I. Ad maiora

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Questa storia appartiene a me, @CupidaGranger e a Wattpad. È protetta da copyright, quindi la copia parziale e/o totale è un reato punibile per legge nel mio Paese.

"Nel momento in cui noi cominciano a cercare l'amore, l'amore comincia a cercare noi"
-Paulo Coelho

Lily Evans guardò per l'ennesima volta il grande orologio nella stazione di King's Cross e scosse la testa, sorridendo leggermente.
Il suo sguardo cadde sulla spilla da caposcuola lucente appuntata al petto e sorrise compiaciuta.
Poi ad un tratto alzò lo sguardo e vide una ragazza venirle in contro.
-Lo so, sono in ritardo- esordì quella -però non è stata colpa mia, ma di mio fratello-
Juliet Johnson sospirò rassegnata e poi sorrise all'amica.
-Sono già qui?- chiese poi facendo vagare lo sguardo tra la marea di maghi e streghe di tutte le età diretti ad Hogwarts, quel 1977.
-Oh no!- Lily sorrise trionfante -Per lo meno, non Potter e Black-
-Secondo me se James non venisse tu ne saresti rattristata-
Juliet, notando l'occhiataccia dell'amica, si corresse.
-Intendevo dire- aggiunse -alla fine i suoi scherzi ti mancherebbero. E anche le sue attenzioni-
-Non credo proprio-
Lily scosse i lunghi capelli rossi scuotendo la testa determinata.
-Evans... Evans non sai quanto ti sbagli- commentò una voce.
La ragazza si voltò e si ritrovò faccia a faccia con un ragazzo alto molti centimetri più di lei, capelli neri come il carbone e grandi occhi ambrati.
Quegli occhi avevano un luccichio sempre presente, come se fosse sempre pronto a scoppiare a ridere.
O forse l'aveva solo quando posava lo sguardo su Lily Evans, aveva sempre pensato Juliet.
-Prima o poi ti innamorerai di me- continuò James Potter sorridendo smagliante -o forse lo sei già-
-Oh lo sono già Potter- disse Lily con voce leziosa -però la mia forza di volontà mi impedisce di cadere ai tuoi piedi ogni volta che ti vedo e mantenere il mio contegno-
Gli occhi di James si illuminarono per una frazione di secondo e Lily pensò ci avrebbe creduto.
Ma era Potter, pensò, James Potter era il re degli scherzi e di sicuro non avrebbe creduto a quelle parole.
-Tu scherza pure- rispose lui ghignando -ma prima o poi cederai. E io non mi arrenderò-
-Ramoso, come mai non le hai ancora fatto la fatidica domanda?- intervenne un ragazzo dai capelli color dell'ebano.
Quando Juliet incontrò il suo guardo, come sempre si sorprese della freddezza di esso.
O, perlomeno, potevano parere occhi di ghiaccio, se non fosse stato per il velo di divertimento che sempre serbavano.
Occhi color del vetro capaci di nascondere ogni minima emozione, come se fossero specchi.
Specchi, perché lei aveva sempre immaginato che essi leggessero le emozioni degli altri come un libro aperto, nero su bianco.
La ragazza aveva sempre pensato che il viso di Sirius Black fosse il più bello che avesse mai visto, ma non per questo gli andava dietro come tutte le ragazze di Hogwarts.
-Oh giusto Felpato- James gli sorrise -me ne stavo quasi dimenticando-
-Questa è una grave mancanza Ramoso- lo rimproverò Sirius con la bocca piegata all'insù
-pensavo fosse l'unica cosa a cui pensi-
-Io speravo invece che Potter fosse maturato nel corso dell'estate- commentò Lily e poi sospirò -ma a quanto pare no-
James non sembrò aver ascoltato il commento della ragazza perché le si rivolse sorridente.
-Allora Evans- cominciò -ci vieni ad Hogsmeade con me?-
-Fammici pensare...- fece lei -no. Potter, ma tu non ti arrendi mai? Sono anni che la risposta è sempre uguale eppure non demordi!-
-Che dici Sirius? Sarà il mio spirito da grifondoro?-
-Veramente le qualità dei Grifondoro sono il coraggio e la forza d'animo- osservò Juliet -non il non arrendersi mai. Sai, quella è più una qualità dei Tassorosso-
Solo in quel momento Sirius sembrò accorgersi della presenza della ragazza e le sorrise.
-Sai Ramoso- disse poi -Juliet non ha tutti i torti in fondo-
-Udite udite- commentò allora Lily -da quando il fedele Sirius Black non dà ragione al suo migliore amico?-
-Io lo chiamerei più fratello- disse -e comunque da quando non la ha, ragione intendo-
Guardò Juliet e lei gli sorrise riconoscente.
Si sentì un fischio e la ragazza guardò l'orologio sulla parete della stazione e sbiancò.
-Oh buon Dio- borbottò -il treno sta partendo e non siamo ancora saliti!-
Prese il suo baule e cominciò a correre con i boccoli biondi che volavano al vento.
-Nonostante la vista non mi dispiaccia- osservò Sirius con un ghigno -direi che sarà meglio sbrigarsi o niente Hogwarts quest'anno-
-Tu dici?- esclamarono Lily e James contemporaneamente.
I due si guardarono per un istante.
Lui le ammiccò, mentre lei sbuffò e si apprestò a seguire l'amica.

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