..We refuse to whip her..

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Lentamente il mio corpo muta facendo sbiancare la pelle e creando una rete nera di vene sottocutanee. Mentre la formo sento anche il mio viso cambiare, infestato da quella rete di vene che portano ai miei occhi che si fanno completamente neri anch'essi. Ora posso vedere bene la paura e il disgusto rivolto a me. Come ho già detto, sono un mostro anche rispetto a loro.

- Ora metti in mostra gli artigli- mi ordina Doc come se fossi un cane ammaestrato ai suoi servigi. Il mio sguardo si posa sulla folla che aspetta una mia mossa. Ognuno di loro non mi guardano più come uno di loro ma come una creatura abominevole. Tra di essi incrocio lo sguardo della ragazza africana che ricambia il mio sguardo pieno di compassione.

Non preoccuparti per me, sei libera adesso gli sussurro nella mente facendole un sorriso. Purtroppo viene presto sostituito da una smorfia di dolore per via della frusta che schiocca sulla mia schiena.

- Allora, ubbidisci!- mi urla contro Doc mentre i suoi scagnozzi mi frustano al suo comando.

Nego con la testa senza proferire parola, non può trattarmi così.

- Bene.- mi sussurra prima di girarsi verso la folla con un sorriso sadico. – prima di lasciarvi andare voglio che ognuno di voi frusti tre volte questa creatura, poi sarete liberi. Chi si rifiuterà resterà bloccato qui.- impone per poi scoppiare in una grassa risata.

I due tirapiedi mi posizionano al centro del palco e fanno salire una persona alla volta così che io possa guardare la folla restante mentre vengo frustata. Ma prima che un ragazzo di circa la mia età possa cominciare la Doc lo blocca. La vedo confabulare con un suo assistente per poi avvicinarsi a me con una siringa ripiena di un liquido giallognolo.

- Fai sparire la tua armatura altrimenti comincerò ad uccidere tutte queste persone davanti a te. – dopo la sua minaccia torno immediatamente normale lasciando che mi inietti qualsiasi cosa sia nel collo.

- Questa è adrenalina, ti aumenterà la percezione del dolore piccolo mostriciattolo. Imparerai a non sfidarmi prima o poi.- dice allontanandosi dal mio corpo che viene privato della maglietta sgualcita lasciandomi solo con un reggiseno sportivo nero. Il ragazzo dietro di me afferra la frusta che le porge Doc e si avvicina alla mia schiena. Il suo corpo trema leggermente dal nervosismo e forse dalla reticenza di volerlo fare, ma la voglia di uscire da questo posto è maggiore. Sento la frusta staccarsi dal pavimento e subito dopo una sferzata in aria. La prima è andata a vuoto, credo sia troppo teso per prendere la mira.

- Perdonami- sento sussurrare dal ragazzo prima che la frusta colpisca il mio corpo al centro perfetto della schiena. Ladrenalina ha aumentato la percezione del dolore rendendo la mia pelle molto delicata. Sento subito la mia pelle lacerarsi al contatto con il duro cuoio. Sento il cuore del ragazzo accelerare alla vista del graffio profondo che mi ha procurato lui.

Non mi hai fatto male, continua gli sussurro nella mente lasciandolo confuso. Giro leggermente la testa per vederlo e gli faccio un cenno con il capo per dargli il consenso a continuare. Vedo le sue labbra che mi mimano uno scusa prima di colpirmi ancora due volte di seguito. La folla che ha assistito al nostro piccolo scambio di sguardi mi guarda con compassione e gratitudine ora. Sarà una lunga giornata. Allimprovviso sento una fitta alla testa, come se qualcuno volesse entrarmi destro. Prima di chiudere il contatto mi accorgo della provenienza di questo canale.

Killian.. sussurro in modo apatico senza poterne fare a meno per via del mio cuore di nuovo fermo.

Zoy, mi dispiace tanto sento la sua voce sofferente attraverso la mia mente.

Non fa niente, ora sono nel posto in cui merito stare. Rispondo tranquilla, ma con un velo di tristezza nella voce. Nel frattempo la fila delle persone pronte a frustarmi avanza lasciandomi segni sempre più profondi. Con ladrenalina in viaggio nel corpo non riesco a gestire molto bene le mie abilità quindi non riesco a far guarire completamente i graffi e il contatto con Killian mi fa perdere molte energie.

Dove sei? mi chiede con voce pesante e preoccupata.

Lhai già capito mio adorato Killian devi solo arrenderti alla realtà.

Dono tornata dove tutto ha avuto inizio Killian rispondo con voce sofferta per via delle ferite continuamente colpite da altre nuove. Dovrei essere alla diciassettesima persona ormai. Le ferite quindi sono cinquantuno sulla mia delicata schiena.

Non dirmi che sei dalla bastarda, ti prego mi supplica disperatamente. mentre subisco altri tre colpi.

Si, sono dallunica persona che mi potrebbe uccidere rispondo rassegnata sentendo il contatto crollare lentamente chiudendosi. So di averlo reso triste, ma sono delusa da lui. Sono delusa della mia persona. sono delusa della mia vita ingiusta. Nessuno mi potrà mai accettare per quello che sono diventata.

Ad un tratto le frustate si fermano dopo più di due ore che subivo senza potermi riposare. Alzo la testa ormai ciondolante per la fatica di restare dritta e poso lo sguardo sul gruppetto di persone che sono rimaste. Saranno una cinquantina di persone, non posso crederci di aver subito più di mille frustate in un giorno. lentamente mi concentro sulla mia povera schiena e lentamente comincio a ricostruire la pelle.

- Allora perché vi siete fermati? Forza tocca a voi- urla Doc. tirando la frusta ormai intrisa del mio sangue nella loro direzione.

Fisso intensamente il gruppo di persone e riconosco alcune persone che erano nel parco compresa la ragazza africana. Perché non accettano? Potrebbero essere liberi e invece restano qui.

- No. Ci rifiutiamo di frustarla.- urla la ragazza con le treccine lasciandomi di stucco. Perché non vuole colpire un mostro come me? Intanto le ferite sono completamente rimarginare ora, ma la mia schiena è delicatissima ora. La sensibilità già accentuata dalladrenalina ora è massima per colpa della rigenerazione.

- Preferite restare chiusi qui?- chiede con scherno mentre riprende la frusta da terra e comincia a giocarci lentamente.

- Si, resteremo qua- urla la ragazza con un cori di si dietro di lei. Il ghigno sul suo volto si allarga facendo brillare gli occhi di un velo di pazzia.

- Bene, la colpirò io al vostro posto.- informa prima di dirigersi verso la mia schiena. Sono riuscita a sopportare i colpi esitanti degli altri, ma non penso di poter stare in silenzio sotto ai suoi colpi.

I due energumeni mi tengono ancora dalle braccia evitando che possa scappare. Il primo colpo mi arriva inaspettato provocandomi un urlo di dolore per via della sensibilità della mia pelle. Ripenso a Jack quando mi colpiva con la sua bambina, come laveva definita lui. Quella maledetta frusta frastagliata che mi procurava squarci disumani, ma che mi manteneva in vita.

Il secondo colpo mi risveglia dai miei pensieri facendomi gemere dal dolore. cazzo, non potrò sopportarne molti altri se continua così. Il terzo colpo mi fa cedere le gambe dal dolore lasciandomi in ginocchio su quel sudicio pavimento.

- Alzati bestiolina, non vorrai che mi sfoghi su queste persone.- urla Doc minacciandomi. Alzo lo sguardo su quel gruppo di persone che mi hanno risparmiato osservando le loro espressioni. I loro sguardi sono terrorizzati da Doc, ma sono sicuri delle loro scelte.

Failed experimentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora