lapide-goccia.

-So che tu c'entri con quello che è capitato a Yoongi, non ha mai fatto il matto in tutti questi anni e all'improvviso si mette a picchiare la gente? Per non parlare del fatto che ti senti a disagio quando tiriamo in gioco il suo allontanamento, in qualche modo ti senti colpevole, ma per cosa?-

-Cavolo...- scosse la testa e la frangia gli ricadde scomposta sulla fronte -...spero anch'io un giorno di essere così geniale nel dedurre i problemi altrui-

-Raccontami che ti è capitato-

-Sono quasi stato menato da due suoi colleghi perché ho protetto una ragazza, che se avessi lasciato sola ne sarebbe uscita più distrutta di me- l'attenzione era vaga e non voleva posarsi sul volto dell'interrogatore, perfino gli occhi erano vacui -Ho raccontato tutto a lui perché mi ha costretto, mi ha accompagnato a casa e...e... io ho visto che era incazzato, ma Jin...io non lo sapevo...non volevo...perché? Perché lo ha fatto?- il tono andò vacillando e crescendo a tal punto da suscitargli un pianto ininterrotto.

-Shhh Tae- lo abbracciò poggiandogli la testa sul petto -Mi dispiace, davvero tanto. Prenderò i giusti provvedimenti, ma non abbiamo prove concrete, solamente testimonianze e i colleghi di Yoongi ricoprono un posto molto importante e privilegiato-

-Non mi vuoi mandare via per la mia sicurezza?-

-Tae, ho sbagliato a trattarti come un poppante, scusami- troncò l'interazione e allontanò l'altro corpo -Ma ora hai 24 anni e so quanto tu abbia desiderato questo lavoro, l'ho visto fin da subito. Yoongi ha agito da sconsiderato, ma io li punirò con l'aiuto di Namjoon, sono in ottimi rapporti con lui. Qualcuno deve ricordagli dove si trovano-

-Sono stati Bae e Yemeon- si tastò il gomito, oramai in quel preciso punto era nato un male, una sorta di nervo dolorante che gli ricordava quei momenti.

-Allora è proprio una testa calda questo Bae, è già da molto che lo sento nominare- accarezzò il ritratto di suo padre -Anche oggi ho mantenuto la mia parola, possiamo andare-

Risalirono e partirono alla volta della loro lugubre e malinconica città.

Da quella giornata in poi le mattine trascorsero senza troppe difficoltà.

La mancanza della presenza di Yoongi si faceva sentire, Najin era molto caparbio ed astuto, ma non gli lasciava la minima libertà, se lo portava appresso come una maestra, gli indicava come comportarsi e come no e quando allungava le manine per compiere qualcosa di autonomo lo bacchettava.

Il suo insegnamento era diverso: con i pazienti dovevi mostrarti inflessibile e seguire gli schemi delle procedure, di fatti i risultati non fruttarono, anzi i pazzi cominciarono pure ad odiarlo.

Essi erano bloccati fisicamente e ora anche mentalmente visto che non si poteva costruire un dialogo.

Piccolo di statura e della tipologia nominata "nerd" si riusciva a far valere, era tutta una sorpresa quel soggetto, il carattere variava da muto a logorroico, da intellettuale ad incosciente e così via.

Era bastato pochissimo lavorare con il signor Min per comprendere il suo metodo di insegnamento.

Semplicemente, non ne aveva uno.

Lui giungeva sul posto senza nemmeno consultare la cartella del paziente e si intratteneva con lunghissimi colloqui, la vera tattica era parlare ad essi senza farli sentire matti o sbagliati anche se lo erano.

-Non avvicinerai mai un puledro a comandi e bastonate, ma questo si concederà a te si gli fai scintillare una zolletta di zucchero sul muso- ripeteva sempre.

Un mese...due mesi, il tempo venne contato con le foglie che cadevano nel giardino della clinica.

Sempre sotto le ferree attenzioni di Najin, Tae poté entrare in contatto con possibili suicidi, bipolari, altri tipi come Julia e maniaci.

Notò ben presto che tutti erano accomunati dall'ostinato tentativo di entrargli nella mente, ma evidentemente fallivano.

Mostrò ogni singolo granello delle abilità che possedeva e aveva affermato di avere, superò tutti i test e i trabocchetti con splendida callidità.

Nonostante lo sfogo e il piacere di lavorare ai numerosi casi, l'idea di poter studiare Jungkook non sfiorì un secondo, anzi con il passare dei mesi era accresciuta.

-Ok, questa era l'ultima- chiuse il portatile Najin.

-Anche io ho finito-

-Tra due settimane torna Yoongi e me ne vado, mi mancherai- volò una pacca amichevole.

-Anche tu mi mancherai, ma è giusto che Yoongi torni a prendere il suo posto-

-Già- diede un'occhiata alle sue scarpe laccate -Che ne dici di un ultimo caso?-

-Con piacere, sentiamo un po' quest'ultimo incarico-

-Oh no non funziona così, non te lo posso assegnare io, sarà la sorte a decidere- ghignò amichevolmente.

-Che stai dicendo?- sorrise leggermente preoccupato.

-È tradizione che i ragazzi che hanno prestato servizio per almeno 6 mesi superino il test finale, quello che dichiarerà se la matricola è pronta e capace. Nel tuo caso 2 mesi sono bastati per le grandi doti che hai dimostrato e il mese di prova è finito, perciò con questa prestazione farai vedere a tutti la tua vera bravura e il tuo posto non sarà più messo in discussione-

Trasportato dalle parole di Najin non si accorse di essere giunto davanti alla porta del dirigente.

-Ma cosa devo fare? Come si svolge questo rito tradizionale-

-Tu e i tuoi colleghi pescherete da una scatola il nome del paziente-

-Io e chi?-




"Ehilà che ne pensate di sto capitolo? Ho deciso di riassumere un po' i mesi dopo l'allontanamento di Yoongi, altrimenti vi avrei solo annoiato ahaha. Ecco Il personaggio di Najin senza veli. Colpiti da questa improvvisa "tradizione" spuntata fuori? Di che cosa si tratta secondo voi? E i colleghi di Tae...
Ci avviciniamo alla vera Vkook 👍😍
Alla prossima ❤️"

ROOM 351 || VkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora