-Punk and Groupies-

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Rientrare in patria fu decisamente traumatico e spossante per tutti.
Qualcuno doveva aver avuto la bocca larga, perché Roger e Victoria ,non fecero in tempo a mettere i piedi sul suolo della capitale Inglese che vennero subito  assaliti dai giornalisti e dai paparazzi,finendo in meno di una settimana  sui mensili musicali e sui  giornali di gossip ,insieme ai paragrafi che raccontavano degli eventi accaduti nei backstages di Edimburgo.

Brian e Christine, invece, iniziarono ad organizzare i preparativi per il loro matrimonio ,che si sarebbe celebrato a maggio di quell'anno ,mentre Freddie e Mary erano entrati in una vera e propria  crisi agli occhi di tutti , lui usciva tutte le sere per locali insieme a Paul, per darsi al lusso degli eccessi che poteva permettersi, e lasciava lei da sola, ad aspettarlo fino al mattino dopo ,quando- la maggior parte delle volte- ubriaco ,decideva di tornare a casa.

La band poi ,si chiuse negli studi della EMI per lavorare al quinto album, che prese subito il nome di "A Day at the Races".
Tornare a registrare per i ragazzi non fu semplice , due di loro erano già sposati e avevano dei  figli da crescere e più responsabilità , ed ad aggravare il tutto, come se non bastasse ,c'erano i Sex Pistols a mettergli i bastoni tra le ruote.
Ogni tanto avevano incrociato la band punk tra gli studi della casa discografica e spesso , i più giovani,  avevano lanciato qualche frecciatina e provocazione , garantendosi così, un' assicurazione per una  grande antipatia reciproca.

Gli inglesi anarchici , toccarono il fondo , quando una tarda mattina di Aprile , quando la moglie del batterista, -che occasionalmente gestiva la band insieme a Reid e Miami - dopo aver allattato Oliver e averlo lasciato insieme a Josephine, si recò agli studi per far firmare dei documenti
-spediti dall'Elektra- ai quattro musicisti , al manager e all'avvocato.

Camminava freneticamente per i corridoi dell'immensa casa discografica , con i fogli stretti al petto ,un andatura veloce e delle leggere occhiaie a campeggiare sul volto candido ,segno che il piccolo di casa quella notte le aveva dato parecchio da fare.
Fu notata da un giovane della band emergente , che la seguì con lo sguardo ,facendo alcune espressioni di gradimento e tirando qualche gomitata ai suoi compagni , mentre lei imperrita filava per il corridoio non facendo caso al gruppo di ragazzi.

Quando giunse nella sala di registrazione occupata da suo marito e i suoi amici , lasciò i plico di fogli sulla console, accendendosi una sigaretta e  scambiando qualche chiacchera con John Reid , Miami e Paul.
Finita quella seduta di giri di strumento ,qualcuno spalancò la porta ,facendo girare i quattro ; Sid Vicious , il bassista dei Sex Pistols ,palesemente brillo e in tutta la sua sfacciataggine, si palesò nella saletta oltre il vetro , con al seguito il resto dei componenti della band ,che si scambiavano occhiate e qualche risatina divertita.

«E tu ..chi sei zucchero?Una delle  loro groupies o.. la loro puttanella?»chiese il punk  ,prendendo la sigaretta della ragazza e portandosela alle labbra,prima che qualcuno potesse dire qualcosa, mettendo poi un braccio intorno alle sue spalle.
«Perchè sai ,io dico che potresti benissimo ..essere la mia puttanella personale.Nessuna mi ha mai detto di no.»non fece in tempo a dir altro , che Roger - che si stava apprestando ad uscire dall'area registrazioni, per pranzare , e che  aveva visto la scena oltre il vetro e aveva sentito le sue parole- ,  si fiondò fuori dalla stanza ,avventandosi  contro il bassista della band rivale.

«Stammi a sentire brutto coglione ;leva immediatamente le tue luride mani da mia moglie!» gridò il biondo ,furioso ,prendendolo per la stoffa della maglia nera e allontanandolo velocemente dalla donna.«Le groupies e le puttane , vai a cercartele da un ' altra parte.
Tu e ..i tuoi amichetti del cazzo ,non fatevi più vedere.. o giuro che è la volta buona che vi spacco la faccia.»ringhiò , spingendolo oltre la soglia , facendolo finire nel corridoio , addosso ai suoi compagni di band.

Victoria camminò verso l'uscita della stanza ,-sotto lo sguardo curioso di tutti - superando il marito.

«Amore ,dove vai ?» chiese il batterista,sulla soglia, arrabbiato, incredulo e confuso.

«Ha ancora la mia sigaretta.»rispose lei decisa ,uscendo dalla stanza e avvicinandosi al giovane che era ancora rimasto nelle vicinanze della sala di registrazione, traumatizzato e circondato dai compagni di band.
«Può darsi  che io sia una puttana , ma solo con mio marito.»disse lanciando al bassista uno sguardo di fuoco , per poi riprendersi la  stecca , voltargli le spalle e rientrare nella stanza- in cui c'erano i suoi amici e il marito - e chiudere la porta , lasciandolo lì basito e colpito nell'orgoglio .

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Pranzarono tutti insieme -compagne e mogli incluse-  a villa Taylor, dove gustarono un ' ottima pizza Italiana , preparata da Victoria e la loro cuoca Sudafricana.
Nel pomeriggio poi, i giovani coniugi Taylor ,-con anche Josephine che tornava a casa per il
week-end- , vennero lasciati da soli ad occuparsi di loro figlio.

L'anglo-italiana stava seduta sul materasso del letto di camera loro e mentre allattava il piccolo di casa ,suo marito la raggiunse ,sedendosi accanto a lei ,osservando con gli occhi brillanti quello che per lui era l'atto più naturale del mondo.

«Sai ,stavo pensando che..insomma ,ora che Oliver è nato , le cose saranno un pò diverse.»disse la giovane, passando un dito sul suo visino dai lineamenti paterni , per poi guardare Roger.

«In che senso?»chiese il più grande ,confuso.

«Non tra di noi. Ma penso che ..ora che abbiamo un figlio..uno dei due debba rimanere a casa a fare il genitore e a pensare alle sue esigenze.
E mi sento in  dovere di essere io . Voglio dire , l'ho partorito io , sono sua madre e..»iniziò a straparlare ,la rossa.

«Ehy ehy, tranquilla sul serio.Posso capirlo.»disse suo marito , interrompendo quel suo parlare frenetico.

«Davvero?»chiese Victoria.

«Certo..mi annoierò in tour senza te ,la distanza e l'astinenza mi uccideranno. Tu e Oliver..mi mancherete da morire ma.. farà bene al nostro rapporto.» disse il batterista , parlando contro la pelle del suo collo candido, per poi lasciarle un bacio.

«Invece ,io ho l'impressione che se continueremo di questo passo..ci ritroveremo con più gatti che figli.»disse la giovane donna , riferendosi al fatto che Tiffany, la gatta di Freddie e Mary ,era di nuovo incinta di Cheope, che divideva la villa con Luxor e Ramses , due dei figli della precedente cucciolata.

«Non credo, secondo me saremo sempre in testa alla classifica , sento che batteremo Brian e John.» disse lui ,ridendo divertito ,alludendo al suo appetito sessuale.

«Vorresti tanti bambini?»chiese Victoria con aria stupita, guardandolo sorridente.

«Da te? Ne potrei volere anche un esercito.» rispose il batterista alzando un sopracciglio e guardandola con sguardo languido , per poi lasciarle un bacio voglioso sulla spalla scoperta.

«Sul serio, non adesso Roger, tuo figlio sta mangiando.»disse lei rimproverandolo.

«Va bene , aspetterò che finisca e sarai tutta mia.»rispose lui , alzando gli occhi al cielo e  stringendosi nelle spalle, per poi sorridere.

To be continued...

The Killer Queen - The musical journeyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora