"Non dirmi che sarà per sempre.
Dimmi semplicemente "A domani".
Ma dimmelo per sempre"-Protego!- gridò.
Juliet si voltò a guardare suo fratello, il fiato corto e il cuore che le martellava nel petto, mentre Will le faceva l'occhiolino.
Ma la sua espressione era tutt'altro che allegra.
-Stupeficium!- gridò lei, cercando di colpire un Mangiamorte.
Si guardò intorno, osservando un confuso turbinio di mantelli che volavano nell'aria.
Era stato tutto così improvviso...
Era la prima effettiva battaglia a cui partecipava - considerando che in quella di Hogwarts nella quale era stata rapita, non aveva potuto fare nulla per aiutare in qualche modo.
Ora che ci pensava, non sapeva nemmeno se qualcuno fosse stato ferito o peggio durante quella terribile notte.
Sperava però che, dopo aver preso lei e Lily - immaginava fossero loro l'obiettivo di quell'attacco - i Mangiamorte se ne fossero andati e avessero risparmiato il castello.
Lo sperava davvero.
-Lily, dietro di te!- gridò, vedendo che un uomo stava per colpire la sua amica.
La ragazza si abbassò di colpo, evitando l'incatesimo che le sfiorò soltanto i capelli rossi.
Era strano, partecipare ad una battaglia.
C'era una specie di calma fredda che l'accompagnava, come se tutti si stessero muovendo a rallentatore.
-Expelliarmus!- gridò, mentre con un colpo toglieva la baccetta di mano ad un Mangiamorte che stava per colpire Remus.
-Impedimenta!- le gridò contro una figura incappucciata.
Juliet riuscì a schivare il colpo per un soffio, spostandosi di lato.
Con la coda dell'occhio, vide che un altro gruppo di Mangiamorte stava per entare nella sala da ballo, attraverso una delle scale che scendevano e davano su una porta.
-Borbarda!- esclamò.
La porta esplose in mille pezzi di legno.
Lei sperò che servisse ad ostacolare per qualche minuto gli altri nemici.
Se ne fosssero arrivati degli altri, sarebbero stati davvero troppi per un gruppo di sei ragazzi.
Perchè alla fine, nonostante tutto, erano semplici ragazzi costretti a crescere troppo in fretta.
Potevano essere bravi - i migliori maghi della loro età - ma non avevano esperienza, a differenza dei Mangiamorte che erano maghi adulti.
Come avrebbero potuto vincere?
Fece per fare un passo avanti, ma qualcuno la immobilizzò.
La prese per la vita, stringendola così forte da farle mancare il fiato.
Venne trascinata da braccia possenti e incredibilmente forti, mentre tentava di dimenarsi.
La persona che l'aveva intrappolata, le diede un colpo in testa e Juliet perse i sensi.
Si svegliò, senza sapere quanto tempo fosse passato.
Si guardò intorno.
Dov'erano tutti?
Il panico l'avvolse.
Come avrebbe fatto a ritrovarli?
Sentiva in sottofondo i rumori della battaglia ancora in corso.
-Finalmente ti sei svegliata- disse una voce.
Una voce troppo familiare in quegli ultimi tempi.
Juliet alzò lo sguardo, tenendosi una mano sulla fronte.
E incontrò gli occhi grigi di Regulus.
Notò che l'occhio destro stava diventando violaceo per colpa del pugno di James.
-Ero tentato di colpirti per vedere se almeno così ti saresti svegliata- continuò, la voce acida.
Si sentiva umiliato, si poteva intuire dal tono della sua voce.
Umiliato perchè era stato ingannato da suo fratello, di nuovo.
Juliet lo fulminò con lo sguardo.
-Perchè mi hai portata di nuovo qui?- chiese
-Verranno a cercarmi, mio fratello si accorgerà che non sto più combattendo-
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo.
-O forse saranno felici di non averti più tra i piedi-
Lei scattò in piedi.
Con il senno di poi, si rese conto di quanto fosse una mossa stupida visto che appena si mise in piedi, tutto intorno a lei divenne buio a causa della pressione che le si era abbassata.
Eppure, a tastoni e senza sapere bene come, si avvicinò a Regulus e lo colpì in volto.
Gli occhi di lui divennero famelici.
-Come ti sei permessa. brutta puttana?- le ringhiò contro, mentre la scaraventava a terra.
Le tirò un calcio.
-Questo è ciò che tutti voi con il sangue sporco dovreste subire- continuò, colpendola di nuovo.
-Non hai un minimo di onore!- disse lei.
Avrebbe voluto gridarlo, ma il fiato le era mancato.
-Quindi se non ho onore posso fare questo!- e le tirò l'ennesimo calcio.
Juliet emise un rantolo disperato.
Si stava mordendo così forte il labbro per evitare di piangere - più per non dargli soddisfazione che per altro - che esso aveva cominciato a sanguinare.
Chiuse gli occhi, sperando di svegliarsi da un incubo pur essendo fin troppo consapevole di essere già sveglia.
L'avrebbe uccisa?
Decise che se avesse dovuto morire, in quel momento, avrebbe immaginato i volti dei ragazzi che avevano conquistato il suo cuore e sarebbe morta con il loro ricordo marchiato a fuoco nella mente.
Pensò intensamente al bacio che aveva dato a Sirius solo un'ora prima, pensando a come sembrasse fossero passati secoli.
Pensò a quando aveva abbracciato Remus e aveva sentito le sue mani esitanti sulla sua schiena.
Non avrebbe più potuto toccare quei due ragazzi che le avevano toccato il cuore e lo avevano avvolto nell'abbraccio del loro.
Sentì qualcosa di caldo vicino al viso e aprì gli occhi, allarmata.
Regulus teneva in mano un fiammifero acceso.
Le mise una mano tra i capelli e le tirò su la testa.
-Guarda- ordinò -guarda come brucio il suo ritratto, come lo rendo un estraneo alla famiglia Black-
Fece una risata inquietante.
Il ragazzo si avvicinò all'arazzo e sputò sul ritratto di Sirius.
Poi avvicinò il fiammifero ad esso e ve lo appoggiò.
-No!- gridò Juliet.
Ma era troppo debole anche solo per pensare di alzarsi, figuiamoci correre verso l'arazzo e fermare Regulus.
-Guarda- continuò -questa è la fine riservata a coloro che tradiscono l'antica e nobile casata dei Black. Vengono dimenticati fino a che le generazioni a venire non sapranno nemmeno della loro esistenza-
Juliet chiuse gli occhi, non riuscendo a sopportare quella vista.
Le pareva di vedere il vero Sirius bruciare.
Regulus la prese per la camicia sporca di sangue e la portò più vicina all'arazzo.
Il ritratto di Sirius stava ancora bruciando.
-Ti prego...- Juliet non ne voleva sapere di aprire gli occhi.
-Apri gli occhi- ordinò, ma lei non cedette -apri quei fottutissimi occhi e guarda il ritratto della persona che ami bruciare-
La ragazza obbedì.
-Lo trovi divertente, Regulus?- chiese, la voce lontana mille miglia -Lui è tuo fratello, l'unico che tu abbia mai avuto. Ti ha sempre protetto, ed è così che lo ripaghi?-
-Sta' zitta!- urlò -Io... io l'ho fatto perchè gli voglio bene! Gli volevo bene! Ma ha sbagliato e non può più rimediare alle sue azioni-
Juliet alzò il mento in un gesto di sfida.
-Tu non ha mai conosciuto l'amore, non è vero? Non l'hai mai provato sulla tua stessa pelle quindi ora non osare venire a parlarmi di amore-
Lo squadrò con gli occhi azzurri che parevano lastre di ghiaccio.
Poi prese coraggio e gli sputò in faccia.
Cosa importava se l'avrebbe picchiata ancora, dopotutto?
Regulus lanciò un urlo e la spintonò, di nuovo.
Juliet cadde proprio mentre sentiva qualcuno gridare un incantesimo.
Alzò lo guardo e vide che il corpo svenuto del giovane Black cadeva a terra, mentre Remus le correva incontro.
Tutto intorno a lei prese a vorticare, come se avesse cominciato a svolgere una danza impazzita.
-Juliet- sentì ovattata la voce del ragazzo che la chiamava -stai bene? Ti ha fatto del male?-
Le sfiorò la fronte ancora sanguinante e poi la prese in braccio.
-Sirius...- sussurrò lei.
-Starà bene... andrà tutto bene...-
Perchè futuro?
Perchè non il presente?
Era forse successo qualcosa a Sirius?
-Cos'è successo?- domandò, con voce fievole.
Ma non riuscì a sentire la risposta di Remus, perchè tutto intorno a lei divenne tenebra.
STAI LEGGENDO
Promise
Hayran KurguJames Potter aveva un solo obiettivo - che si era imposto dal secondo anno: conquistarla. Perché lei era solo una scommessa ed era fermamente convinto non sarebbe diventata niente di più. La scommessa di una vita. Lily Evans era sempre stata felice...