-Meeting with the Taylor family-

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Roger pagò il loro conto ,poi entrambi tornarono alla macchina,dove quest'ultimo si sedette al posto di guida, essendo l'unico della coppia a sapere la strada.

Victoria , ancora nervosa, tirò fuori una delle sue Mugatti,accendendola subito dopo. Poi notò che anche il suo ragazzo, concentrato nella guida, aveva una stecca tra le labbra e spostò l'accendino, accendendola.

<<Grazie.>>mormorò il biondo, facendo muovere leggermente la Marlboro.

Poi la ragazza si mise a
trafficare con le stazioni della radio , portando il volume  a creare solo un sottofondo, subito dopo abbassò il finestrino per permettere al fumo di uscire.

<<Davvero ,non hai motivo di essere  nervosa ,vedrai. Conoscendolo,mio padre  inizierà a chiederti se per caso ti ho messa  incinta o se abbiamo  intenzione di sposarci e mia madre..beh mia madre sarà entusiasta ,non vedeva l'ora di vedermi sistemato.>>disse il batterista, iniziando a straparlare , sorridendo davanti a sé.

<<D'accordo..ma nemmeno conviviamo. Che diavolo dovrei raccontargli?>>commentò lei.

<<In realtà a proposito di questo, visto che Freddie è andato a convivere con Mary.. e pensavo..casa mia è troppo vuota e sì, insomma..la prospettiva di andare a vivere insieme ,tu , io e Cheope,non era male. Se pensi che sia troppo presto e non vuoi ..>>continuò a parlare, se aveva qualcosa d'importante da chiederle se ne usciva sempre con questi  discorsi impacciati e nervosi.

<<Certo che mi va.>>rispose la ragazza, interrompendolo sul nascere, guardandolo sorridente.

<<Bene ,ci siamo quasi.>>commentò il ragazzo della Cornovaglia , guardando la strada,ormai, erano a metà strada.

Roger continuò a guidare fino a Sud, alla periferia di Truro , a due ore e mezza da Londra,poi imboccò una stradina che sfociava in un quartiere semi borghese , in un viale pieno di villette a schiera dal sapore rustico.

Il batterista parcheggiò l'auto gialla davanti alla porta del garage bianco, accanto alla villa azzurrina dei suoi genitori.

<<Siamo arrivati.>> disse voltandosi verso Victoria ,che prese un bel respiro ,sorridendogli in risposta ,poi entrambi aprirono le portiere , scendendo dall'Alfa Romeo.

Il biondo fece il giro del veicolo, andando incontro alla ragazza,prendendola per mano,per condurla verso l'ingresso, mentre nell'altra teneva una bottiglia di vino dolce che aveva comprato quella mattina.

Salirono le scalette in legno bianco del portico,che accanto, sul lato destro aveva un piccolo giardino dal prato di un verde vivido e sano ,dove la Signora Taylor ci aveva fatto crescere amorevolmente delle piante di rose rosse.
I due arrivati davanti alla porta in noce si lanciarono una rapida occhiata ,poi il ventunenne , suonò il campanello.

Pochi secondi più tardi ,una signora elegante aprì la porta. Era una donna sulla fine della quarantina, bassa e minuta, gli occhi di un azzurro cielo, più scuri  del  ragazzo accanto  a Victoria, portava la chioma bionda, della stessa tonalità del figlio, legata in un elegante chignon  e indossava un morbido vestito a mezza manica color carta da zucchero, abbinato ad un  paio di decolté blu.

<<Oh Roger, tesoro ,vi stavamo aspettando!>> disse con entusiasmo la donna, sorridendo caldamente, precipitandosi poi a stringere il figlio in un abbraccio soffocante,non dovevano vedersi da un po'.

<<Mamma ..n..non respiro.>>disse Roger ,con la voce ovattata dovuta all'impatto con il corpo della sua genitrice , mentre Victoria ridacchiava ,divertita dalla scena.

The Killer Queen - The musical journeyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora