Cap 39: Harry e Draco, teneramente vicino al lago

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Non avrei mai pensato che Draco Malfoy sarebbe diventato il principale responsabile del mio buon umore. Incredibile a pensarlo adesso. Finora è sempre stato uno dei principali responsabili del mio cattivo umore.

Harry si fermò un momento a scrivere sul suo diario, perso nel ricordo di quello che era successo nella stanza delle necessità.

Non riuscirò ora mai più a pensare alla stanza delle necessità, senza dargli un significato ambiguo e lascivio. Tutto per colpa di Draco. Sono certo che era quello che voleva ottenere.

Finora quella stanza mi ha tormentato per motivi molto diversi.

In principio per via delle lezioni dell'ES. Sono state croce e delizia per tutti noi.

E poi perché sospettavo che Draco la utilizzasse per qualcosa di malvagio.

Chissà cosa direbbero Piton e Silente, se dovessero venire a sapere il modo che ho trovato per tenere Draco buono...

Si fermò ancora, ricordando quello che aveva detto Draco a proposito sull'aver trovato un modo per bloccare la sua lingua tagliente.

Non potè fare a meno di sorridere.

Ma non c'è bisogno che lo sappiano, giusto? Non c'è bisogno alcuno che sappiano i dettagli.

Non avrei mai detto, caro diario, che questa "missione" sarebbe stata così..non ho le parole per definirla. Divertente? Eccitante? Sensuale? Inaspettatamente molto piacevole??

Draco è diverso da tutte le persone che ho conosciuto finora. Lui sapeva fin dall'inizio che io lo pedinavo, ma invece di affrontarmi a muso duro, mi ha lasciato fare. Mi ha perfino detto di usarci a vicenda.

Non so come devo sentirmi riguardo a questo, perché a me sembra tutto tranne che ci usiamo.

Non credo che "usare" sia la parola giusta. Io la adatterei di più a una persona che fa manipolazione emotiva su un'altra, ferendola nell'orgoglio e tradendola.

Ma Draco ha specificato fin da subito che non c'è nessun legame emotivo o romantico tra di noi e in questo modo nessuno può venire ferito.

Certo, il rischio di bruciarsi, c'è sempre, lo metto in conto, eppure Draco mi ha mostrato per la prima volta, dopo tanto tempo, una via diversa, più spensierata, più...serpentesca!

Mi ha mostrato come smetterla di preoccuparmi sempre e comunque, mi ha mostrato che si puà vivere anche con leggerezza e senza paranoie e pesantezza. Mi ha inseganto a fregarmene.

Sono stati anni difficili in cui il mio unico pensiero era Voldemort. Non avevo tempo per pensare a divertirmi o anche solo per accorgermi che esiste del divertimento al di fuori della minaccia di morte in cui convivo da sedici anni.

Sto vivendo finalmente come se fossi un ragazzo normale, non più il Prescelto.

Un ragazzo normale che può divertirsi e avere anche una relazione di sesso con un altro ragazzo come me.

Non esistono serpi o tassi o altre categorie. Mi sto accorgendo che siamo tutti uguali. Abbiamo tutti gli stessi desideri e le stesse pulsioni.

Vivevo questa cosa di spiare Draco, come un'angoscia. Non dico che ho smesso di preoccuparmene, ma una nuova spensieratezza e una quasi gioia risiede dentro di me.

La speranza anche che, Draco non c'entri nulla con l'attentato a Kate.

Mi dico che non devo permettere alle mie emozioni di distogliermi dalla gravità di quello che è successo, ma è difficile quando, cammino per i corridoi di Hogwarts come se volassi, quando, mi sento felice pensando che finalmente non esiste più nessuna guerra tra noi.

Per adesso.







Harry e Draco si trovavano nel giardino della scuola, vicino al laghetto. Era primavera, c'era un bel sole caldo e Harry era accucciato tra le gambe di Draco, con la testa sul suo petto.

Avevano fatto un incantesimo di invisibilità che sarebbe durato circa un'ora e mezza e si stavano godendo i vantaggi di poter stare insieme abbracciati, in pubblico, senza dover dare spiegazioni.

Per Harry, era bello, scambiarsi finalmente effusioni, senza imbarazzo o vergogna.

Non parlavano di questo, loro due, si godevano semplicemente quella cosa inaspettata tra di loro a cui non volevano dare ancora un nome.

Non erano pronti a rivelarlo a qualcuno e non volevano. Non ancora. Era una cosa loro.



"Quanto ti piace accarezzarmi." Disse Harry, volendo suonare strafottente, ma suonò più come una specie di miagolio, mentre alzava lo sguardo per guardarlo.

"Mi piace toccarti, è vero." Disse Draco, che aveva un modo un po' strano di toccare, visto che toccava le dita della mano di Harry, come se volesse fargli un languido massaggio. Harry lo lasciava fare, compiaciuto, poi Draco passava ad accarezzargli languidamente i fianchi. Entrambi si godevano quei momenti che nessuno dei due voleva ammettere fossero coccole.



"Hai una buona pelle." Disse Draco ancora, succhiando sensualmente la sua spalla.

Harry si strinse nelle spalle, ridacchiando.

"Non pensavo che tu fossi così, lo sai?" gli chiese, mettendogli una mano intorno al collo.

"Non pensavi che fossi così adorabilmente passionale?" gli chiese Draco malizioso, stringendogli i fianchi in maniera possessiva.

Harry abbassò lo sguardo e arrossì un po'. Parte del suo orgoglio, quello più vicino a tutti gli anni passati a detestarsi cordialmente, continuava a rinfacciargli che il "vecchio Harry" sarebbe rimasto sconvolto di vederlo in quegli atteggiamenti con il suo peggior nemico. Sorrise tra sé imbarazzato.

"Stai facendo pensieri sconci su di me, Potter?" lo provocò ancora Draco.

"In realtà..stavo pensando a come è strano, noi due così..."

Draco sorrise compiaciuto.

"è strano anche per me..poterti toccare senza correre il rischio di essere morso.." disse Draco accarezzandogli la pancia.

Harry sorrise ancora. Sentirsi toccare così, lo infiammava.

"Forse anche a me..piace..che mi tocchi.." disse Harry a voce bassissima, vergognandosi molto.

"Mmm..buono a sapersi.." disse Draco, sfregando le labbra sul suo collo.

"Non esagerare." Disse Harry ridacchiando imbarazzato e fece per spostarsi un po' da lui per sdraiarsi sull'erba del prato, ma continuando a fissarlo.

Draco non se la prese, si limitò a continuare a fissarlo, o per meglio dire, a studiarlo. Comprendeva che per Harry era difficile. Si erano odiati per anni – lui a dire la verità, convenne, aveva fatto del suo meglio per farsi detestare – quindi per il moretto era ancora un po' difficile accettare di farsi coccolare da lui. Si imbarazzava ancora, lo comprendeva se non si lasciava andare ancora del tutto e poi se doveva dire la verità, gli piaceva questo Harry, tenero ma non troppo, che si lasciava andare ma non del tutto, cercando di resistere al suo irresistibile fascino.



"Parlami di quelle lettere." Disse Harry all'improvviso, buttandogli addosso un ciuffo d'erba, cercando di distrarlo dallo studio a raggi x sul suo corpo..

Draco lo fissò. Gli buttava addosso l'erba come un bambino che cercava di provocare la bambina che gli piaceva. Era così adorabile. E sebbene non avesse voglia di parlare di quell'eccesso di debolezza e melensaggine, capiva che Harry ci teneva molto e quindi lo fece.

"Volevo sorprenderti." Disse il biondo, sdraiandosi a sua volta accanto a lui. "Ci sono riuscito."

"Quando hai parlato di mia madre..ho pianto." Rammentò Harry.

Draco gli riservò uno sguardo terrorizzato e pieno di sensi di colpa.

"Non era mia intenzione. Davvero."

Harry capì che quello era il modo alla Draco Malfoy di scusarsi.



"Non importa. Sei stato...dolce. Credo. "

Silenzio.

"Pensi davvero quelle cose?"
"Quelle che ho scritto nella lettera? Certo."

"Non..non pensavo che tu pensassi quelle cose di me."

Draco si leccò un po' le labbra.

"Sai, Harry, - qui Harry fece un balzo a sentir pronunciare il suo nome – il fatto che noi due siamo..quello che siamo sempre stati..il fatto che non ci siamo mai sopportati..il fatto che io sia un Serpeverde, questo non significa che non apprezzi un atto d'amore, quando me ne trovo davanti uno."

"Io non volevo dire.."

"Ho sempre preso in giro te, non ho mai detto niente su tua madre..o su quello che ha fatto per te..personalmente..lo trovo meraviglioso."

Il cuore di Harry cominciò a battere come un tamburo. Mai si sarebbe aspettato tali parole da Draco.

"E penso che un tale atto d'amore, sia una cosa SUBLIME. Sì. Un sacrificio di una madre per un figlio è amore sublime. Sai che non mento, non ne ho bisogno. Non tutti lo avrebbero fatto però. Chissà se mia madre l'avrebbe fatto." Disse ancora Draco sospirando.

"Sono sicuro di sì." Disse frettolosamente Harry, per poi pensarci un po'. "Ma per fortuna tua, non è stato necessario."

"Credo che anche Voldemort e gli altri mangiamorte, pensino questo."

Harry aveva storto la bocca a sentirli nominare in quel momento.

"Ti dico di sì. Perfino i malvagi, nonostante quello che fanno, provano ammirazione per quello che tua madre e tuo padre.."

"Questo lo sai perché te l'hanno detto LORO?"

Draco lo fissò. Harry si era alzato e non sembrava più tanto sereno adesso.

"No, Potter. Era solo una constatazione." disse Draco, con terrore crescente.

"Davvero?" disse l'altro e senza aspettare una risposta, fece per andarsene.

"Harry, ehi, Harry!" lo richiamò Draco, alzandosi a sua volta per impedirgli di andarsene.

Il biondo si parò davanti al moro, mettendogli le mani sul petto.



"Resta ancora un po' con me."
Harry sospirò. "Non funzionerà mai, Draco." Disse e il suo tono di voce era triste.
"Che cosa?"

"Questo! Io e te! Noi! Non importa quanto stiamo bene adesso.."
"Tu stai bene con me?" gli chiese Draco felice.
Harry lo ignorò e riprese il discorso.

"Alla fine non possiamo dimenticare quello che siamo, da dove veniamo, le nostre origini!"

"Capisco. Non puoi smettere di odiarmi perché mio padre è un mangiamorte, vero?"

Harry si morse il labbro e non riuscì a sostenere il suo sguardo. Gli veniva da piangere.

"Guardami, io non ce l'ho più con te perché hai mandato ad Azkaban mio padre, quindi se io non ti odio per quello, tu credi che potrai smettere di odiare me per questo?"

"Io non...è una cosa completamente diversa. E poi io non ti odio!" disse Harry ma evitò accuratamente di guardarlo.

"Hai paura che possa diventare come lui, vero?"

Harry non rispose.

"Conosci la storia di Piton, Potter?"

Harry rimase sorpreso di sentirlo nominare in quel momento.

Draco si sdraiò sul prato davanti a lui.



"Sai che era innamorato di tua madre, vero?"
"Io...CHE COSA?" chiese Harry attonito.

Draco scrollò le spalle. "Non lo sai. Mio padre lo sa, per esempio. Lui e Piton sono grandi amici e Piton non ha molte persone su cui confidarsi..io lo so perché me l'ha raccontato lui. Mio padre, intendo."

Harry era rimasto scioccato e a bocca aperta.

"Erano amici." Chiarì Draco. "Non c'è stato mai niente però. Ad un certo punto si sono allontanati, prima che finisse la scuola."

"Perché?" chiese Harry ancora scioccato che Piton andasse a riferire cose cose segrete al padre di Malfoy, scioccato che nè Piton nè Draco, avessero pensato che era una cosa che doveva sapere.

"Beh..tua madre a quanto pare era convinta che Piton volesse unirsi a Tu Sai chi. Non faceva mistero di essere interessato alle Arti Oscure."

"Ci aveva visto lungo, allora."

"Questo ha poca importanza, però. Non capisci? Piton e tua madre erano AMICI. Per un po' di tempo è andata bene, poi uno dei due si è fatto soffocare dalla paura sulle loro diversità. Hanno permesso alla paura di rovinare un qualcosa di bello, amicizia o amore, chi se ne frega, ma comunque si è rovinato. Ti ricorda qualcosa?"

"Io..non capisco dove tu vuoi andare a parare.." disse Harry.

"Se noi stiamo bene, perché non godercela? Magari finirà comunque tra di noi, ma perché finirla ancora prima del tempo? Se le nostre strade saranno destinate a dividersi, come quelle di tua madre e di PIton...almeno avremmo conservato un qualcosa di bello qui."

"Io..non so..Draco.."

"Non facciamo la fine di loro due, Harry. Io non voglio avere rimpianti..e tu..?"

Harry si era inginocchiato sull'erba per baciarlo. Quella era stata la sua risposta.







Note dell'autrice: avrei voluto mettere anche Harry che faceva un lavoretto di bocca a Draco ma non sono riuscita a inserirlo qui xd troverò il modo o almeno ci proverò ahha a presto!

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