-Lonely Winter-

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Il mattino dopo, Victoria , si svegliò sola in casa con il suo gattone rosso , segno che Roger era già partito.
Scese nella piccola cucina e trovò un biglietto di carta appeso con la calamita al frigorifero ,sul quale campeggiava la tipica scrittura allungata e confusionaria del batterista.

"Spero che tu possa perdonarmi, davvero.
Ti amo ,non dimenticarlo mai.
Tuo Roger" , citava in blu.
La rossa lo osservò per brevi istanti ,avrebbe dovuto gettarlo via, ma senza un motivo giustificabile, decise di tenerlo.

Pochi giorni più tardi Mary e Freddie andarono a trovarla , accompagnati da Brian e John , presero insieme il thè e tutti i suoi amici espressero il loro dolore per l'incidente.

I mesi passavano, e arrivò dicembre e l'inverno. Il batterista si sentiva fottutamente male, non era mai stato così. Se fosse stato l' uomo  di qualche anno prima ,si sarebbe fatto una grassa risata e sarebbe andato in giro a scopare,con una donna a notte ,ma non voleva :la ventiduenne era il suo punto fisso. Non desiderava nessun'altra donna all'infuori di lei.

La band aveva rinnovato il contratto con i Trident Studios e la Mercury Records e avevano iniziato a lavorare sul secondo album ,che si sarebbe chiamato
"Queen II".

Avevano scritto diverse canzoni: Procession, Father to Son ,
White Queen(As It Began) , Some day One day, The Loser in the End e Ogre Battle, ma erano a metà lavoro e tutti potevano notare il nervosismo e la distrazione del ragazzo della Cornovaglia.

Effettivamente era così, prendeva ogni mattina il treno da Truro per Londra ,andava ad incidere e mangiava appena. Alla sera andava a chiudersi in qualche squallido bar di periferia per ubriacarsi , all'insaputa  dei suoi compagni di band e puntualmente ,tornava a casa, ubriaco fradicio.

Solo allora che si era ritrovato senza di lei ,  svegliandosi ogni mattina da solo e in preda alla sbornia, aveva capito cosa significava davvero per lui.

La cosa più difficile era ritrovarsela quasi ogni giorno a lavoro;Freddie, con il suo fare da primadonna isterica, l'aveva supplicata di diventare la stilista della band e lei ,si era ritrovata ad accettare.

La maggior parte del tempo non si rivolgevano la parola e solo talvolta i loro occhi incrociavano , i suoi azzurri , sinceramente dispiaciuti ,quelli smeraldini di Victoria ,gelidi e vuoti di tutte le emozioni felici.

Aveva fottutamente bisogno di un segno,una speranza , qualcosa.
Aveva fottutamente bisogno di amarla,con tutto sé stesso.
Voleva tornare con lei , impegnarsi di nuovo seriamente , renderla felice, sposarla ,magari darle di nuovo un figlio.

Victoria era quel tipo di persona che andava a dormire, promettendosi di essere più stronza con il mondo ,poi però si svegliava e ricominciava a dare l'anima.
E così era successo con lui, le aveva dato tutta sé stessa e lui si era preso tutto, egoisticamente : la sua verginità , il suo primo bacio , i suoi primi veri sentimenti per un uomo.
Si sentiva così in colpa.


La cosa che la faceva ridere , è che all'inizio si detestavano da morire , proprio non potevano vedersi.
Poi era successo. Come dice il detto,chi disprezza, compra. L'una per l'altro,erano stati quel tipo di persona che non avrebbero mai notato ,ma che poi li avrebbe colpiti ,in pieno viso ,stravolgendo il mondo e la vita dell'altro . E per loro era stato così.

D'altro canto a parere della ragazza,amare Roger era stato impegnativo ,a tratti doloroso e difficile.
Fottutamente difficile.
Lui aveva fatto del male a lei.
Lei aveva fatto del male a lui.
La sua morbosa gelosia e le litigate continue ,per qualsiasi  minima stronzata che capitava sotto i loro occhi.
I giorni in cui lui era incazzato e ce l'aveva con il mondo. Le grida.
I giorni in cui non si parlavano ,in cui si rispondevano male a vicenda,in cui si gridavano le peggio cose.

Lei che ci sarebbe stata sempre per lui ,che l'avrebbe sempre difeso, sostenuto ,che non l'avrebbe mai lasciato da solo ,  alla fine della fiera aveva ricevuto il ben servito:era stato proprio lui a lasciarla da sola ,per primo.

Sapeva che con lui aveva le mani legate : o avrebbe dovuto tenere duro o lasciare la presa, perché le cose a metà le facevano disgustatamente schifo.
Pensava che lasciarlo ,forse era stata la cosa migliore per entrambi , nonostante stesse maledettamente male anche lei.

Così aveva preso un'importante decisione , dato che  non aveva trovato un abitazione e a Roma le era rimasta ancora sua zia ,la sorella di sua madre ,  sarebbe tornata alle origini,sarebbe tornata in Italia ,abbandonando per sempre l'Inghilterra.

La sera di Natale , fuori pioveva forte e il telefono dell'appartamento di Ferry Road prese a squillare insistentemente.

Victoria rispose ,era Freddie.
<<Tesoro,sei sicura di non voler venire questa sera ?Ci saranno mamma , papà e  anche John e Brian , con Veronica e Christine.>> disse la voce del zanzabarino, attraverso la cornetta bianca accanto alla porta d'ingresso, riferendosi ai suoi colleghi e le loro fidanzate.

<<Sì,sono sicura, Fred.Devo finire di preparare le valigie e il resto degli scatoloni.>>rispose lei , giocherellando con il filo a fusillo del telefono.

<<Temi che ci sia anche lui ,non è vero?>>indagò il suo migliore amico.

<<Io ..>>rispose solo la rossa, sospirando.

<<Tu..lo ami ancora?>>chiese il cantante , notando il silenzio dall'altra parte.

<<Io..non lo so Freddie. Mi ha ferita profondamente.>>mormorò la ventiduenne.

<<Lui sta male, Victoria.
Potresti pensare di perdonarlo.Da quando lo conosco ,non l'ho mai visto così e anche Brian è seriamente preoccupato. Personalmente penso che siate fatti l'uno per l'altra e siete due  perfetti cretini se non..>>iniziò il frontman , la giovane aveva iniziato a non ascoltarlo più,qualcuno suonava insistentemente al campanello.
<<Victoria mi stai ascoltando?>>continuò il suo migliore amico ,non sentendo nessun tipo d'interazione.

<<Aspetta.>>rispose l'anglo-italiana , sporgendosi leggermente tra la parete accanto,che aveva il telefono attaccato e la tenda bianca,che spostò appena con due dita:Roger si trovava fuori dalla porta.
<<Cazzo.>>continuò mormorando.

<<Che succede?>>chiese Freddie.

<<Lui è qui.>>disse la ragazza ,poggiandosi una mano sulla fronte.

<<Allora vai ad aprire e passate un Buon Natale,cara.>>disse il zanzabarino ridendo per poi chiudere la telefonata mentre lei si apprestava a rimettere apposto l'apparecchio , per andare ad aprire. Qualcosa le diceva che c'era di mezzo il suo zampino.

To be continued...

The Killer Queen - The musical journeyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora