XIV. Humanus

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"Rare sono le persone che usano la mente...
poche coloro che usano il cuore,
e uniche coloro che usano entrambi"
-Rita Levi Montalcini.

-Comunque sta sera dobbiamo esplorare il lato ovest della Foresta Proibita- James deglutì il boccone di pane che stava mangiando, e proseguì -sono anni che diciamo che dobbiamo andarci ma poi, puntualmente, non lo facciamo-
-E' che quella zona della foresta è...- si intromise timidamente Peter -tanto buia-
Sirius lo guardò con un sopracciglio alzato.
-Hai forse paura, Codaliscia?- lo sfidò.
Peter arrossì zittendosi.
Remus cominciò a tossire e si portò un tovagliolo alla bocca.
Tre visi si voltarono a guardarlo allarmati.
-Va tutto bene- li tranquillizzò -sono solo stanco-
-Sta sera finirà tutto, Lunastorta- gli disse Sirius, mettendogli una mano sulla spalla
-mancano solo poche ore-
Remus cercò di sorridere, ma fallì e si prese il volto fra le mani.
-Certe volte mi chiedo che senso abbia continuare a vivere- disse, gli occhi nocciola chiusi -se ogni mese devo soffrire come un cane, nascondendomi da tutto e tutti perchè sono un mostro-
Chiuse le mani a pugno tra i capelli castani.
James e Sirius si scambiarono un'occhiata, come quella di due fratelli che si capiscono al volo senza bisogno di parole.
-Non dire così Remus- parlò James, la voce seria come raramente capitava -perchè sai benissimo che non è la verità. Tu con noi non devi nasconderti-
-E chi ti considera un mostro non merita neanche lontanamente la tua amicizia. Non merita nemmeno che sprechi tempo a pensare a lui- aggiunse Sirius.
-E significa che non ti conosce, perchè altrimenti non penserebbe una cosa del genere-
Remus lasciò cadere le mani sul tavolo, le rannicchiò sotto di sè e vi posò sopra la testa.
-A volte sono io il primo a considerarmi un mostro- sussurrò, forse sperando di non essere udito.
-Ragazzi, finamente vi ho trovato- una voce arrivò da dietro di loro -mi serve il vostro aiuto e...-
Juliet si fermò di botto.
-Remus?- lo chiamò -Va tutto bene?-
Il ragazzo la guardò.
-Si- disse -ora si-
La ragazza non sembrò fare a caso a cosa le sue parole implicassero, poichè si vedeva fosse agitata.
Eppure Remus non mentiva.
I suoi muscoli si erano rilassati, diventando improvvisamente più morbidi.
-Hai detto che avevi bisogno del nostro aiuto- cominciò James -cosa c'è?-
Sirius prese a giocherellare con il suo piatto di uova, gli occhi di vetro immobili.
Juliet gli riservò solo un'occhiata veloce.
-Si tratta di Lily- spiegò, sedendosi accanto a Ramoso e guardandolo negli occhi.
Azzurro contro oro.
La ragazza prese a tormentarsi le mani posate in grembo.
Gli occhi di James si scurirono.
-Cosa è successo alla Evans?-
-Stai calmo Ramoso- prevenne Sirius, sempre con lo sguardo basso.
-E' questo il punto, James- riprese Juliet, e ora fu il suo turno di chinare gli occhi -non so dove sia finita-
-Ma è la tua migliore amica!-
-Ma non certo il mio cagnolino! E' libera di andare dove vuole da sola!-
-Eppure quando bisogna invitarvi ad uscire siete sempre in gruppo ed è impossbile beccarvi da sole- commentò a bassa voce Sirius.
Remus soffocò una piccola risata.
-Va bene, ragioniamo- si intromise quindi Lunastorta -Lily ti ha detto cosa aveva in mente di fare oggi?-
Juliet riflettè.
-Doveva andare nell'ufficio di Silente, questa mattina presto. Tornata dalla punizione ho trovato sul letto un suo biglietto dove me lo diceva- spiegò.
-D'accordo- disse James -non può essere ancora da Silente giusto? Sono le due del pomeriggio-
Juliet scosse la testa.
A Remus venne un'idea.
La mappa del malandrino.
Come avevano fatto a non pensarci prima?
Decise di agire prima che fosse troppo tardi.
-Juliet, io e te andiamo a cercarla nella torre di Grifondro e speriamo di trovarla- disse alzandosi e porgendo una mano alla bionda
-sarebbe bello poter sapere esattamente dove si trova adesso, come se il suo nome potesse spuntare su una mappa del castello...-
Guardò intensamente i malandrini.
Il luccichio negli occhi di James gli fece intendere che aveva capito.
Il ragazzo annuì.
Juliet fece per seguire Remus, ma la voce di Ramoso la fermò.
-Perchè tra tutti- domandò -sei venuta a cercare me?-
La ragazza lo fissò e per un secondo smise di torturarsi le dita.
Abbozzò un sorriso.
-Perchè tra tutti sei l'unico che tiene a lei come ci tengo io- gli rispose.
Se ne andò, mentre il ragazzo sbatteva un paio di volte le palpebre
Lui ci teneva davvero?
Temeva proprio di si.
Quando i due furono sufficientemnete lontani, tirò fuori una pergamena giallognola dalla tasca interna del mantello.
Sirius e Peter gli si avvinarono, anche per coprirlo da occhiate indesiderate magari di ragazzi più piccoli.
-Giuro solennemente di non avere buon intenzioni- disse James, la bacchetta puntata.
La mappa del malandrino prese mano a mano colore, e una serie di nomi comparvero tra i corridoi di Hogwarts.
Il volto del ragazzo si illuminò.
"Lily Evans" era comparso, nel giardino di Hogwarts vicino al Lago Nero.
Sei l'unico che tiene a lei come ci tengo io.
Trovata.

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