Cap 18: L'amore per il boccino

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Caro diario, non ho parole per dirti l'emozione che mi è scaturita dentro, quando quella palla è planata nella cucina del Quartier generale, davanti a tutti e si è fermata davanti a me.

Un'emozione famigliare, che mi dà solo la sensazione del VOLO. Una sensazione simile che ricordo di aver provato, quando per prendere la pietra filosofale, salì su una scopa per cercare di prendere quelle chiavi volate, una sensazione simile che provai, quando salii su una scopa la prima volta e quando salì sul campo di Quidditch, la prima volta.

Sensazioni simili, ma nessuna di quelle, era paragonabile a QUESTA.

Sì, perché seppur il boccino evocava sensazioni simili, erano ampliate e arricchite dall'affetto che io ormai provavo per esso.

Si possono amare degli oggetti?

Pensavo a Hermione e al suo amore per Grattastinchi e pensavo a Ron e alla sua insolita e ritrovata amicizia per Peter Minus.

Pensavo all'amicizia di Peter per i miei genitori, cui ci era voluta la maledizione imperius, per riuscire a scalfirla.

Pensavo all'amore inusuale e contorto che mi stavano dimostrando i miei stessi zii venendo lì e pensavo all'amore per i miei amici, Ron ed Hermione.

Pensavo all'amore per la mia civetta e all'amore per Sirius.

Avevo mandato delle lettere a Silente, chiedendo notizie del boccino. Io e questa palla abbiamo instaurato una specie di legame, durante il primo anno, ma non ho mai parlato molto di questo legame, perché non mi consentono di tenerla troppo tempo con me e perché c'erano sempre cose più importanti di cui parlare.

Insieme al boccino, che mi girò intorno felice, contento di rivedermi, era arrivato un gufo che recava una lettera da SILENTE.

La lettera diceva che il boccino stava facendo come un pazzo e dedussero che sentiva la mia mancanza. Dato quindi lo straordinario legame che ci univa, il preside decise che potevo, se ne avevo il desiderio, diventare il proprietario ufficiale della palla.

Quasi mi commossi. Ero arrabbiato con Silente, ma quest'ultimo doveva aver intuito la mia rabbia e frustrazione per quanto mi era successo a scuola, con Voldemort, l'angoscia e la disperazione che dovevo star attraversando quest'estate, senza notizie e da solo...e aveva deciso di farmi un regalo.

Non un regalo qualunque, ma un regalo che sapeva mi avrebbe reso felice.

Il boccino era come un cucciolo affettuoso e tenero che mi girava intorno e faceva le fusa. Qualcuno mi diceva preoccupato, di non toccargli le ali, per timore di rompergliele, ma Hermione si fece altezzosa e disse che "Non possono rompersi! Sono magiche e indistruttibili e se dovessero fiutare il pericolo, è chi ci mette mani casomai, che dovrebbe avere paura di farsi saltare una mano. Infatti possono essere utilizzate anche come un'arma!"

Ero così contento che, ancora incredulo, decisi di scrivere una lettera a silente, come ringraziamento.




"Hermione, secondo te, dove dorme un boccino? Dovrei comprargli una scatola? Dovrei aver paura che si faccia male?"

I gemelli Fred e George mi prendevano in giro chiedendomi se avessi intenzione anche di imboccarlo.

Hermione però aveva preso molto seriamente la questione della "cuccia" per il boccino. Chiese al papà di Ron se c'era da qualche parte qualche carcassa di mobile babbano e lui fu felice di mostrargliele. Alla fine venne fuori con la carcassa di un cassetto rotto e disse che con qualche riparazione, sarebbe potuto essere un buon "letto."

Hermione era ancora dubbiosa. "Ma è duro!" disse e andò a procurarsi anche una morbida copertina e un cuscinetto per le bambole per farlo stare più comodo.

Il boccino fece le fusa come un gattino contento quando vide il suo nuovo "lettino."

"Beh, naturalmente è solo un lettino provvisorio..in attesa che non troviamo qualcosa di meglio..con te non poteva dormire, Harry..potresti fargli male..voglio dire.."

Ma Harry dubitava che comunque il boccino avrebbe usato quel cassetto come letto, troppo a lungo. Di sicuro avrebbero dovuto lasciare il Quartere Generale prima o poi, avrebbero dovuto spostarsi di continuo, con le scope, con la materializzazione ecc..e anche nel remoto caso che fossero riusciti a portare con sé quel pezzo di mobile, era impensabile che gli avrebbero permesso di portarlo a Hogwarts e se l'avesse fatto, che figure ci avrebbe fatto con Draco Malfoy? Già immaginava le risate.

Inoltre, il boccino era come un cucciolo curioso. Di sicuro non era una persona, era uno spirito libero. Non era neanche sicuro che sarebbe riuscito ad addomesticarlo. Magari già il giorno dopo si sarebbe messo a dormire per aria o sopra uno scaffale. Insomma, non era un bambino. Non aveva voglia però di interrompere le fantasie di Hermione. Era così dolce quando si fissava sulle creature innocenti. Aveva preso a cuore Grattastonchi, poi gli elfi domestici e ora il boccino. Era davvero un animo gentile e buono. Gli ricordava Hagrid.

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