Flashback
-Dai Taetae fai un sorriso ogni tanto, usciamo per festeggiare i tuoi 19 anni, non sei felice? Kyoko mi sa che non è felice- constatò quel ragazzo che aveva conosciuto poco prima, seduto assieme a lui sul retro della macchina.
-Tae, ha ragione...- spostò lo specchietto centrale inquadrando la faccia imbronciata del neo diciannovenne -...andiamo a bere solo qualcosa e per mezzanotte siamo a casa- lo rassicurò il guidatore -Tu ci riporti a casa, vero amore?- indirizzò la sua più totale dolcezza alla ragazza seduta al suo fianco.
Kyoko aveva origini giapponesi, proveniva dalla prefettura di Osaka ed erano come fratelli da quando il minore aveva 16 anni.
Mentre il tizio che pensava solamente a contare le monetine di fianco a lui era un conoscente alla lontana, molto alla lontana.
Il castano si sporse tra i due sedili notando di essere un grande fastidio per la donna, la quale si era portata il braccio al petto come a non voler essere toccata, era evidentemente seccata di quell'uscita, ma il motivo gli era sconosciuto.
-Non potevamo restare a casa? Oggi sono andato in pasticceria a prendere una torta e Jin deve avere del buon alcool, da qualche parte...credo...ti prego, torniamo indietro, non abbiamo ancora preso l'autostrada, ti prego fai inversione- lo supplicava mentre il freno a mano gli spingeva sotto il ventre.
-Ops abbiamo appena preso l'autostrada, fidati di me, ti divertirai e se non sarà così allora torneremo subito a casa- imboccò la seconda corsia.
Il minore si buttò di peso sul sedile -Allora non c'è nemmeno bisogno di sprecare benzina, tanto in quei posti non c'è da divertirsi- incrociò le braccia.
-Ah beh se tu chiami divertimento una festa per bambini di 8 anni dove la cosa più forte che c'è sono i succhi alla papaya e dopo si gioca a nascondino, allora...-
-La vuoi piantare, torna a contare le tue monetine tu...- sbuffò girandosi verso il finestrino -...perché lui viene con noi?-
-Perché in più si è meglio è, vedete di andare d'accordo e fare amicizia-
Il resto del viaggio proseguì in silenzio, solo il rumore del rossetto della fidanzata di Kyoko che si impiastricciava le labbra screpolate lo destò dai suoi pensieri.
-Eccoci arrivati, su andiamo- all'invito scesero tutti quanti, ma il castano rimase incollato allo sportello e sembrava intenzionato a passare lì la serata, senza smuoversi.
-Tae forza...voi andate vi raggiungiamo immediatamente- gli andò incontro l'amico -Siamo arrivati e ora non vuoi vedere nemmeno come è dentro?-
L'altro sporse la testa e alla visione di gente che strabuzzava gli occhi per il mal di stomaco e si teneva in piedi appoggiata ai muri, al suono dei vetri che vibravano per la musica e le luci che spaccavano ogni razionalità, pronte ad esplodere in vari colori, si strinse ancor più alla maniglia.
-Davvero non fa per me, ti prego, non vi darò alcun fastidio se sto in macchina-
-Taehyung, bisogna sapersi adattare anche ai gusti altrui, non tutte le persone sono disposte ad accontentarti in ogni tua scelta, inoltre come fai a giudicare qualcosa che non hai mai provato? Come sai che andrà male se non tenti? Nella vita ci si può ferire come vincere, l'importante è provarci- gli scosse una spalla in segno di solidarietà -Anche io ho fatto molte azioni di mia controvoglia e in alcune sono felice di essere stato costretto, perché mi hanno regalato ricordi che mai avrei ottenuto a causa della mia testardaggine-
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ROOM 351 || Vkook
Fanfiction~My 3rd BTS story~ Dove Jungkook è un malato mentale e riesce a controllare Taehyung attraverso l'amore e la paura. ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• -Ok lo ammetto, il dolore mi affascina, mi sorprende per quello che...