..Good kitty, I will not hurt you..

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Mi sdraio sul materasso riposando un po' gli occhi. E se provassi a scappare adesso? Potrei riuscirci visto che quei tre stanno dormendo ormai.

Mi avvicino alla porta della cella e forzo la serratura con un pezzo di legno recuperato dalla sedia. Mi avvicino all'altra porta e sempre con la stessa tattica forzo anche questa. Il bosco notturno mi fa da panorama mentre respiro un po' di aria pulita rispetto a quella muffosa della mia cella.

Comincio a correre per il bosco oscuro percependo uno strano fischio alle orecchie, come se ci fosse un segnale acustico. Continuo a correre incurante dei rumori che sento utilizzando la mia vera velocità. Sono libera di scappare, sono libera di andare dove mi pare.

Un dolore lancinante alla caviglia fa fermare la mia corsa. Merda, sono inciampata in una tagliola per orsi. La morsa della trappola comincia a stringermi la caviglia penetrando nella pelle. Mi lascio scappare un gemito di dolore quando provo a rompere la catena muovendo la gamba malconcia. Con tutta la mia forza riesco a romperla e a liberarmi da questa maledetta trappola. Sono sicura che il tipo che ha messo questa trappola sappia della mia presenza qui. Devo anche curarmi questa ferita prima che mi indebolisca troppo. A quanto pare il destino mi vuole tenere imprigionata visto che mi tocca ritornare indietro per riprendere le forze.

Sono passate due settimane dal mio rapimento, nessuno si è accorto del mio tentativo di fuga di nove giorni fa. Ormai si è creata una specie di routine in questa catapecchia. La mattina il ragazzo mi porta la colazione e dei vestiti nuovi dato che ogni giorno vengono distrutti i precedenti, poi entrano tutti e tre insieme e scelgono una nuova tortura da infliggermi. Al momento mi hanno frustato, pugnalato, colpito con le scosse e mi hanno usato come sacco da box. La sera viene di nuovo il ragazzo che mi porta qualcosa da mangiare e cominciamo a parlare del più e del meno. Ho scoperto che lui è stato adottato Da Alfa quando lo ha trovato nel bosco da solo alletà di sedici anni la stessa età in cui Lui mi ha abbandonato in quellistituto da sola. Ora ne ha ventisette a quanto pare.

una vita statica ma abbastanza intensa la mia. Fortunatamente non sono ancora riusciti a scoprire le mie abilità, che ogni giorno aumenta di velocità. Adesso per richiudere una ferita ci metto giusto cinque minuti senza concentrarmi. Ogni volta che finiscono di torturati il ragazzo di disinfetta le ferite e le ricopre ogni volta con le bende.

Ogni volta mi stupisco di me stessa e delle mie capacità. Non so per quanto tempo riuscirò a nasconderlo a quei due, ma spero il più a lungo possibile.

Il rumore della porta che viene aperta mi distrae dai miei pensieri. Guardo lentrata aspettandomi di vedere il ragazzo, di cui ancora non so il nome, entrare come sua abitudine, invece mi trovo a fare i conti con lo squartatore, abbastanza incazzato.

Abbasso lo sguardo e mi schiaccio contro al muro per evitare la sua furia. Ho imparato a conoscerlo e so che non è uno con molta pazienza. È molto violento e sadico.

- ciao gattina, ho bisogno di sfogarmi sul tuo corpo che ne dici?- chiede sfacciato lo squartatore. Comincio a tremare mentre intuisco quello che vuole fare. I miei occhi prendono sfumature verdone ( paura).

-No, ti prego- sussurro guardandolo negli occhi. I miei ormai sono lucidi di lacrime trattenute.

Fa una risata malata prima di spingermi a sdraiarmi sul materasso. Si mette sopra di me e mi blocca le mani ,con del nastro adesivo grigio, sulla testa. Mi mette un pezzo anche sulla bocca per non farmi urlare e comincia a togliermi i pantaloni facendomi restare in mutande. Sposta un po il tessuto per far passare una mano sotto sfiorandomi le parti intime. Comincio a dimenarmi per evitare il contatto con la sua pelle. non lo voglio così vicino al mio corpo,mi sento in trappola.

Si abbassa sulla mia pancia e mi morde sotto allombelico per punizione provocandomi dei gemiti di dolore che vengono attutiti dal nastro.

-stai ferma gattina. Voglio solo divertirmi e se starai ferma finirò in fretta.- Dice lasciando la presa sulla mia carne.

Fa scendere anche le mutandine togliendomele del tutto e lasciandomi nuda alla sua vista.

passa le sue dita ruvide attraverso la mia intimità provocandomi brividi di disgusto e di paura. Ho già fatto sesso in passato ma ho limpressione che lui non ci andrà piano con me.

Le lacrime ormai scendono incontrollate dai miei occhi. Non voglio essere violentata. Mi piace avere le cose sotto controllo e questa situazione non lo è.

Infila un dito dentro di me e io non posso fare a meno di respingerlo con tutta me stessa per evitare quel contatto disgustoso. Mi tira uno schiaffo sullinterno coscia facendomi sobbalzare per il dolore inaspettato, permettendogli di aggiunge un altro dito nella mia intimità. Provo ancora a respingerlo, ma va più a fondo con le dita facendomi venire fitte al basso ventre. Urlo dal dolore anche se il nastro adesivo mi zittisce subito. Sono stanca di combattere contro di lui per ricevere solo dolore. Abbasso tutte le mie difese e lascio che lui si diverta con il mio corpo.

- brava gattina. Non ti farò male.- si complimenta lo squartatore mentre io chiudo gli occhi per non vederlo. Voglio solo che finisca presto. È come se stessi guardando tutta la scena in terza persona. Vedo lo squartatore sul mio corpo indifeso, come sono caduta in basso, mi faccio schifo da sola.

Sento il rumore di una cerniera che si abbassa e di una bustina che viene strappata. Credo sia pronto per entrare dentro di me.

Con un colpo secco si fa strada nelle mie tenere carni facendomi urlare e piangere, anche se il nastro preme sulla mia bocca. Fa malissimo, non me lo ricordavo così doloroso neanche alla mia prima volta.

Continua a spingere forte dentro di me facendomi avere un dolore atroce alle mie parti intime. Credo di avere gli occhi neri per il dolore emotivo che provo. Sono quasi al limite e rischio di perdere il controllo del mio corpo.

Perché Alfa non cè, magari ha dato lui lordine di violentarmi. E il ragazzo? Oggi non mi ha portato la colazione, forse sono daccordo con lo squartatore e gli stanno lasciando spazio per agire indisturbato.

Continua a spingere causandomi scosse di dolore in tutto il corpo. Ti prego, se esiste qualcuno lassù, aiutami non posso resistere per molto.

Lo squartatore aumenta ancora la forza dei colpi e, con il suo pugnale che non avevo ancora visto, comincia ad incidere dei tagli profondi sul mio ventre coperto dalle garze. Stringo le mani a pugno per evitare di urlare e stringo gli occhi di scatto.

-che cazzo succede qui!- urla una voce che conosco molto bene. Alfa è in piedi sulla soglia della mia cella. Lo squartatore si irrigidisce prima di venire dentro il preservativo smettendo le sue stoccate folli.

Io sono senza forza, non voglio più lottare. La morte sarebbe una liberazione peccato che a me non è concessa. Sono stata umiliata e spezzata da questi tre stronzi. Non ha senso vivere una vita di prigionia e torture se la morte mi salverebbe da tutto. Forse posso morire finalmente. Sento qualcosa che si spezza nella mia mente. Non voglio più svegliarmi.

Failed experimentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora