..My difficult choise..

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Pov. Zoy

Sono ancora rinchiusa in questo laboratorio, a quanto pare non le è bastato distruggermi la vista. Fortunatamente era momentaneo infatti ora sono tornata normale, ma se chiudo gli occhi ho ancora la vista termica.

- Senti doc voglio proporti un accordo – sbotto non appena apre la porta della mia cella.

- Sentiamo bestiolina-

- Ti concede tutto il mio corpo e la mia mente in qualsiasi momento, ma libera gli altri. È me che vuoi, loro sono solo le mie brute copie, ti prego- la supplico sperando di salvare quelle centinaia di persone che ho visto nel cortile.

- D'accordo, annullerò I miei esperimenti e li faro tornare alle loro vite. però saranno loro a decidere, chi non vorrà resterà qui ma non sarà più utilizzato come cavia.- risponde stupendomi. Bene almeno loro li ho salvati.

- Adesso ho voglia di provare un altra cosa su di te. Sdraiati sul lettino.- mi ordina portandomi ancora in quella dannata stanza delle torture. Mi sdraio sul lettino e aspetto che si diverta con il mio corpo. infondo a questo servo. Mi fissa I polsi e le caviglie con delle cinghie di cuoio e fa la stessa cosa con il busto e la testa. Ora comincio a preoccuparmi.

- Apri la boccuccia- mi ordina e non appena eseguo mi inserisce una stringa di cuoio.

- Stringila bene- mi consiglia prima di allontanarsi dalla mia visuale. Quando torna ha tra le mani due piastre simili a quelle del defibrillatore. Spero che non voglia usare quelle. Lentamente mi posa le due piastre sulle tempie facendo passare la corrente attraverso il mio cervello. Di riflesso porto il mento in alto inclinando la testa e stringendo forte il laccio tra I denti. La testa è in subbuglio, tutti I miei pensieri sono focalizzati sul dolore che sto provando. La scossa continua imperterrita ad attraversarmi il corpo causandomi spasmi e crampi nei muscoli. La mia armatura nera comincia a formarsi a chiazze prive del mio controllo. I miei occhi sono completamente blu, ma credo che presto passeranno al nero se continua così. Dentro di me sto urlando a squarciagola e spero che questa scarica non abbia attivato I canali altrimenti farei soffrire tutte le persone con cui ho parlato compreso Killian. Finalmente stacca le due piastre dalle mie tempie e mi lascia respirare. La testa vortica mentre il mio corpo è ancora scosso da spasmi.

- Non sei svenuta, forse dovrei alzare la carica – sussurra tra se e se Doc mentre smanetta con delle manopole collegate ad una batteria. Se la prima non ha attivato i canali è stata solo pura fortuna, la seconda non farà altrettanto.

- Prima che continui devo fare una cosa. - si avvicina ad una postazione di controllo e schiaccia un grande bottone verde.

- Ho una notizia da darvi, siete liberi di andarvene da questo posto. Passate uno alla volta nel mio laboratorio per essere privati delle migliorie genetiche. – rimbomba la sua voce attraverso dei microfoni. Mi concentro su gruppo di persone che ho incontrato nel parco e attivo i legami per poterli avvisare.

Il mio compito è stato svolto, vi auguro di vivere una vita felice. Vivete anche per me, addio sussurro molto debolmente prima di interrompere il contatto.

- Bene ora entreranno uno ad uno e vedranno perché non servono più.- mi sussurra vicino allorecchio mentre entra la prima ragazza. La ragazza africana con le treccine mi guarda con gratitudine mentre doc le inietta una sostanza che annulla tutti i suoi test.

- Abbiamo finito, adesso dirigiti in arena che devo parlarvi prima che possiate essere liberi- le ordina Doc facendo entrare un altra persona. Il pomeriggio va avanti così, ad iniettare lantidoto e tra una persona e laltra ad attivare le piastrine poste sul mio corpo allaltezza delladdome. Le persone che entravano mi fissavano in modi differenti, cera chi capiva tutto e mi ringraziava con lo sguardo, cera chi mi compativa e cera che era indifferente alla mia sofferenza. Senza che me ne renda conto, gli uomini di Doc mi slegano dal lettino in ferro e mi stringono delle manette di acciaio ai polsi e, Nonostante le mie proteste riescono ad agganciarmi un collare in ferro molto pesante per il mio delicato collo. Doc mi aggancia una catena e mi costringe a seguirla utilizzando la catena come guinzaglio.

- Guarda che so camminare da sola, non cera bisogno del collare.- sussurro alterata verso quella psicopatica.

- Lo so, ma mi piace umiliarti. Quando saremo davanti agli altri dovrai fare tutto quello che ti dico, altrimenti verrai punita davanti a loro.- mi risponde in modo minaccioso mentre siamo per entrare nellarena. I suoi uomini aprono le porte facendo zittire il brusio dietro ad esse. Ci dirigiamo verso un palchetto provvisorio in modo che tutti ci possano vedere.

- Per molti anni ho cercato di creare il soldato perfetto, instancabile, inarrestabile e privo di sentimenti. Tutti vuoi sapete che la prima generazione è stata una strage, ma nessuno sa che cera una ragazza prodigio. Tutte le migliorie attecchivano bene e il risultato è stato eccellente. Ecco a voi la prima ragazza sopravvissuta a tutti i miei test. - mi presenta tirando quella maledetta catena per farmi avanzare. Da qui posso vedere il viso di molte persone che si trasforma in una smorfia di paura.

- Osservate! - ordina con voce dura facendomi incazzare anche se dai miei occhi vitrei non trapela niente. Si avvicina al mio corpo e prende un pugnale dalla guardia puntandomelo sul fianco. Con un colpo secco mi pugnala facendomi fare una smorfia di dolore. sento dei sospiri trattenuti dal pubblico che mi fissa sconcertato. Lentamente rimuove il pugnale e la mia pelle si rimargina immediatamente senza neanche la cicatrice. Sono sempre stata invidiosa delle mie cicatrici. Solo quelle più significative possono restare sul mio corpo come la J di mio padre ancora impressa sul collo e i segni di Killian. Le altre le faccio sparire per convenienza.

- Impressionante vero? Ora guardate cosa può fare il suo corpo, attiva larmatura.- mi ordina severa sotto lo sguardo spaventato e incuriosito delle persone.

Failed experimentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora