..I can try to talk to her..

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Pov Killian

Sono passati due mesi dalla sua fuga, due mesi da quel fatidico giorno in cui ha perso il controllo e si è ribellata alle torture del mio patrigno. Mi pento ogni giorno di essere arretrato dalla paura, io che so cosa vuol dire essere rifiutati dalle persone che non capiscono le nostre doti mi ero ripromesso che non lavrei mai fatto, ma con lei tutto è andato a farsi fottere.

Non ho ancora avuto il coraggio di chiedere ad Alfa il motive della sua perdita di controllo. Mi ricordo che era per delle domande a cui lei non voleva rispondere, delle domande su di me ma non so altro. Devo saperlo. Entro nella camera di mio padre sbattendo la porta

- Devi dirmi che cosa le hai chiesto quel giorno.- chiedo diretto senza aspettare una sua reazione. Mi fissa per dei minuti stralunato poi riprende la sua solita compostezza

- Vuoi sapere le domande che lhanno mandata fuori controllo? Bene ti accontenterò ma chiama anche jack, infondo è sua figlia.- chiarisce riprendendo a leggere un libro di cui non mi importa molto.

Esco velocemente dalla camera e mi lancio nella stanza dove la tenevamo rinchiusa. Ultimamente è sempre lì. Infatti è li che lo trovo con lo sguardo assente mentre fissa il disegno ormai rovinato del lupo in fiamme.

- Ehi, tuo fratello ha deciso di raccontarci cosa le ha fatto perdere il controllo. Vieni?- gli chiedo gentilmente posandogli una mano sulla spalla.

- Si andiamo. Mi aiuterai a ritrovarla vero?- chiede con espressione vuota. Non rispondo a questa domanda ma lo abbraccio forte per fargli capire che ci sono anche io

Rientriamo nella stanza del mio patrigno e ci sediamo sul pavimento aspettando che cominci a raccontare.

- Allora, se non ricordo male erano domande su di te Killian. Le ho chiesto se ti conosceva già e lei mie ha detto di si, ma non ha volute specificare perché avrebbe infranto la sua promessa. Quando lho minacciata che lavrei chiesto a te si è ribellata. Quindi, ora lo chiedo a te: dove vi siete conosciuti?

Quindi ha subito tutto quello per mantenere la nostra promessa? Ora mi sento una vera merda per essermi spaventato alla vista della sua forza. È tutta colpa mia.

- è vero ci conoscevamo già.- sospiro ormai rassegnato a raccontare quella parte dolorosa della mia vita. - Anche io ero rinchiuso nella sua stessa struttura. Siamo cresciuti insieme facendoci forza tra di noi ogni volta che qualcuno non tornava dalla sessione di test. Fino a rimanere solo noi due come superstiti. Alletà di sedici anni il mio corpo cominciava a darmi dei problemi. Avevo degli attacchi di rabbia incontrollabili e avevo sempre voglia di uccidere. Davanti a lei fingevo di stare bene per non pesare sulle sue spalle e un giorno decisi di scappare. Non avevo pensato alle conseguenze per lei.

Dopo un altra sessione feci finta di morire mandando il mio cuore in blocco. Loro credendomi morto mi portarono in un bosco ma mi ripresi e li uccisi. Quella è la stessa foresta dove mi trovasti dopo tre settimane.- spiego vergognandomi delle mie azioni. Io lho abbandonata al suo destino nelle mani di quella bastarda.

- Anche tu non sei umano quindi?- chiede jack fissandomi confuso

- Non del tutto. Avrete certamente notato il cambiamento dei miei occhi. Diventano neri quando devo nutrirmi. Anche io non ho bisogno di cibo, ma devo far del male a qualcuno per nutrirmi del dolore che provoco. Per il resto sono umano oltre a poter parlare nella mente-

Racconto sentendo quel familiare disagio che mi attanaglia il corpo.

- Quindi quando lui la frustava e noi guardavamo tu stavi parlando con lei?- mi chiede jack anche se speravo che se ne fosse dimenticato.

-Si ci stavamo parlando e mi ha detto che subiva per proteggermi e che - mi interrompo bruscamente non sapendo se dirlo o no

-Cosa ti ha detto poi?- chiede il mio patrigno ormai curioso

- Ha detto di amarmi e subito dopo io mi sono spaventato della sua forza e sono indietreggiato facendola sentire un mostro. Capite? Io lho rifiutata, ho rifiutato lunica donna della mia vita. - sbotto disperato tirando un pugno contro al muro.

Jack mi posa una mano sulla spalla con fare consolatorio, ma non mi aiuta.

- Hai detto che avete parlato telepaticamente?- chiede pensieroso, forse ha un idea.

- Si, anche se mi ha portato via molte energie, perché?-

- Potresti provare a contattarla? – mi chiede jack supplicandomi con lo sguardo. Non sembra neanche più la persona che la torturava allinizio.

- Ci posso provare.- rispondo titubante sedendomi con la schiena appoggiata al muro. Mi concentro sulla leggera traccia che è rimasta del nostro ultimo contatto e provo a ricostruirla, facendomi venire un mal di testa atroce.

Killian la sua voce mi da la conferma di averla trovata. Sembra stanca dal tono che ha usato.

Zoy, mi dispiace tanto dico subito a raffica cercando di controllare il mal di testa

Non fa niente, ora sono nel posto in cui merito stare. Risponde sempre più apatica.

Dove sei?- chiedo preoccupato per la risposta.

Sono tornata dove tutto ha avuto inizio Killian risponde fioca la sua voce. Sta per crollare il collegamento ed io sono esausto

Non dirmi che sei dalla bastarda, ti prego sussurro supplicante e lultima cosa che sento mi fa incazzare ancora di più. Riapro gli occhi che ho tenuto chiusi per tutto questo tempo. Jack e mio padre mi guardano speranzosi.

- Lho trovata- sussurro in preda alla stanchezza. Il giramento di testa non si è ancora fermato.

- Cosa ti ha detto?- mi chiede jack

- Ha detto che adesso è dove merita di stare. È tornata alla struttura dove siamo cresciuti – rispondo cupo pensando a tutto quello che abbiamo passato. Ora lei è da sola ad affrontare la stronza. Devo andare a salvarla. Mi alzo con un po di fatica e mi incammino come una furia verso lauto.

- Dove credi di andare?- mi chiede mio padre

- Non provare a fermarmi, tu non sai di cosa è capace quella matta. Vado a salvarla.- rispondo sicuro salendo sullauto pronto a sgommare via.

- Non senza di noi.- risponde jack salendo anche lui seguito da alfa.

- Bene allora andiamo-

Failed experimentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora