-The Biba's confessions part 1-

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"Il grande negozio , profumato d'incenso e adornato da felci ,era una specie di caverna di Aladino affollata e rumorosa,piena di abiti ,scarpe ,trucchi, gioielli , borse e bellissime commesse"



Louie Royce e Vincent Ross Taylor,identici in tutto e per tutto al padre, nacquerò il 18 ottobre , durante una gelida nottata autunnale.

Roger , un mese dopo ,parlando meglio con John e Brian decise di prendere una pausa dalla band , per dedicarsi ad un possibile lavoro solista , dichiarando alla stampa che per tutto il 1983 , non ci sarebbero stati tour dei Queen.

In concomitanza con la crisi all'interno del gruppo , all'inizio del nuovo anno qualcosa all'interno del matrimonio tra Victoria e il batterista stava andando storto.

Era buffo perché lei , aveva sempre avuto una certa idea dell' amore eppure con Roger , le cose non stavano andando come i primi tempi.
Dopo quattro figli e dodici anni insieme , si domandava se i sentimenti che provavano l'uno nei confronti dell'altra , fossero diventati abitudinari, noiosi o che forse erano cambiati.
Aveva paura che suo marito , iniziasse a dare la sua presenza per scontata.

"Ti amo".
Gli aveva detto quelle due parole un infinità di volte.
Si chiedeva come quelle due parole, così facili da pronunciare , eppure così ricche di significato , pronunciate da lei , - quella che all'epoca, forse era una ragazza qualunque - nella sua camera da letto , avessero scalfito una persona come lui.
Aveva sempre saputo che se l'era sentite dire , una moltitudine di volte , tante quante le ragazze che c'erano state prima di lei.
Poteva continuare a frequentarle , tutte quelle che, dopo nemmeno un'ora che lo conoscevano , erano pronte a giurargli quelle due parole.

Invece lui aveva deciso di sconvolgere tutto , quel giorno, così lontano, all'Imperial , mettendo quasi un punto alla loro ostilità reciproca.
Prima che succedesse , lei aveva una brutta considerazione di lui; non sopportava quel suo fare da donnaiolo , il sorriso furbetto e sfacciato , quell'aria di onnipotenza che si cuciva addosso ogni mattina.

Peccato che poi però , l'orgoglio e la volontà di Victoria ,avevano ceduto.
Non aveva mai pensato di potersi innamorare anche lei , di un tipo come lui. Non per il tipo di donna che aveva sempre pensato di essere.

Presto, in quel periodo particolare poi , si rese conto che l'amore non era come veniva descritto nelle favole che gli leggeva sua madre , quand'era poco più che una bambina.
Non era nulla , di quello che le avevano sempre raccontato.
I suoi genitori le avevano mostrato solo la parte bella della loro unione.
In realtà, l'amore era molto di più.
Era un emozione viscerale e primitiva, sofferente , picchiata, schiacciata più volte , a volte poi di nuovo in grado di tirarsi in piedi.
Nessuno le aveva mai detto che doveva considerarlo con tutti e cinque i sensi , che doveva sentirlo bruciare dentro l'anima ,che doveva saperlo prendere , crescere e saperci anche convivere.
Le avevano solo raccontato il suo lato più facile.

Entrambi avevano atteso quell'emozione con ansia , ma allo stesso tempo, poco più che due ventenni, ne erano stati intimoriti.
Entrambi , non avevano mai amato nessuno prima di conoscersi.
Lui le aveva insegnato a fare l'amore e lei le aveva insegnato ad amare veramente.

Nonostante tutto, lei si chiedeva sempre se avesse amato Roger nella maniera giusta , per lo meno , se avesse sempre rispettato le sue aspettative, se lo avesse amato quanto meritava.
Da quando era una rockstar poi , lei iniziò a farsi le paranoie , domandandosi costantemente se fosse all'altezza,se fosse abbastanza bella per stare con quello che la società reputava una celebrità, e anzi , lei stessa doveva ancora abituarsi all'idea di essere famosa.

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Un pomeriggio tardo di inizio primavera , Victoria aveva deciso di svagarsi uscendo con Mary , dal momento che sentiva il bisogno di passare del tempo con un amica e sfogarsi.

The Killer Queen - The musical journeyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora