"L'amicizia è... quel tipo di amore che uno può immaginarsi tra gli angeli"
-C.S. Lewis.Lily spalancò l'enorme portone d'ingresso di Hogwarts.
Una folata di fresco venticello mattutino la investì, portandole i lunghi capelli rossi dietro le spalle.
Aveva il fiato corto.
Era ancora affaticata per colpa della botta in testa, ma non le importava.
Doveva trovare James.
Lo scorse, mentre i tenui raggi del timido sole che spuntava all'orizzonte gli illuminavano i capelli neri che risultavano più chiari.
Aveva le spalle incurvate e le mani nelle tasche della giacca, la testa china.
Come una persona che si sta redimendo.
-James!- lo chiamò, ma lui non parve udirla.
Riprese a correre e lo raggiunse.
Gli lanciò uno sguardo che lui non ricambiò.
Cominciò a camminargli al fianco, con le spalle che si toccavano.
Sapeva che si era accorto della sua presenza, perchè il suo corpo era quasi... più rilassato, come se la presenza della ragazza lo avesse calmato un minimo.
Rimasero a camminare per il giardino di Hogwarts per molto tempo, ognuno perso nei suoi pensieri e con il sole che man mano procedeva nella sua ascesa.
Lily continuava a rimuginare.
James le sembrava così distante... e le venne da chiedersi se loro non fossero due rette parallele destinate a non incontrarsi mai.
Fu in quel momento che le loro mani si sfiorarono.
Fu un contatto veloce come un alito di vento.
Ma entrambi lo percepirono ed entrambi si fecero più vicini.
Eppure nessuno dei due proferiva ancora parola.
Ma non era un silenzio imbarazzato, affatto.
Era un silenzio d'intesa, come se riuscissero solo così a dirsi quello che a parole trovavano difficile comunicare.
Scusa se ti ho respinto.
Scusa se ti ho ferito.
Perdonami.
Le loro mani si sfiorarono un'altra volta.
Fu allora che James, trattenendo il fiato bruscamente, intrecciò le sue dita a quelle di Lily.
E le strinse.
Come se lei fosse un'ancora che gli impedisse di cadere nel vuoto più assoluto.
Lei lo guardò, ma lui non la stava guardando.
La sua mascella era contratta mentre osservava il Lago Nero che si trovava a pochi metri da loro.
Anche Lily lo osservò e vide che la superfice solitamente immobile era increspata.
Pensò che probabilmente la Piovra Gigante doveva essere attirata dai raggi del sole che colpivano l'acqua, riscaldandola.
-Remus ce la farà- disse lei, dopo un po', facendosi coraggio -è forte-
Temeva fosse un argomento troppo delicato per James.
Il ragazzo si irrigidì, ma non abbandonò l'intreccio delle loro mani.
-E' solo colpa mia- disse.
La sua voce tremava.
Non lo aveva mai visto in quelle condizioni.
Così sconvolto... vulnerabile.
-Non è così- disse Lily -e tu lo sai. E' stata tutta colpa mia. Tu hai solo cercato di proteggermi. Sono io l'unica responsabile-
Qualcosa scattò nella mente di James.
Sarà stato lo shock di tutta quella maledetta situazione.
Sarà stato il fatto che si stava tenendo tutto dentro.
Nemmeno lui lo sapeva.
Qualcosa lo fece esplodere.
Si allontanò di qualche passo da lei, lasciandole la mano.
Lily lo guardò confusa.
-Hai proprio ragione- sibilò, gli occhi ambrati scuriti -la colpa è solo tua. Se ti fossi fatta i fatti tuoi, invece di voler sempre sapere tutto, non saremmo in questa situazione di merda. Remus non rischierebbe di morire! Starebbe bene! Ed è tutta colpa tua!-
Una lacrima le cadde dagli occhi verdi.
-Lo so- disse, annuendo -lo so-
E poi lo abbracciò.
Fece la cosa più semplice del mondo.
All'inizio James rimase immobile, come paralizzato.
-Mi dispiace tanto, anche se le scuse non servono a nulla ora che il danno è fatto- sussurrò -Scusa. Scusa. Scusa-
Le sfuggì un singhiozzo.
-Urlami contro, fai qualsiasi cosa, ma non stare zitto ti prego- le si spezzò la voce.
La stretta di James fu così forte e improvvisa da farle perdere il fiato per un istante.
-No, la colpa è mia, non avrei dovuto dirti tutte quelle cose- le mormorò -io non le penso davvero-
-Sfogati, sono qui per questo-
Inaspettatamente, il ragazzo cominciò a piangere.
-Ho solo paura di perderlo- disse, la voce tremante.
Chissà cosa avrebbe pensato la gente se li avesse visti così.
Poteva sembrare una scena buffa.
Due ragazzi che si erano sempre odiati, in lacrime, che si abbracciavano per reggersi in piedi a vicenda.
Per essere uno la spalla su cui piangere dell'altra.
Ma quando mai James e Lily erano state due persone che si attenevano agli schemi?
Lily gli carezzò i capelli.
-Andrà tutto bene- sussurrò.
Si allontanò di poco da lui e gli carezzò la guancia destra, scacciando le lacrime.
Ora lui non piangeva più.
La guardava negli occhi come se la vedesse per la prima volta.
Nessuno dei due si sarebbe mai aspettato che quel giorno fosse Lily a fare il primo passo.
Semplicemente, lo prese per il bavero della giacca e lo attirò a sè.
Le loro labbra si incontrarono e non si separarono più.
James l'afferrò per i fianchi e l'attirò più vicina.
Lily ansimò sulle labbra di lui, mentre infilava le mani tra i suoi capelli neri come il carbone.
Baciami qui e ora oppure uscirò per sempre dalla tua vita.
-Il baciami qui e ora significava proprio il qui e l'ora di quel momento, sai- le sussurrò lui, a un soffio dalle sue labbra.
-Meglio tardi che mai, no?-
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Promise
FanfictionJames Potter aveva un solo obiettivo - che si era imposto dal secondo anno: conquistarla. Perché lei era solo una scommessa ed era fermamente convinto non sarebbe diventata niente di più. La scommessa di una vita. Lily Evans era sempre stata felice...