..Cobra poison..

211 2 0
                                    

È di nuovo mattina qui nel suo quartiere. Mi trovo nella mia villetta sdraiata in modo strano sul divano Il cip che ho nel polso da fastidio... Mi manda leggere scosse ad orari precisi. Alle 7 per svegliarmi, a mezzogiorno per mangiare, alle 8 per cenare e a mezzanotte per segnare il coprifuoco.

All'improvviso il televisore nel mio salotto si accende mostrando il viso di Doc. È così che mi contatterà allora.

- Oggi passerai la giornata con me. Ti devo fare nuovi test. Ti passeranno a prendere due miei uomini. - dopo avermi dato questo messaggio la tele si spegni e il campanello comincia a suonare. Mi affaccio alla porta e vedo i suoi uomini che mi attendono. Senza dire niente cominciano a trascinarmi verso la struttura centrale di questo posto.

Le stanze sono sigillate e le porte sono molto spesse. Sembrano prigioni, come quelle in cui mi sono svegliata. Continuano a camminare fino al suo laboratorio. Non è cambiato niente. È sempre lo stesso posto in cui mi ha fatto tutti gli esperimenti e le torture. La Doc è già lì con i suoi guanti e la sua mascherina.

- Bene. L'ultimo esperimento che avevo fatto su di te era stato con il veleno. Oggi voglio riprovare con quello del cobra reale. Voglio riuscire a renderti immune ad esso. Sappiamo già che tu non puoi morire quindi voglio renderti una perfetta macchina da guerra.-

Sono spaventata all'idea di avere ancora il veleno nelle mie vene... Fa malissimo.

- Se devi farlo dovrai legarmi molto bene. L'ultima volta mi sono grattata via la pelle a furia di graffiarmi.- rispondo in modo apatico mentre dentro di me. Mi preparo a sopportare un dolore indicibile.

Con uno schiocco di dita i due uomini che mi hanno portato qui mi spingono su una sedia agganciandomi delle manette ai polsi che poi legano dietro la mia schiena. Passano alle gambe che legano sempre con delle catene alle gambe della sedia di metallo. Sono immobilizzata totalmente. La Doc si avvicina al mio corpo con una maledetta siringa con un ago molto lungo.

- Mi spiace per il dolore che patirai ma devo iniettartela direttamente nel collo. Devi far ribattere il tuo cuore, almeno il tempo di far circolare la sostanza in tutto il corpo. - dice a modi scuse mentre mi fa inclinare la testa di lato. Sento lago che mi buca la pelle e che si infila nella mia vena Il liquido verdognolo comincia a diffondersi nel mio corpo procurando un intenso bruciore, non è solo veleno. Ci ha mischiato qualcosa dentro, lo sento.

Il mio cuore è ancora fermo quindi non subisce modifiche ed anche il mio respiro visto che questo veleno agisce sul sistema circolatorio è respiratorio io sono immune agli effetti finché non faccio ribattere il cuore.

Purtroppo devo provare a far ribattere il mio cuore almeno per mezz'ora in modo da mischiare il veleno. Mi concentro sui miei muscoli e li faccio riprendere a battere dopo due mesi fermi. Il veleno fa subito effetto cominciando a mandare il mio cuore a mille e il mio respiro sempre più veloce. La testa mi scoppia e il bruciore continua a diffondersi nel mio corpo facendolo tremare per gli spasmi.

- Devo aumentare la dose. - sento dire dalla Doc mentre si avvicina al mio corpo dolorante.

Con un altra siringa molto più grossa mi inietta altro veleno ma sta volta direttamente nel cuore. Non penso di poter resistere a lungo con questa dose. Comincio ad urlare in modo isterico mentre mi dimeno sulla sedia. Fa malissimo, il mio cuore non reggerà a lungo.

Senza alcun controllo faccio emergere la mia armatura di diamante sotto pelle e questa comincia a creare una specie di scudo intorno al mio corpo. Lentamente le mie ossa si ricoprono di diamante e dalle mani mi escono lunghi artigli. Il veleno si sta unendo alla mia armatura e si mischia con il fluido di diamante. Le mie vene diventano nere sotto pelle e gli artigli cambiano colore diventando neri anche essi. A quanto pare il veleno ha fatto mutare la consistenza del diamante facendolo diventare un liquido mortale. Mentre io continuo ad urlare come una dannata il mio corpo cambia sotto gli occhi stupiti della dottoressa.

- Solo un ultima dose e poi sarai libera – mi informa preparando la siringa.

Si avvicina ancora ma sta volta va dietro alla mia schiena. Mi fa chinare la testa in avanti e infila l'ago con prepotenza alla base del collo. Il velo brucia come un dannato mentre risale il mio corpo e si infiltrato nel cervello.

Comincio a vedere nero. Sono sicuramente oltre il mio limite ma il mio corpo ha deciso di nuovo di non rispondere ai miei comandi. Sento la testa in fiamme e gli occhi sempre più oscurati, non ho neanche più la forza di urlare.

Lentamente mi lascio trascinare nell'oblio mentre il mio corpo viene slegato dalla sedia e portato in una di quelle celle. Sono un animale in gabbia. Per loro valgo meno di un oggetto rotto. Quando si stancheranno mi getteranno via o mi uccideranno.

Dopo un bel po' il dolore alla testa passa e Mi addormento mentre penso al mio futuro come prigioniera e cavia. Al mio risveglio mi ritrovo la pelle che sembra ritornata al suo colore originario, ma I miei occhi hanno qualcosa di diverso. La poca luce che filtra dalla porta mi da fastidio. Cosa mi hanno fatto agli occhi? Perché la luce mi da fastidio?

La cella si apre di colpo facendomi accecare completamente. Riprovo ad aprire gli occhi ma la luce mi causa dolore. Però solo ora mi accorgo che con gli occhi chiusi riesco a percepire tutto. È come se avessi un termo visore incorporato nella vista.

- Mentre dormivi ti ho iniettato altro veleno attraverso locchio. Senti qualcosa di diverso?- chiede la voce di doc mentre osservo il suo corpo avvicinarsi a me. Cazzo neanche mentre dormo sono al sicuro.

- Non riesco a sopportare la luce. - rispondo sempre mantenendo quella voce apatica anche se sono incazzata a morte con lei. Il mio cuore è di nuovo fermo.

- è un effetto che avevo già previsto. Tieni- mi lancia qualcosa nella mia direzione che prendo senza fatica grazie a questa nuova abilità. Mi ha dato una benda a quanto pare. Comincio a sistemarmela sugli occhi e lentamente li apro osservando tutto il modo con questo velo nero. Ora non mi fa più male.

- Ora va meglio- sussurro più a me stessa che a lei. Ora sono anche diventata ceca, fantastico

Failed experimentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora